
World Water Week a Stoccolma
di Bruno Fusilli
Accesso all’acqua e sovranità alimentare, due diritti complementari e purtroppo spesso egualmente negati. Questo il tema della World Water Week che si è tenuta a Stoccolma dal 26 al 31 agosto 2012. Per l’occasione,e come avviane da più di 20 anni, la capitale svedese si è trasformata in un luogo di incontro per le questioni più urgenti riguardanti le risorse idriche del pianeta, mettendo a confronto esperti, tecnici, politici, opinionisti e leader da tutto il mondo. Una settimana di riflessioni sulle prossime sfide del “settore acqua”, organizzata dallo Stockholm International Water Institute (SWI). Questo consesso internazionale, dal 1991, raccoglie ogni anno centinaia di specialisti del settore, decision makers e leaders dei movimenti che, a svariato titolo, si occupano delle tematiche legate alla gestione e alla tutela di questa risorsa, fattore critico per la sicurezza alimentare, per l’energia, per la salute, in una parola: per la vita. Ma non solo. Democrazia, diritti umani ed eguaglianza trovano nella corretta gestione dell’acqua a livello mondiale un loro asse fondamentale. Per questo, secondo lo SWI, dove possibile, è necessario implementare nuove collaborazioni tra società civile e settore privato per trovare nuove soluzioni all’interno di valori condivisi e responsabili. Innovazione, tecnologia, ricerca sono nodi fondamentali in questo processo che necessita di attori impegnati e informati, capaci di diffondere conoscenze, scambiare esperienze, creare sinergie a livello locale e globale. Scopo di questo importante appuntamento è di capire come migliorare una situazione in cui la competizione per l’acqua, nello scacchiere internazionale, si fa sempre più aspra e la produzione di cibo è sempre più minacciata dall’incertezza dei raccolti e dalla speculazione finanziaria sulle derrate alimentari. Molti dei partecipanti istituzionali, quali le maggiori Agenzie dell’O.N.U. o le più disparate Organizzazioni non governative (ONG), sono d’altronde convinte che il settore pubblico non possa essere sostituito dal privato nella fornitura di beni e servizi come l’acqua; e a Stoccolma è stato e sarà possibile continuare la raccolta di quelle buone pratiche che sempre più lo confermano.
Ogni anno la Settimana mondiale dell’acqua affronta un tema particolare per consentire l’analisi e la discussione su di un determinato argomento legato all’acqua: il quadriennio 2009-2012 è dedicato alla tematica generale Responding to Global Changes. Sono stati, poi, indicati approfondimenti annuali specifici: per il 2009, il diritto di accesso all’acqua; per il 2010, la sfida della qualità; per il 2011, acqua ed urbanizzazione e per il 2012, appunto, acqua e sovranità alimentare. Ogni anno è, dunque, dedicato alle risposte possibili e necessarie in materia di acque, gestione e sviluppo per affrontare i cambiamenti globali e i conseguenti impatti. All’interno del dibattito, che secondo stime coinvolge a ogni edizione dalle 2000 alle 3000 persone, vi sono anche questioni legate all’accesso all’acqua per uso comune, alla sua qualità e alla sicurezza alimentare mondiale. Temi da non sottovalutare, se si considera che “ogni italiano – come rilevato nell’edizione 2008 del World water week – consuma più di 6.500 litri di acqua ogni giorno, il valore più alto al mondo dopo quello degli Stati Uniti e che l’Italia è il quinto importatore del pianeta di questa risorsa”.
Per ottenere risultati di alta qualità, il World Water Week poggia su di una organizzazione articolata e complessa che prevede seminari, dibattiti, workshop, incontri per la presentazione e discussione di progetti; l’evento, infatti, è aperto all’apporto di qualunque contributo scientifico, aderente alla tematica in oggetto, purché nel rispetto puntuale di specifiche linee guida già delineate dalla Commissione scientifica. Si tratta di una macchina operativa che viene avviata con largo anticipo con l’apertura del periodo utile alla presentazione di sintesi scientifiche (abstract) e di progetti dal mese dicembre dell’anno precedente e con l’articolazione di scadenze operative e modalità di accesso ben precise fino al 30 giugno. In particolare, per quanto riguarda i lavori scientifici, la Commissione del World Water Week provvede ad una accurata selezione, legata oltreché all’aspetto formale della loro presentazione, anche alla loro corrispondenza a criteri stabiliti: carattere innovativo; qualità scientifica ed originalità in relazione al soggetto trattato; ricadute pratiche. Comunque il il dettaglio dei lavori dell’edizione appena conclusa è consultabile alla pagina web http://www.worldwaterweek.org/eventfinder .
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