
Vostok: cosa c’è sotto il lago?
C’è un mondo sommerso tutto da scoprire in fondo ai ghiacci del Polo Sud. Microorganismi e forse vegetazioni mai conosciute, che rimangono nascoste al resto del pianeta da almeno 30 milioni di anni. Il lago “Vostok”, il più grande lago subglaciale conosciuto (grande come la Corsica), si trova nel cuore dell’Antartide. Scoperto nel 1974 (qualcuno riporta invece che fu individuato nel 1989) e misurato solo nel ’96 grazie all’utilizzo del radar, è stato a lungo ritenuto irraggiungibile. I lavori di esplorazione, interrotti per quasi 10 anni per il timore di una possibile catastrofe ecologica, sono ora giunti al termine: i ricercatori russi hanno raggiunto le sue acque, nascoste a circa 4000 metri di profondità.
Martin Siegert, direttore della Scuola di Geoscienze dell’Università di Edimburgo, riferisce che le operazioni saranno altamente inquinanti poiché i russi userebbero cherosene (costituente del petrolio) per impedire che il foro di esplorazione si chiuda. Come lui, anche altri scienziati sono preoccupati dalle possibilità di contaminazione delle acque e dal potenziale rischio di esplosione dato che lo specchio d’acqua presenta elevate concentrazioni di ossigeno e azoto. L’idea dei russi è che l’alta pressione a cui si trovano le acque del lago ne impedirà la contaminazione. Infatti, i ricercatori pensano semplicemente di forare il lago e di lasciare che l’acqua risalga nel foro e congeli, per poi prelevare campioni di questo ghiaccio. Secondo altri ricercatori si tratta però di un piano azzardato e anche pericoloso, perché la pressione nel lago è veramente alta. Sarebbe quindi un po’ come trivellare il tappo di una bottiglia di spumante e il lago potrebbe letteralmente esplodere attraverso il buco.
Per sapere quali scoperte riserverà il lago Vostok bisognerà aspettare la prossima “primavera artica”, quando i ricercatori torneranno sul luogo per prelevare i blocchi di ghiaccio.
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