
Kopi Luwak. Il caffè più caro al mondo
di Federico Dalila
Arriva dal più grande Stato-arcipelago del mondo, l’Indonesia, la produzione del caffè più caro del mondo. Nell’isola di Summatra, di Java e di Sulawesi dell’arcipelago crescono piante di caffè allo stato naturale, ed è qui che si incontra il produttore della preziosa bevanda: un piccolo mammifero chiamato Luwak in indonesiano, o zibetto delle palme comune.
Proprio così, il caffè più caro del mondo non deriva direttamente dai frutti del caffè ma da un animale e, più precisamente, dal suo intestino! Questo animaletto del peso di 2-5 kg e lungo circa un metro, si nutre principalmente di frutta e sembra apprezzare particolarmente i frutti del caffè, dei quali però non riesce a digerire i chicchi, che vengono quindi espulsi praticamente integri dall’animale.
Lo zibetto non solo cambia la composizione chimica dei chicchi durante la digestione, eliminando buona parte del sapore amaro del caffè, ma seleziona anche i frutti migliori. Così, inizialmente ritenuto una minaccia dai proprietari di piantagioni di caffè del posto, il mammifero è diventato famoso e stimato quando si iniziò a raccogliere i chicchi semi digeriti dai suoi escrementi producendo un caffè da un aroma diverso da quello del caffè ottenuto direttamente dai frutti raccolti sulla pianta.
Il Kopi Luwak, questo il nome del caffè, per il suo particolare ciclo vitale non è facilmente reperibile e ciò fa si che siano piuttosto limitate le quantità a disposizione: ne vengono prodotti solo 230 Kg all’anno, al prezzo di circa 800 euro al kilo.
“Il mio obiettivo è avere 150 zibetti, e presto, perché devo rispondere all’aumento della domanda” dice Supriadi, produttore di Kopi Luwak a Java. “Nel 2008 ho raccolto 50 chilogrammi di chicchi di luwak e li ho venduti ai distributori locali. Nel 2009, ho venduto 300 chilogrammi. Nel 2010, ho venduto 1,2 tonnellate” La domanda è cresciuta di circa il 50% in solo un anno”.
Attualmente ci sono ricercatori che tentano di riprodurre in laboratorio la bio-fermentazione del caffè Kopi Luwak da parte della civetta delle palme: una soluzione potrebbe venire dal latte, che contiene alcuni batteri già usati per altre varietà di caffè nel cosiddetto metodo a umido.
Il successo di queste ricerche avrebbe parecchi vantaggi: per esempio, il processo manifatturiero non dipenderebbe più da un animale e sarebbe accettato anche da coloro che considerano l’attuale processo (ma non certo il caffè) disgustoso. Inoltre, si potrebbe produrre una quantità più elevata di questo caffè, che sarebbe disponibile a prezzi più moderati.
Galang Sulung Ramanda, residente di Jakarta, afferma di bere il Kopi Luwak anche per i benefici che porta all’organismo: “ho sentito che possa prevenire l’asma, il Parkinson, il cancro al colon e il diabete”. Ma questo va stabilito con certezza dalla scienza.
Quello che si sa certamente sul Kopi Luwak è il suo gusto ineguagliabile: i conoscitori ed estimatori del caffè confermano il suo gusto speciale in cui si percepisce all’inizio la sensazione tipica di un caffè leggero della moka, poi vengono fuori delle percezioni di cioccolata, ma anche di frutta secca e tostata, di nocciola e spezie dolci.
Luigi Odello, segretario generale dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè, conferma la preziosità del caffè luwak, e poetizza dicendo: “dopo molto tempo che uno ha terminato il sorso c’è un che di floreale che continua a pervaderti la bocca”.
In Italia la bevanda può essere degustata in alcuni bar specifici di Parma, oppure in alcuni bar di Milano, Roma, Bologna e di altre grandi città. Il caffè in grani, invece, può essere acquistato direttamente in rete oppure in alcuni negozi che vendono prodotti tipici di alta gastronomia.
Per qualcuno sarà pure una stranezza e soprattutto viene da chiedersi se il costo relativamente inaccessibile di questo caffè trovi poi un ritorno nella soddisfazione sensoriale. Che dire? Assaggiare per giudicare.
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