
Aquae. In mostra la gestione dell’acqua in pianura padana dall’Unità d’Italia ad oggi
Cosa è stato fatto per controllare il flusso delle acque del territorio padano e per salvaguardare il paesaggio? Cosa è cambiato dall’epoca romana ad oggi a partire dalla gestione degli acquedotti? Sono alcuni degli interrogativi a cui risponde la mostra “Aquae. La gestione dell’acqua oltre l’unità d’Italia nella pianura emiliana” che fino al 26 febbraio sarà di casa a Nonantola (a Modena) all’interno dei locali della chiesa di Santa Maria. Un’esposizione itinerante e divisa in tre sezioni in cui sono mostrati i cambiamenti principali che hanno interessato i territori della pianura emiliana (oggi sotto la tutela del Consorzio di Bonifica Burana) attraverso fotografie, documenti, reperti archeologici e ricostruzioni più che verosimili di acquedotti, mulini d’epoca medievale e antiche mappe.
Tra i documenti in visione anche il trattato stipulato fra Giovanni II Bentivoglio e Ercole I d’Este per la realizzazione della prima imponente opera di bonifica idraulica, il Cavamento Foscaglia (meglio conosciuto come “collettore delle Acque Alte”) oltre all’esposizione di carte originali fornite dalla Partecipanza, dall’Archivio storico di Nonantola, dal Consorzio della Bonifica Burana e dal tessuto idrografico di Nonantola con focus sul Canal Torbido.
Il percorso storico si chiude con un resoconto dettagliato fino ai giorni nostri: in mostra oggetti utilizzati nei primi anni del secolo scorso per i controlli delle acque con un approfondimento sulle bonifiche nonantolane, le lotte bracciantili, il consorzio del Canal Torbido in una proiezione moderna/attuale del territorio.
L’evento è organizzato dal Consorzio della Bonifica Burana, Museo Archeologico Ambientale, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia Romagna, Provincia di Modena, Partecipanza Agraria di Nonantola, Comune di Nonantola, Archeo di Nonantola in collaborazione con Soprintendenza Archivistica per l’Emilia Romagna; Università degli Studi di Bologna (dipartimento di Paleografia e Medievistica e di Discipline Storiche); Archivio di Stato di Modena, Archivio di Stato di Bologna; Archivio di Stato di Ferrara e con il contributo di Banco San Geminaino e San Prospero.
La mostra resterà aperta al pubblico, con ingresso gratuito, fino al 26 febbraio 2012 il sabato e la domenica dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni: 051.6871757; maa@caa.it; www.museoarcheologicoambientale.it. (s.p.)
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