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Festival dell’Aspersione dell’Acqua della nazionalità Dai (Cina)

di Huan He


(fonte immagine)

Dai indica una delle etnie cinesi. Conta una popolazione di quasi un milione di unità, persone che vivono principalmente nella prefettura della provincia dello Yunnan e che sono di fede religiosa buddista.

Il Festival dell’Aspersione (o Spargimento) dell’Acqua della nazionalità Dai è la festa più solenne per questa minoranza etnica, nonché tra quelle con il più alto numero di partecipanti. All’interno della cultura Dai, la grandiosità dell’evento può essere paragonata solo alle celebrazioni del Capodanno, che corrispondono al periodo di metà aprile del nostro calendario gregoriano. Anche altri paesi del sud-est asiatico come Cambogia, Thailandia, Myanmar e Laos hanno tra le loro festività il Festival dell’Aspersione dell’Acqua.

Questa ricorrenza, proveniente dall’India, è un antico rituale del primo buddismo, arrivato nella regione cinese dello Yunnan agli albori circa del tredicesimo secolo e consistente nell’evocazione dell’Istruzione di Brahman, una sorta di precetto che spiega come considerare il proprio sé esclusivamente la facoltà spirituale, non quella carnale del corpo. A partire dalla sua introduzione nella cultura Dai, e attraverso un graduale impatto e di trasmissione da centinaia di anni, il Festival dell’Aspersione dell’Acqua rivela il suo più concreto valore nel rievocazione dei vari miti e leggende nazionali, celebrazioni che così si arricchiscono di quell’atmosfera magica e ‘colorata’ che solo certi luoghi possono aiutare a creare.

Le cerimonie del Festival iniziano fin dalle prime ore del mattino, quando donne, uomini e bambini vestono i loro abiti migliori, riempiono due secchi d’acqua e portano questa sorta di offerta al tempio buddista più vicino: spruzzandosi l’acqua a vicenda si intende augurarsi un futuro positivo e una buona fortuna, al grido di «Acqua! Acqua! Acqua!», che così si contraddistingue nettamente come l’elemento principale di tutta la festa. Un’acqua che viene quindi ‘benedetta’ – secondo un atto simile a quello, più vicino e a noi più noto, dell”acqua santa’ – durante una scena particolarmente spettacolare.

Nel corso della festa, trova spazio anche una particolare usanza: i giovani ragazzi lanciano nella radura circostante dei pacchetti, fatti con tessiture bellissime di carta velina e semi di cotone, che rappresentano dei pegni con cui avere accesso alla conoscenza delle ragazze. E così fanno pure le ragazze, per una conoscenza reciproca che ha nel pacchetto un dono preparato da regalare.

Oltre a ciò, durante le giornate di festa ha luogo anche una corsa lungo le acque il fiume LanCang, chiamata «Dragon Boat». Cavalcando le onde per cercare di superare i rivali, i giovani locali non si risparmiano in tensione pre-gara ed eventuale gioia finale. L’acqua, anche in questo caso, si rivela elemento principale di tutte le celebrazioni del Festival dell’Aspersione.

La leggenda


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Come in tutte le manifestazioni religiose del mondo, esiste anche in questo caso un fitto sub-strato di leggende più o meno condivise e confermate che gettano le basi alla celebrazione dell’Aspersione. La più tramandata racconta di un diavolo che, in tempi antichi, si faceva odiare da tutte le persone perché recante tutti i mali possibili. Un essere diabolico che tuttavia non poteva essere ucciso. Accade così che il diavolo rapì e prese come mogli sette giovani ragazze e l’ultima di queste, la più intelligente, avendo scoperto il suo punto debole, riuscì a staccargli la testa con un solo capello. Rotolando, però, la testa del diavolo causava nuovi danni e distruzioni, in particolare perché appiccava incendi a contatto con qualsiasi cosa: allora le mogli tennero a turno la testa sul grembo per evitare nuove distruzioni, lavandosi le mani a turno, nei frangenti di riposo.

La festa rappresenta quindi la cacciata del male e la conseguente purificazione. Quando dunque arrivano i giorni dell’Aspersione dell’Acqua, spruzzando gli schizzi d’acqua sulle giovani ragazze, la gente intende pulire la persona delle cose negative e delle stanchezze di un intero anno e prepararsi con un augurio al nuovo. Ogni anno sono centinaia di migliaia i cinesi che giungono nella regione dello Yunnan per compiere questo rito, accompagnati sempre da una crescente schiera di turisti spettatori incantati dal rito e dall’incanto del luogo.

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