
Trame sane: il tessile ecosostenibile a Reggio Emilia
di Silvia Parmeggiani
Prestiamo sempre maggiore attenzione a ciò che mettiamo nel piatto ma ignoriamo cosa ci mettiamo addosso. Abbiamo imparato termini come “cibo spazzatura” ma vestiamo spesso con veleni. Sabato 6 e domenica 7 ottobre, allora si presenta l’occasione per conoscere anche altre realtà. Con la seconda edizione di ‘Trame sane, piccola fiera del tessile ecosostenibile’, organizzata dal gruppo di acquisto solidale (Gas) tessile delle province di Modena e Reggio Emilia e dalla circoscrizione Sud Reggio Emilia, nel quartiere di Rosta Nuova si va alla scoperta della moda critica, etica, solidale e sostenibile.
Approfondire l’argomento della filiera tessile ecosostenibile, infatti, non significa solo conoscere chi sceglie di lavorare con fibre naturali, ma preoccuparsi di quale impatto ambientale le produzioni commerciali comportino; vuol dire prendere coscienza che l’interfaccia dell’apparentemente conveniente low cost sia la delocalizzazione, lo sfruttamento e il lavoro minorile; quanto, l’illusione di poter rinnovare il nostro guardaroba ad ogni stagione, ci possa condizionare in seguito con una valanga di rifiuti tessili da smaltire; la nascita e lo sviluppo di una coscienza critica e di nuovi strumenti per difendere uno stile di vita rispettoso dell’uomo e della natura.
La scelta del quartiere di Rosta Nuova, poi, per la seconda edizione di ‘Trame sane’ non è casuale. Il quartiere ex Ina Casa – Rosta Nuova è uno di quei quartieri nati dal nulla, dove una volta c’era soltanto campagna, ma che col tempo è divenuto un modello europeo di architettura urbana e sociale. Dietro la Rosta c’è un progetto che ha fatto scuola: non solo case, ma anche spazi aperti e spazi comuni (la piazza, i portici, il parco, la chiesa, la biblioteca, la scuola) inseriti nel tessuto residenziale come fossero un tutt’uno: luoghi da vivere insieme, luoghi – come direbbe Osvaldo Piacentini – essenziali per favorire “la formazione di vincoli di comunanza e solidarietà”.
Luoghi “comuni”, oggi più che mai da tutelare e valorizzare. Un gruppo di cittadini di via Wybicki, che vogliono condividere le esperienze, la storia e le criticità vissute “nel” e “dal” loro quartiere, ha proposto iniziative inserite nel programma di ‘Trame sane’, anche per raccogliere suggestioni ed idee per riposizionare all’oggi l’identità del quartiere stesso e di bene comune.
‘Trame sane’ prevede, poi, accanto alla fiera-mercato del tessile, un ricco programma: laboratori, atelier, lezioni di tessitura per bambini-ragazzi e adulti; narrazioni a tema proposte nell’ambito di Bibliodays, mostre sul quartiere, esempi pratici per il riuso del tessile come: la pratica del baratto o dell’usato di qualità-vintage; angolo del far da sé e knit cafè in collaborazione con Remida; punti ristoro gestiti dai negozianti del quartiere e stand con torte bio e tisane.
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