
Quando la Bonifica va a teatro
di Silvia Parmeggiani
Una rappresentazione teatrale sulla storia della Bonifica? Si può fare. Ed è addirittura meglio se ambientata ai giorni nostri.
“Il canale degli spiriti”, scritto da Maurizio Garuti appositamente per il consorzio della Bonifica Burana, è andato in scena gli scorsi 22 e 23 settembre a Finale Emilia e Bondeno interpretato da Ivano Marescotti e Luciano Manzalini, protagonisti già noti nella scena nazionale.
Tra le reazioni entusiaste del pubblico, nella piéce teatrale il mondo della bonifica si è rinnovato: dalla prima grande opera idraulica ( il canale Foscaglia) alla lunga lotta che nella bassa ha opposto uomini e acque, tutto è stato ricostruito in chiave moderna tra scene di vita attuale e personaggi del nostro tempo, dove la vicenda delle acque, con le sue fatiche ricorrenti, è stata qualcosa di più di un fondale di contorno.
<<Il testo di Garuti e l’interpretazione magistrale di Marescotti e Manzalini ci hanno permesso di trasmettere il significato del nostro lavoro di bonifica ieri come oggi>> ha commentato il direttore del consorzio della Bonifica Burana Claudio Negrini. <<Si pensi cosa può aver significato, in termini di sforzi, scavare 27 chilometri di canale a forza di badili e carriole per asciugare 17mila ettari di terreno fra Bologna, Ferrara e Modena senza i mezzi odierni: eppure, se ora non portassimo avanti l’opera dei nostri precursori, per il profilo altimetrico delle terre in cui viviamo, per l’impermeabilizzazione e l’antropizzazione che le contraddistinguono, alle prime piogge saremmo sommersi. Senza dimenticare la capacità degli stessi canali di trattenere l’acqua piovana quando serve a fini irrigui ed ambientali, tanto più in estati siccitose come quella trascorsa>>.
Gli fa eco il presidente del Burana, Francesco Vincenzi <<quest’anno ricorrono sia i 120 anni della Bonifica di Burana che i 525 anni dal Cavamento Foscaglia e, nell’ambito delle celebrazioni, ci siamo fatti promotori di questo importante evento: con questa pièce vogliamo descrivere un pezzo importante della nostra storia che ci ha portato dalle grandi aree paludose e malariche dei tempi antichi ad una delle regioni, dal punto di vista agricolo ed industriale, economicamente più sviluppate d’Europa. Gli eventi sismici di maggio, inoltre, ci hanno convinto a portare in scena lo spettacolo a Finale Emilia e a Bondeno per offrire un momento di incontro alla popolazione parallelamente all’opera di ricostruzione che si sta portando avanti per case e industrie, ma anche a livello di opere di bonifica>>.
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