
Acqua in bocca
Acque di qualità in Italia: il lago di Serraia
di Francesca Pelizza
Una volta sciolto lo strato di ghiaccio che durante l’inverno lo trasforma in una naturale pista da pattinaggio, le acque del lago di Serraia – che si trova a Baselga di Pinè (Trento) e occupa una superficie di 452.000 mq – diventano il luogo ideale per chi vuole godere di un ambiente sano e di acque pulite oltre che di un paesaggio da ammirare.
Il lago di Serraia si trova su un vasto altopiano a quota 974 m s.l.m., circondato dal Dosso di Costalta (1955 m sl.m.) e da quello di Ceramonte (1514 m sl.m.). Per raggiungerlo in auto, provenendo sia da Sud che da Nord, si esce al casello di Trento Centro (distanza dal casello 23 km) dell’autostrada del Brennero, oppure dalla Statale 12 del Brennero si prosegue per la SS47 per Pergine Valsugana fino al bivio della Mochena, per poi transitare sulla SP 83 «di Pinè». Utilizzando i trasporti pubblici, invece, dalla stazione ferroviara di Trento, che dista 18 km, si può raggiungere Baselga di Pinè proseguendo anche con il servizio pullman della Società Atesina.
Durante i mesi estivi il lago di Serraia è meta di visitatori che si dedicano agli sport acquatici, alla balneazione (il lido è attrezzato con efficienti strutture balneari) e soprattutto alla pesca. È la campagna di Legambiente per il monitoraggio delle acque di balneazione lacustri (www.lanuovaecologia.it) ad aver qualificato come buona la qualità delle acque dei laghi trentini e, in particolare, i campioni prelevati sul lago di Serraia sono risultati entro i limiti di legge: il lago è stato classificato come non inquinato secondo i parametri DPR 470/82 e le sue acque risultano di qualità buona secondo i limiti previsti dalla direttiva europea 2006/7/CE, in corso di recepimento in Italia.
Se non sai che pesci pigliare…
Il lago di Serraia è un bacino di proprietà del Comune di Trento e titolare dei diritti di pesca è l’A.P.D.T. di Trento. L’esercizio della pesca è legato al possesso della licenza governativa, dell’abilitazione alla stessa e del permesso del concessionario. Prima di cimentarsi nella pesca nelle sue acque sarà utile consultare le pagine web www.apdt.net e www.fipsas.itper conoscere tariffe dei permessi, luoghi di distribuzione dei permessi, zone in cui la pesca è vietata per l’istituzione del biotopo, limiti di cattura, misure minime e periodi di esercizio e divieto.
Tra le specie ittiche autoctone che potete trovare nel lago di Serraia e nei laghi trentini, da segnalare è la trota marmorata. La trota marmorata è il maggiore dei salmonidi italiani in quanto può raggiungere i 10 kg di peso e il metro di lunghezza. Ha un aspetto più slanciato rispetto alle altre trote, il capo più allungato e la bocca più ampia, con denti conici lievemente uncinati. A darle il nome è la livrea marmorea, caratterizzata da linee ondulate continue di colore scuro che separano spazi più chiari. Il dorso è grigio-azzurro scuro, con riflessi argentei; il ventre chiaro e sfuma dal giallo al bianco. Negli stadi giovanili si nutre anche di insetti acquatici e vermi ma quando raggiunge grandi dimensioni tende a diventare completamente carnivora.
L’appetito vien… pescando
La carne dei salmonidi (trote, salmoni, coregoni, salmerini, temoli), assai digeribile, è facile e veloce da preparare. La trota si può cuocere a lesso, a microonde, arrosto, sul barbecue o in padella. La cottura arrosto si effettua in forno: il pesce viene cotto lentamente con l’aggiunta di burro o olio e spesso di brodo, vino o verdure, per impedire che la carne si secchi troppo. Arrostire al cartoccio è una cottura adatta ai pesci interi e farciti perché la carne, protetta dalla carta, non si secca. Dopo aver imburrato od oliato la carta per impedire che la pelle si attacchi, il pesce deve essere condito con sale, pepe e aromi prima di chiudere il cartoccio.
