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Il pianeta nel piatto: la carne prosciuga le risorse idriche (e non solo).

di Ilaria Cappelli 

Mangiare carne è un abitudine radicata nella nostra società, si calcola che un europeo medio mangi nella sua vita 7 agnelli, 24 conigli, 43 tacchini, 789 pesci, 1/3 di cavallo, 5 mucche, 42 maiali e 900 polli: messi in fila questi numeri fanno impressione e insieme rendono l’idea più di quanto non possa fare il calcolo dei kg totali di carne che l’uomo (benestante) ingurgita in una vita. Prima di chiederci cosa succederebbe al pianeta se ogni individuo consumasse la stessa quantità di animali, vediamo come questo impatta su uno dei problemi maggiormente sentiti a livello globale: la scarsità d’acqua.

Un’analisi del NEIC (Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione) sostiene che l’allevamento di bestiame è la forma maggiormente impattante sul consumo dell’acqua nel pianeta; questo accade perché l’agricoltura volta alla produzione cerealicola da destinarsi a mangime assorbe il 70% delle risorse idriche utilizzate nel mondo, impoverendo sensibilmente le falde acquifere; basti pensare che per 1 kg di manzo da allevamento intensivo vengono impiegati 100.000 litri d’acqua mentre per produrre la stessa quantità di patate ne occorrono solo 500.

La tesi imperante per giustificare la crescente carenza di acqua è sempre stata quella di sostenere che è un problema principalmente determinato dall’aumento della popolazione e della crescita economica per cui è inevitabile, quasi a dire che non ci si può far nulla, tanto vale non pensarci su ma la UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente) ha ben chiarito quanto, in realtà, gli allevamenti costino in termini di risorse e il NEIC propone come unica soluzione, necessaria e urgente, quella di convertirsi a un’alimentazione vegetariana, individuando negli allevamenti un’autentica minaccia per l’ambiente e uno spreco di risorse, non solo idriche. È difficile, oggi, per qualsiasi studioso smentire lo scienziato ambientale Ernst von Weizsaecker, il quale sostenne che il bestiame consuma la maggior parte dei raccolti mondiali e conseguentemente la gran parte dell’acqua potabile, tuttavia ci viene chiesto di risparmiare acqua tramite i piccoli gesti quotidiani ma quasi mai qualcuno ci chiede di rinunciare alla bistecca o alle polpette di maiale quando i maggiori organi di tutela dell’ambiente hanno ampiamente dimostrato che il risparmio ottenuto mediante i piccoli gesti quotidiani è irrisorio, se confrontato con quello che si otterrebbe rinunciando agli allevamenti e, quindi, alla carne.

Certo, chiedere a una civiltà prettamente onnivora di diventare d’un tratto vegetariana non è facile ma vediamo cosa succederà se continueremo a proseguire nella stessa direzione: la FAO ci dice che tra il 1950 e il 2000 la popolazione mondiale è cresciuta da 2 miliardi e 600 milioni a 6 miliardi di persone, in questo lasso di tempo la produzione di carne è quintuplicata, passando da 45 miliardi di kg a 233 miliardi di kg all’anno. Considerando che nel 2050 saremo 9 miliardi di abitanti, la produzione di carne raddoppierà e, a questo proposito, il direttore esecutivo dell’International Water Institute di Stoccolma mette in guardia da un modello di alimentazione basato sugli allevamenti intensivi poiché sarà impossibile nutrire le future generazioni con la dieta che seguiamo attualmente in Europa Occidentale e nel Nord America.

E’ chiaro che tutti i paesi in via di sviluppo, ne è emblema la Cina, stanno aumentando i loro consumi di carne secondo i modelli più evoluti, oltretutto pare non interessare a nessuno il fatto che l’attuale consumo di carne sia dannoso per la salute, il World Cancer Institute, infatti, pone a quota 80 grammi giornalieri la cifra massima consentita di carne rossa mentre in Italia, per esempio, ne consumiamo il doppio, insomma, come sottolinea J. Rifkin, “la carne rende il ricco ammalato e il povero affamato” e, continuando su questa strada, rischiamo di mangiarci il pianeta e la salute, per giunta senza acqua da bere.

Circa l'autore

Giorgio Triani

Sociologo, giornalista, consulente d’impresa.

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  1. risorse ragioneMetalVelg - [...] bovini). Altre testimonianze dello spreco di risorse del nostro pianeta a causa degli allevamenti: qui, quiL’uso di tante risorse…

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