
L’acqua come il fuoco ai Giochi del Mediterraneo di Pescara
L’acqua come il fuoco dell’Olimpiade
(fonte immagine: Luca Ceccarelli / L’Aquila Nuova)
È questo il significato che gli organizzatori italiani quest’anno hanno voluto dare all’acqua in occasione della cerimonia di apertura dei Giochi del Mediterraneo svoltisi a Pescara. L’acqua, così come il fuoco olimpico che parte da Olimpia in Grecia fino a giungere nella città ospitante durante la cerimonia inaugurale, è il simbolo della manifestazione sportiva mediterranea, a cui partecipano tutti gli atleti appartenenti a quei paesi che lambiscono il mar Mediterraneo.
La «Cerimonia dell’acqua» è stato infatti un momento protocollare della medesima importanza di quello olimpica con la fiaccola, è stato il momento in cui simbolicamente le acque provenienti dalle coste mediterranee si sono mescolate tra loro in segno di unione tra i popoli.
Una analogia, quella col fuoco della torcia, sottolineata ancor più in questa occasione italiana con l’introduzione del «Viaggio dell’acqua»: l’acqua, simbolo dei giochi, è partita il 25 giugno da L’Aquila, cuore dell’Abruzzo e, purtroppo, anche del recente terremoto, per arrivare allo stadio ‘Adriatico’ di Pescara durante l’apertura dei Giochi e dopo aver toccato molti dei comuni abruzzesi colpiti dal sisma.
Così, il tedoforo è sostituito dall’idroforo: il primo è stato Amar Adaddi, presidente dei Giochi del Mediterraneo, dopo che il liquido trasparente era stato prelevato attraverso un’anfora (l’Anfora Madre) dalla Fontana delle 99 cannelle, simbolo del capoluogo abruzzese, dalle mani della piccola Giorgia, la prima bimba nata dopo la catastrofe. Da qui, sono partite 5 ampolle, destinate alle 5 località maggiormente colpite dal sisma: Paganica, Onna, San Gregorio, Villa S. Angelo e Pescara.
L’ultimo passaggio simbolico è poi stato il mescolamento dell’acqua di queste ampolle con quella del Mediterraneo in rappresentanza delle nazioni partecipanti.
L’evento è stato organizzato da K-events, che si avvalsa del produttore esecutivo e regista Marco Balich, del direttore artistico Lida Castelli e del supervisore ai contenuti Alfredo Accatino per le cerimonie di apertura e chiusura. K-events ha proposto anche la possibilità di reintrodurre questo tipo di «viaggio simbolico» come elemento protocollare delle future edizioni dei Giochi.
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