
La storia del paesaggio agrario italiano di Sereni al Cervi di Gattatico
di Silvia Parmeggiani
Le fotografie, gli studi, i bozzetti, le copertine dei volumi utilizzati da Emilio Sereni per la stesura della “Storia del paesaggio agrario italiano” (edito da Laterza nel 1961) sono state tutte digitalizzate e rimarranno visibili, per tutto il 2012, nella biblioteca dedicata allo studioso romano all’istituto Alcide Cervi (a Gattatico, Reggio Emilia) nel corso della mostra “Paesaggi agrari. L’irrinunciabile eredità scientifica di E. Sereni”.
Un’esposizione divisa in dieci percorsi tematici come dieci saranno anche i saggi proposti nel volume “Paesaggi agrari. L’irrinunciabile eredità scientifica di Emilio Sereni” a cura di Massimo Quaini con la collaborazione di Gabriella Bonini, Claudio Cerreti, Luisa Rossi, Chiara Visentin, Silvana Editore. Alla mostra si aggiungono anche un ciclo di seminari (con cadenza bimestrale) per affrontare il tema del governo del territorio, delle nuove strategie di sviluppo e della valorizzazione del paesaggio come bene comune. Infine, in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio, Arpa-ER, Ispra e Cia, verrà realizzata una banca dati per censire la biodiversità rurale di tutto il territorio nazionale. Uno straordinario “atlante della memoria” con descrizioni delle antiche varietà e informazioni su come queste venivano coltivate, raccolte, conservate e impiegate nella cucina tradizionale.
<<La mostra Paesaggi agrari, realizzata dall’Istituto Alcide Cervi in collaborazione con la Società Geografica Italiana intende dare un contributo all’esplorazione dello spessore politico, culturale e scientifico di uno dei protagonisti della storia politica e culturale italiana del Novecento – spiegano gli organizzatori. <<Riproporre oggi la lezione dello studioso nel campo delle scienze storiche e geografiche significa valorizzare non solo il grande patrimonio di libri e materiali di studio nel campo della storia dell’agricoltura e dei paesaggi rurali che Emilio Sereni ha lasciato al Cervi e al Gramsci, ma anche il patrimonio materiale costituito dai paesaggi rurali di interesse storico che si sono mantenuti malgrado il trionfo dell’agroindustria e il naufragio della agricoltura tradizionale>>.
Per informazioni scarica la brochure emilio sereni brochure
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