
Un giardino sugli scogli
di Malù Pagani
You are nearer to God in a garden than anywhere else on earth (Axel Munthe )
Al limitare di una lunga penisola che cinge a sud il golfo di Lerici, Maralunga, c’è un giardino magico che si apre al mare. Ho avuto l’opportunità di viverlo per qualche giorno. Non dimenticherò la sua perfezione, la sua preziosità, la sua curata bellezza. Dagli scogli degradanti dolcemente verso il mare si sale per una serie di gradini scolpiti nella roccia fino a raggiungere un portoncino discreto che vi immette in un viottolo limitato da due muri di verde. Dopo poco due cancelletti si aprono a destra e a sinistra.
Varcando il primo si entra nel giardino d’inverno, varcando il secondo in quello estivo. Logicamente nel primo potrai godere il sole fino al suo scomparire dietro l’isola del Tino, seduto sulla panca per antonomasia: quella di Edwin Lutyens (il famoso architetto inglese che la ideò nel secolo scorso). Un annoso pinastro si tende a proteggerla con discrezione amorosa. Così come pitosfori, lauro nobilis, fillirea la riparono dai venti più freddi racchiusi entro grosse vasche formate con spessi conci ( pietre locali) ricoperti in parte da vegetazione prostrata: rosmarino, finocchio marino, senecio e altre piccole essenze. In un angolo nascosto, il composto fatto di aghi di pino e scarti di giardino che, giunto a maturazione, alimenterà del suo humus prezioso il terreno della proprietà.
Il giardino estivo si sviluppa proprio davanti alla casa, con una serie di gradoni,scalette, piazzole degradanti verso il mare. Il lastricato è costituito da pietre irregolari interrotte da sapienti vasche di varie misure, sempre in conci. Al centro la grande aiuola rotonda racchiude un’essenza straniera importante che occupa gran parte del suo spazio; si chiama Echium, è un sempre verde che fiorisce da aprile a giugno con candelabri azzurro-blue alti quasi un metro. L’ideatrice del giardino ne raccolse furtivamente i semi in Cornovaglia alle Sally Islands (isole in pieno atlantico ma bagnate dalla corrente del Golfo). Altre essenze ricoprono gli altri spazi laterali: agave, cappero, pitosforo nano, aloe, poligola, teucrium, oleandri, limoni, aranci amari. Ma il principe indiscusso è Lui: l’Echium Fastuosum e basta!
Risotto mediterraneo
Ricetta per quattro persone
Riso vialone nano gr.300. Un mazzetto di erbe aromatiche (rametti di santolina, di lavanda, di lauro nobilis, di timo, di rosmarino, salvia). Olio extra vergine di oliva, 5 cucchiai. Una cipolla borretana grossa. Sale, pepe, parmigiano, brodo vegetale q. b.
Far soffriggere la cipolla affettata in olio e burro. Aggiungere il riso e portarlo a cottura con il brodo. A metà cottura unire le erbe aromatiche già tritate, sale e pepe. Prima di servire ultimare con il parmigiano grattugiato.
grazie per la compagnia che mi fai coi tuoi scritti e con le tue ricette,
baci Maria Cristina della Puglia
Efficacissimo scorcio di un giardino mediterraneo: custode di emozioni e sensazioni in cui scoprire e riscoprire essenze nuove ed antiche.
E’ bello immaginare il rumore del mare in sottofondo mentre lo sguardo si perde nell’orizzonte e l’aria profuma di iodio e salsedine e le cure dell’anima si annullano nella contemplazione di fiori ed arbusti.
Molto evocativo!
Complimenti!
Maddalena Chiari