
L’Italia da salvare. I calanchi di Belvedere Marittimo
di Giorgia Rogati
Il territorio di Belvedere Marittimo era ricco di queste “sculture naturali”. La costa fra Belvedere Marittimo e Diamante, in provincia di Cosenza, era ricca di questi terrazzi marini e sabbie gialle costituiti da rialzi o valloni argillosi. Fino agli anni ‘60 la costa di Belvedere Marittimo era piena di questi ampi terrazzi con accelerati fenomeni di erosione tanto che veniva paragonata ad un’altra famosa zona di calanchi situata nel territorio di Atri in provincia di Teramo.
Oggi, a causa della speculazione edilizia degli ultimi decenni, esistono pochi esemplari di calanchi dietro la costa della frazione S. Litterata. Uno di questi, non a caso ribattezzato “solitario”, si può ammirare percorrendo la superstrada tirrenica all’altezza dell’uscita della frazione Marina in direzione nord.
L’acqua piovana è la protagonista di queste “sculture naturali”: i calanchi rappresentano fenomeni di erosione con procedimento accelerato nei depositi a sabbia per cui il dilavamento superficiale rapido scava nei pendii, costituiti da materiali incoerenti, numerosi minuscoli solchi, divisi fra loro ed esili creste e liane.
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