
Note di musicacqua
Parole, acqua, musica: «temporale in musica»
di Gabriella Corsaro
Scriver d’acqua pensando alla musica o cercare l’acqua nella musica?
Indecisa se puntare sulla rabdomanzia o sulla musicologia, lascio il campo delle ricerche per parlare di un’emozione che possiede bellezza, forza e unicità. Il temporale. Scelgo di seguire i rivoli delle rimembranze, senza inoltrarmi nel mare della conoscenza, semplicemente lanciando un sasso sulla superficie della memoria per guardare come in cerchi concentrici si allarga l’immagine della pioggia danzante, a ritmo incalzante, sulla terra e sugli uomini. Improvviso, come il fragore che rompe la quiete, ritorna il ricordo di melodie ascoltate nel tempo e le note si fanno stille. Una tempesta è la sinfonia della natura, capace di sorprendere i sensi e spaventare il cuore:
E piange il Pastorel, perché sospesa
Teme fiera borasca… Ah che pur troppo i suoi timor sono veri
Tuona e fulmina il cielo grandinoso
Tronca il capo alle spiche e a’ grani alteri
La grandiosità dell’acqua è nel «tempo impetuoso d’estate6raquo;, in cui Vivaldi disegna lo spirar dei venti con progressioni armoniche e lo trasforma nello scatenarsi della tempesta, mentre con scale discendenti segue il guizzo ballerino dei fulmini, e le note ribattute mescolano le gocce al pianto.
Ma le lacrime sono pioggia del cuore, luogo di tempeste più furiose come ben sa il Conte di Luna… e non basta l’acqua a spegnere l’incendio che arde lo sfortunato innamorato. Un fragore del cielo è presagio, è accusa, è giudizio supremo. Fulmini, folgori, saette accompagnano l’ira degli uomini. La violenza della natura è chiamata a testimonio della giustizia divina che si scaglia sui colpevoli. La natura scuote l’animo e urla l’orrore. Così nella notte della vendetta gli fa eco Rigoletto: «…una tempesta in cielo! In terra un omicidio!».
Un altro sasso nello stagno e si confonde l’immagine. Ora la pioggia è gioco, preludio di dolcezza e un sorriso può esser lampo, in una notte di passione proprio mentre canta un temporale.
E come l’acqua ridisegna le rocce, così lo scrosciar della pioggia, il fischiare del vento, il brontolare cupo del cielo possono riscrivere il destino di un amore; soprattutto se nei pressi di Siviglia si aggira un astuto Barbiere capace di allearsi con lampi e tuoni per beffare Bartolo è portare in sposa al Conte d’Almaviva la bella Rosina.
La musica degli uomini rigenera lo spirito come il temporale purifica la vita, e torna sempre il sereno. Ma in ogni tempo, ha il sapore di Pastorale il suono calmo del bastone della pioggia, quando in riva al mare ti sorprende e ti conquista col suo cader di gocce divenuto danza che s’ascolta.
Le Quattro stagioni di Antonio Vivaldi
Il Cimento dell’Armonia e dell’Invenzione op. 8 per Violino, Archi e Continuo
Il prete rosso scrisse i sonetti per ciascuno dei suoi primi quattro concerti per violino, «La Primavera» (in Mi Magg op.8 n.1), «L’Estate» (in in Sol min op.8 n.1), «L’Autunno» (in Fa Magg op.8 n.3) e «L’Inverno» (in Fa min op.8 n.4 ). Sulla partitura indicò le esatte rispondenze fra testo e musica.
I versi dell’Estate sono nei tempi: Allegro non molto, Adagio-Presto, Presto (Tempo impetuoso d’estate)
L’Estate
Sotto dura Staggion dal Sole accesa
Langue l’huom, langue ‘l gregge, ed arde il Pino;
Scioglie il Cucco la Voce, e tosto intesa
Canta la Tortorella e ‘l gardelino.
Zeffiro dolce Spira, mà contesa
Muove Borea improviso al Suo vicino;
E piange il Pastorel, perche sospesa
Teme fiera borasca, e ‘l suo destino;
Toglie alle membra lasse il Suo riposo
Il timore de’ Lampi, e tuoni fieri
E de mosche, e mossoni il Stuol furioso!
Ah che pur troppo i Suo timor Son veri
Tuona e fulmina il Ciel e grandioso
Tronca il capo alle Spiche e a’ grani alteri.
Il Trovatore di Giuseppe Verdi
Opera in quattro atti, su libretto di Salvatore Cammarano.
Il Conte di Luna, è innamorato di Leonora ma la dama di corte ama, riamata il trovatore Manrico. Nell’aria «Il balen del suo sorriso» il Conte, che arde d’amore, dice tutto il tormento che è la tempesta del suo cor.
Il Rigoletto di Giuseppe Verdi
Opera in tre atti, su libretto di Francesco Maria Piave.
Ultimo atto, la tempesta è preludio al tentativo d’assassinare il Duca di Mantova. Il Sicario Sparafucile è al soldo di Rigoletto. Il buffone di corte vuole lavare col sangue del suo padrone l’onta subita dalla propria figlia Gilda, sedotta dal Duca. Proprio durante la tempesta la fanciulla, scoperto il progetto paterno, s’immolerà per il suo amato.
Il Barbiere di Siviglia di Giocchino Rossini
Ultimo atto, un temporale copre il fracasso che Figaro, il barbiere, e Il Conte d’Almaviva fanno per introdursi nella casa del vecchio Bartolo e ‘rubargli’ la bella Rosina, sua pupilla che egli vuole sposare. Il temporale sarà la marcia di nozze dei due giovani amanti che vivranno felici e contenti.
Pastorale
Il termine si riferisce ad un soggetto campestre che presenta atmosfere idilliache e mitiche. Il tema pastorale è spesso mescolato con altri elementi come l’intreccio romantico.
Eccellenti esempi di Pastorale sono Le quattro stagioni di Vivaldi e laSesta sinfonia di Ludwig van Beethoven, detta proprio «Pastorale», il cui quarto tempo è intitolato «Temporale (Gewitter, Sturm)» ed ha, come la musica dell’Estate, un carattere imitativo.
Bastone della pioggia
Detto anche albero della pioggia o palo della pioggia è uno strumento musicale della categoria degli idiofoni a scuotimento. Diffuso in America centro-meridionale, Africa ed Oceania, era usato nei riti propiziatori della pioggia. Esistono molte varianti realizzate con materiali diversi. Quello originale è costituito da un tronco di cactus essiccato, al cui interno venivano conficcate le spine del cactus stesso. Nella cavità erano inserite pietruzze o conchiglie sminuzzate. Il sigillo alle estremità completava lo strumento. Il suono è effetto delle vibrazioni delle spine che nel movimento sono urtate dalle conchiglie e dalle pietruzze. Il bastone danzando tra le mani produce una cascata di delicati suoni, che ricorda quello magico dell’acqua che scorre.
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