
Acqua, risparmio e… ospedali inglesi. Qualcosa si può fare
di Alberto Rugolotto
Una curiosa notizia arriva dalla Gran Bretagna, che ha deciso di introdurre una serie di modifiche nel menù degli ospedali per diminuire le emissioni nocive dell’intero servizio sanitario (Nhs). Un’iniziativa di ampia portata che muove da alcuni dati poco confortanti: nel 2004 i livello di diossido di carbonio ha raggiunto i 18,6 milioni di tonnellate e supera il 3% del totale delle emissioni nel Regno Unito.
È stato calcolato, inoltre, che se il servizio sanitario fosse uno stato, si classificherebbe all’81esimo posto nella graduatoria mondiale dell’inquinamento: il responsabile dello sviluppo sostenibile della sanità inglese David Pencheon ha sottolineato la necessità di provvedimenti concreti, ipotizzando di poter utilizzare i risparmi ottenuti per garantire servizi migliori ai pazienti.
E l’acqua dove si inserisce in questo contesto? Fra le novità ‘eco’ introdotte dal piano «Saving carbon, improving health», figura anche il tentativo di convincere il maggior numero di persone possibile a consumare meno bottiglie d’acqua, un buon obiettivo nella direzione del più vasto e globale problema della diminuzione e dello smaltimento dei rifiuti.
(Fonte: AdnKronos)
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