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Chiostri dell’acqua: un fenomeno in crescita

 di Barbara Baraldi 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Acqua Italia ha presentato in questi giorni al Festival dell’acqua di Genova, il manuale operativo sui “Chioschi dell’acqua”. Una ricerca nata dal confronto tra Aqua Italia – l’associazione delle aziende costruttrici e produttrici di impianti per il trattamento delle acque primarie, federata ad Anima Confindustria-, Federutility e l’Istituto Superiore di Sanità. Il progetto, aggiornato al 2011, è lo strumento base per indirizzare un fenomeno in fortissima crescita.

 

 

Sempre più amministrazioni locali italiane, infatti, stanno decidendo di avviare specifici programmi per l’installazione, all’interno delle proprie piazze, di fontanelle pubbliche regolamentate e controllate. Ad oggi esistono più di 350 installazioni in grado di erogare dai 2 ai 3 m³ al giorno di acqua.

 

Dalla ricerca C.R.A. del 2010 commissionata da Aqua Italia (su un campione di 2500 individui) emerge che il 57,3% degli intervistati sono interessati ad usufruire del servizio delle fontanelle pubbliche. Se fino a pochi anni fa questa possibilità era conosciuta per lo più ai soli addetti ai lavori, oggi quasi la metà dei nostri connazionali è a conoscenza, con precisione, della possibilità di dire addio alle vecchie casse di acqua minerale in bottiglia.

 

I Chioschi dell’Acqua, in particolare, promuovono il concetto di sostenibilità in quanto sono alimentati da acqua di acquedotto trattata che, quindi, può definirsi “a chilometri zero”. Queste strutture contribuiscono infatti alla riduzione degli investimenti e dei costi di gestione delle amministrazioni comunali per il recupero e il riciclo della plastica.

A titolo esemplificativo, il prelievo annuo di 300.000 litri di acqua da un Chiosco consente un risparmio di 200.000 bottiglie di PET da 1,5 litri equivalenti a 60.000 kg di PET in meno da smaltire o avviare al recupero. Ne deriva, quindi, la mancata produzione dello stesso che consente un risparmio di 1.380 kg di CO2 e la mancata emissione di 7.800 kg di COper il trasporto (dato stimato su una tratta media di350 km).

 

Le fontanelle, poi, diventano veicolo di comunicazione tra le realtà locali e i cittadini, tramite le campagne di promozione dell’uso consapevole dell’acqua e tramite l’affissione di campagne sociali di comunicazione presso i Chioschi stessi. I più tecnologici sono dotati addirittura di schermi Lcd e, in alcuni casi, di sistemi interattivi come i moderni monitor touch screen.

 

 

Sempre più italiani, quindi, possono godere dell’erogazione pubblica, gratuita o dietro pagamento di un minimo contributo, di acqua potabile affinata, refrigerata e gassata. Le fontanelle tornano dunque in auge, non come versione vintage delle loro antenate, bensì come evoluzione del servizio pubblico che svolgevano fino a qualche decennio fa. Dati entusiasmanti, quindi, che rendono il tema “Chioschi dell’acqua” sempre più attuale visto l’aumento costante del gradimento da parte del pubblico che invita gli addetti ai lavori ad impegnarsi sempre di più per creare installazioni fruibili, eco-compatibili e diffuse su tutto il territorio italiano.

Circa l'autore

Giorgio Triani

Sociologo, giornalista, consulente d’impresa.

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