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In pochi laghi l’acqua dolce del mondo

di Giuseppe Costa

 

 

Negli ultimi decenni da più voci e da più parti nel mondo si denuncia la pericolosa diminuzione delle disponibilità di acqua dolce in generale e di acqua potabile in particolare. Nonostante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite abbia riconosciuto nel 2010 l’accesso all’acqua come uno dei diritti umani fondamentali, circa 1,1 miliardi di persone, vale a dire il 18 per cento della popolazione mondiale, non hanno accesso all’acqua potabile, mentre più di 2,4 miliardi di persone non dispongono di impianti fognari adeguati. Nei paesi in via di sviluppo, inoltre, più di 2,2 milioni di persone, in maggioranza bambini, muoiono ogni anno per delle malattie la cui insorgenza è associabile alla mancanza di acqua potabile.

 

 

Tale affermazione risulterebbe poco credibile per un viaggiatore che provenisse dallo spazio nel momento in cui avvicinandosi alla Terra constatasse che il 71% della superficie è ricoperta dall’acqua degli oceani. In effetti c’è moltissima acqua sulla Terra, ma quella “buona” è relativamente poca, in buona parte inutilizzabile e, soprattutto, mal dislocata sia dal punto di vista geografico che socio-economico e demografico.

 

 

Per capire partiamo da lontano e aiutiamoci con i numeri e le percentuali. Il volume dell’acqua sulla terra è di 1,36 miliardi di km3, solo il 3% è acqua dolce (circa 40 milioni di km3); di questa i 3/4 è incamerata nei ghiacciai e nelle calotte polari; l’altro quarto (10 milioni di km3) è quasi tutta acqua sotteranea non utilizzabile: l’acqua dolce superficiale utilizzabile dall’uomo risulta essere solo una piccola parte dell’immane massa d’acqua presente sulla terra, 110.000 km3 ovvero lo 0,008 del totale.

 

 

In questo quadro il fatto sorprendente è che nel solo lago Baikal si conserva il 20% dell’acqua dolce superficiale presente sulla Terra. Il Baikal si trova nella Siberia meridionale, diviso fra i territori dell’Oblast  di Irkutsk e della Repubblica di Buriazia. L’imponente massa d’acqua collocata nel clima continentale freddo siberiano ha creato un ecosistema unico al mondo con molte specie autoctone sia nella flora che nella fauna. Per questa ragione è sottoposto alla tutela dell’Unesco e dal 1996 riconosciuto come patrimonio dell’umanità; questo capolavoro naturale è caratterizzato, tra l’altro, da acque che non superano mai i 14 gradi e che sono così trasparenti che lasciano filtrare lo sguardo fino ad una profondità di 40 metri. La profondità media del lago è di 744 m, con una massima di 1.642 m nella parte centrale. Questi valori ne fanno contemporaneamente il lago d’acqua dolce più profondo del mondo e quello con il volume maggiore (23.615 km3).

 

 

Considerando poi, che nei Grandi Laghi del Nord America si trova una riserva d’acqua dolce di poco inferiore a quella del Baikal, mentre nei tre grandi laghi africani (Vittoria, Tanganika e Malawi) si trova un ulteriore 30% delle riserve mondiali, si arriva a individuare in poche zone della Terra ben il 70% dell’acqua dolce utilizzabile per le necessità vitali dell’uomo.

 

 

 

 

Circa l'autore

Giorgio Triani

Sociologo, giornalista, consulente d’impresa.

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