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Nostra Sorella Acqua Groenlandia: l’erosione dei ghiacciai

di Daniela Asaro Romanoff


fonte: National Geographic

 

 

I ghiacciai che ricoprono la Groenlandia risentono in modo particolare dell’innalzamento globale della temperatura. Dal 1979 al 2002, l’area dei ghiacciai, colpiti dal clima più caldo, è aumentata del 16%. Le misurazioni sono iniziate proprio  nel 1979. Misure più recenti, risalenti al 2006, hanno evidenziato che i ghiacciai stanno perdendo ogni anno 239 chilometri cubi della loro massa. Successivamente studi più approfonditi, prendendo in considerazione il periodo che va dal 2003 al 2008, hanno dimostrato  che la decrescita è di 195  chilometri cubi all’anno. Questi  dati  provengono dall’agenzia spaziale statunitense denominata GRACE (Gravity Recovery and Climate Experiment): GRACE  è un satellite lanciato nello spazio nel 2002, utilizza i dati che provengono dai due satelliti ICESAT e ASTER.

Alla fine del 2008 fu pubblicato uno studio che dimostrava come il 75% della perdita del ghiacciaio groenlandese fosse localizzata nella zona costiera.

 

Qualora i ghiacciai della Groenlandia dovessero sciogliersi completamente, il livello del mare aumenterebbe di 7,2 metri. Gli studi fatti in proposito prevedono che la crescita della temperatura in Groenlandia sarà di 3°C durante il 21° secolo. Secondo le simulazioni degli scienziati  ci vorranno molti secoli affinché il ghiacciaio si sciolga completamente. Se le previsioni dovessero rivelarsi veritiere, con un aumento del mare di quasi  sette  metri, molte città che si trovano  vicino alla costa sarebbero sommerse.

 

Perdurando  questo aumento di temperatura, alla fine del millennio, il livello del mare sarà più alto di un metro rispetto ad ora. Alcuni scienziati prevedono un innalzamento maggiore della temperatura. Dobbiamo considerare che la continua immissione di acqua fredda nell’oceano può disturbare la circolazione dell’acqua marina e, di conseguenza, il clima. Il riscaldamento globale è la causa della formazione di laghi supraglaciati, si tratta di acqua liquida che sta sopra ai ghiacciai. Questi laghi possono sussistere anche per decenni. Il diametro può raggiungere proporzioni considerevoli: migliaia di metri, con profondità notevoli. In tal caso, nel ghiacciaio sottostante si formano dei crepacci, e quindi l’acqua va a riempire alcune zone interne del ghiacciaio. Spesso, quando si forma il crepaccio, il lago si svuota, al massimo, in venti ore e acqua più calda va a scorrere alla base del ghiacciaio.  Togliendo l’attrito con il letto di roccia, causerà il fluttuare della massa di ghiaccio. Quando tali crepacci si formano sulle piattaforme dei ghiacciai, l’acqua penetra nel  mare, causando lo scioglimento della piattaforma.

 

Ovviamente l’acqua di un lago superaglaciale assorbe meglio l’energia solare, pertanto il ghiacciaio è soggetto a fenomeni di fusione, che sono dovuti anche al surriscaldamento dei laghi. Una delle simulazioni più attendibili, relativa allo scioglimento dei ghiacciai groenlandesi, riguarda il periodo che va dal 1990 al 2350, ed è stata eseguita dai ricercatori  del Massachusets Institute of Technology. Durante questa simulazione è stata soprattutto analizzato l’effetto lubrificante delle acque di fusione alla base dei ghiacciai, questo fenomeno accelera lo scorrimento a valle dei ghiacci. Nella simulazione si è tenuto presente un innalzamento della temperatura compreso tra  1,5°C e  3°C. Per il 2350 è stata prevista  una temperatura che può variare  tra i 2°C e i 5°C. Dagli studi risulta una perdita  di massa pari a 248 chilometri cubi.

 

Non solamente i ghiacciai della Groenlandia si stanno sciogliendo, in tutto il mondo c’è questo allarmante fenomeno. Ad esempio, l’affascinante ghiacciaio denominato Perito Moreno, che si trova in Argentina, presenta le stesse problematiche groenlandesi. Il Perito Moreno si trova all’estremo Sud dell’Argentina, per la sua particolare morfologia ed imponenza attira molti turisti da tutte le parti del mondo. Il ghiacciaio costituisce una diga naturale nel lago in cui si trova. L’erosione provocata dall’acqua  su questa diga, crea un ponte di ghiaccio tra il fronte del ghiacciaio e la sponda del lago. Il Perito Moreno si estende per 250 chilometri quadrati e per 30 chilometri in lunghezza. E’ la terza riserva al mondo di acqua dolce. Prende il nome da Francisco Moreno, un pioniere, che studiò  il ghiacciaio nel XIX secolo. Va detto che Francisco Moreno difese strenuamente questo territorio argentino dalle pretese cilene.

 

Il Perito Moreno è un ghiacciaio in movimento. Alla base del ghiacciaio c’è una specie di cuscino d’acqua, per cui il ghiacciaio non può poggiare sulla roccia. A causa di questa diga naturale, il livello d’acqua del lago in cui si trova il ghiacciaio, è diverso  nelle due zone divise dallo sbarramento. Nella parte del lago chiamata Brazo Rico l’acqua è più alta di circa 30 metri rispetto al normale livello del lago. La notevole pressione  causata  dalla massa d’acqua erode il fronte del ghiacciaio, l’acqua si inserisce nei frammenti più deboli e fa crollare grandi blocchi di ghiaccio. La  caduta del ghiaccio ed il rumore provocato  sono uno spettacolo per i tanti turisti che qui si recano, per vedere con i propri occhi questo meraviglioso fenomeno naturale. Un’altra grande attrazione è il ponte di ghiaccio di cui abbiamo parlato prima. Attualmente ogni tre o quattro anni avviene la rottura del ponte a causa della pressione dei ghiacciai in avanzamento.

 

La formazione del ponte e la rottura dello stesso costituiscono un ciclo non regolare. Negli ultimi 90 anni il ghiacciaio non è né avanzato né indietreggiato, poiché il ritmo con cui si muove è analogo alla massa di ghiaccio che perde. La prima rottura del ponte è stata registrata  nel 1917. Un’intera foresta fu trascinata nel lago a causa di tale rottura.

Dalle Alpi alle Ande  tutti i ghiacciai del mondo si stanno ritirando con un ritmo troppo veloce. I ghiacciai della Groenlandia sono quelli che si stanno sciogliendo più rapidamente, ma se non verranno adottati dei seri rimedi, per ridurre il tasso  di anidride carbonica, ci saranno dei cambiamenti climatici notevoli. Non si deve mai aspettare che qualcun altro ponga rimedio, ogni uomo deve capire i grossi errori commessi, dovuti al poco rispetto di se stessi e dell’ambiente che ci ospita.

 

 

Circa l'autore

Giorgio Triani

Sociologo, giornalista, consulente d’impresa.

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