Per ottenere una buona cottura del pesce al barbecue esistono griglie sagomate a forma di pesce che si aprono e si chiudono a sandwich, permettendo di alzare e girare il pesce con facilità. Per non fare attaccare la pelle alla griglia è possibile avvolgere il pesce nella carta di alluminio, anche se questo sistema non permetterà alla pelle di diventare croccante.
Pratica per la sua comodità e ideale per la preparazione della trota è la cottura in padella, grazie alla quale è anche possibile ottenere una salsa utilizzando il fondo di cottura del pesce.
E ora passiamo alla pratica con la nostra ricetta:
Trota con funghi porcini
Ingredienti per 2 persone:
1 trota marmorata
200 gr di funghi porcini
farina
vino bianco secco
prezzemolo
scalogno
aglio
sale
olio
burro
Tempo occorrente: circa un’ora
Pulite i funghi porcini e tagliateli sottili. In una padella antiaderente capiente fate dorare uno scalogno tritato e uno spicchio di aglio con il burro e un poco di olio. Aggiungete il prezzemolo tritato, i funghi porcini e sale q.b. Lasciate cuocere per 10 minuti. Aprite la trota con un’incisione dalla cavità ventrale alle branchie, evisceratela, diliscatela, lavatela, poi asciugatela e tagliatela a pezzi. Passate i pezzi di trota nella farina e fateli friggere in una padella con una noce di burro. Sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco secco e lasciate friggere fino a quando la pelle della trota sarà dorata. Salate e trasferite i pezzi di pesce nella salsa. Lasciate cuocere con i funghi per qualche minuto. Trasferite il pesce sul piatto da portata aggiungendo i funghi con il fondo di cottura e servite.
Vino: bianco secco
Lo sapevi che…
Esiste anche il salame di trota, nato dalla creatività di Franco Ariano, salumiere per tradizione nella città di Cuneo e allevatore di trote per passione in Val Stura. La produzione di questo insaccato risale agli inizi degli anni ’80 e per produrlo vengono utilizzate trote salmonate, nutrite con farina di gamberetti: sono proprio i carotenoidi contenuti in questa farina a dare il colore salmonato alle trote allevate in vasche in cui si convogliano acque sorgive o di ruscelli. Dopo circa quattro anni, quando le trote hanno raggiunto la dimensione ideale per la preparazione del salame (1 kg e mezzo di peso) vengono catturate, eviscerate e sfilettate in modo da ottenere quattro filetti che vengono posti in acqua e sale per quasi sei giorni. I filetti sono poi insaccati in un budello e pressati fino a diventare una pasta amalgamata. I salami devono essere affumicati a fuoco caldo per sei o sette ore al fumo di legni poco aromatici. Il salame è poi imbustato sottovuoto.
Chi dorme non piglia pesci…ma prima o poi dovremo pur farlo!
Affacciato sulle rive del lago di Serraia, a Baselga di Pinè, si trova l’azienda agrituristica della famiglia Ioriatti, La Ca’ sul Lago. La struttura è adatta a coppie o famiglie che intendono trascorrere un soggiorno all’insegna del relax immersi nella natura. L’agriturismo offre un trattamento di pernottamento e prima colazione ed è formato da cinque appartamenti da due o quattro posti letto dotati di ascensore, balcone vista lago, cucina attrezzata, bagno, arredamento in legno massiccio. A disposizione degli ospiti è anche un ampio giardino esterno. La famiglia Ioratti, inoltre, offre ai suoi ospiti una colazione con dolci fatti in casa decorati a base dei frutti di frutti di bosco coltivati in azienda.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni consultare il sito dell’agriturismo www.lacasullago.it. Prezzi a notte per persona in appartamento con due posti letto per un minimo di tre notti sono di 30 Euro in bassa stagione, 35 Euro in alta stagione (biancheria letto e bagno compresa).
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