
L’uso/spreco dell’acqua nei campi da golf
di Matej Milanovic
Tra le attrazioni turistiche sempre più richieste dal pubblico e dagli appassionati ci sono i campi da golf. Il loro numero sta aumentando in tutti i paesi occidentali, ma non solo in quelli. Gli Emirati Arabi Uniti sono tra le nazioni che spendono più acqua al mondo, eppure stanno costruendo sempre più terreni destinati alla pratica di questo gioco che necessitano un’irrigazione consistente. Ciascun campo da golf in quella regione arriva a consumare anche un milione e 150 mila metri cubi d’acqua ogni anno, quanto basta per approvvigionare per lo stesso lasso di tempo 15 mila persone.
Cinque anni fa c’erano più di 18 mila campi da golf nel mondo e poco meno del terzo si trovava in Europa. Stando a rapporti delle Nazioni Unite ogni giorno i campi da golf utilizzano nove miliardi e mezzo di litri d’acqua, una cifra impressionante. Tra l’altro molti campi da golf negli Stati Uniti usano più acqua di quella che è necessaria sprecando quindi inutilmente una risorsa che potrebbe essere usata in altri modi sicuramente più utili. Preoccupa il dato che si va dal 20 ad addirittura il 50% di acqua in più rispetto a quanta ne serve.
Nel bacino del fiume Jucar in Spagna ci sono ben 19 campi da golf. Ciascuno ‘divora’ 500 mila metri cubi d’acqua all’anno. In più bisogna avere anche un servizio di catering, dei bagni e molti di questi impianti hanno anche piscine che contribuiscono al consumo d’acqua. Visto che in quelle zone d’estate c’è grosso rischio di siccità questi numeri sembrano quanto meno preoccupanti. D’altra parte in molti, avendone la possibilità, sono portati a trasformare i propri campi coltivati in campi da golf, perché il consumo d’acqua è più o meno lo stesso e per quanto possa sembrare assurdo, si guadagna molto di più con il golf.
Bisogna d’altro canto notare anche che negli Stati Uniti è stato dimostrato che è possibile mantenere i terreni senza sprecare acqua e senza usare acqua potabile. Gli americani hanno mostrato molti modi per diminuire l’uso dell’acqua. Nelle vallate intorno a Las Vegas ci sono 52 campi da golf e negli ultimi anni si è cominciato a diminuire l’area ricoperta dai terreni da golf e restituire quelle parti di terra al deserto grazie a una legislazione che limita l’area di terreno massima che ogni campo può occupare. Alcune stime sull’argomento dicono che grazie a questa regolamentazione si risparmiano più di tre miliardi e mezzo di litri d’acqua all’anno. Nel Nevada c’è anche un incentivo per i campi da golf che usano solo acqua non potabile perché evitano di pagare la tassa sull’acqua.
Tra le varie modalità per evitare sprechi d’acqua vi è l’uso dell’acqua riciclata, o di tipi di erba resistenti a periodi senza acqua. Un modo di conservare l’acqua è creare sul tetto degli edifici presenti sul campo e intorno ad esso delle vasche di raccolta dell’acqua piovana che può poi essere riutilizzata. Non rimettendo a nuovo il terreno ogni anno si risparmia acqua; anche innaffiare certe aree a mano è un modo per risparmiare. Infine nei periodi di siccità o mancanza d’acqua è buona norma limitarsi a innaffiare il green, la zona immediatamente intorno alla buca che deve avere un’erba ben tenuta e molto più liscia del resto del campo da golf.
Il golf attrae un determinato tipo di turisti, per lo più facoltosi, e di conseguenza crea grossi introiti. Ciononostante, come dimostrano gli esempi statunitensi, è possibile mantenere qualitativamente i campi da golf non influendo negativamente sulla natura circostante né togliendo acqua alle persone e ai campi coltivati. Purtroppo questa è una pratica che viene ben poco seguita nelle altre nazioni, e in molte parti del mondo si usa tranquillamente acqua potabile per irrigare il terreno anche quando c’è scarsità d’acqua nella zona.
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