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Festa del marrone

di Malù Pagani

 

 

Campora, frazione di Neviano degli Arduini, sulle colline a sud di Parma si estende su di un altipiano con ampia vista quasi circolare di campi e boschi di castagni e querce degradanti, la contaminazione edilizia è poca e nascosta. Il posto è verdissimo ora, dopo le piogge ristoratrici ed il caldo primaverile di novembre che ha fatto spuntare le viole. Sono stata alla Festa del marrone che s’è tenuta in una grande spianata dove è stata collocata una grande tensostruttura (logicamente provvisoria). Tanta gente: tutti in fila indiana, col loro numero, nella mente già immaginandosi davanti ad un bel piatto fumante di tortelli di castagne ben conditi con burro e parmigiano o di tagliatelle sempre di farina di castagne. C’erano solo due primi, ma insoliti e saporiti.

Molti invece giravano tra i banchi e si accontentavano, si fa per dire, di cartoccini ricolmi di “bruciate” e di frittelle e i più golosi avevano una scelta sbalorditiva: dalle crepes, dai castagnacci (pattone) e dai budini fino ai marroni flambè, buon vino bianco e rosato alla spina. Gente gentile e simpatica ha servito sempre con un sorriso. Ma il vero divertimento è arrivato con la musica. Un pazzo sidecar (moto 150 Parilla e sedile a lato ricavato da un grosso bidone che portava in fronte la testa imbalsamata di un cinghiale) con due personaggi da film di Fellini che si sono messi a cantare canzoni d’altri tempi accompagnati dal loro marchingegno del sonoro posizionato sul porta-pacchi.

Sono arrivati da un paese del monte Amiata, i loro nomi Silvano e Danio, sulla schiena uno dei due portava una scritta cubitale: grande bevitore. Infatti sempre sul porta pacchi c’era anche un piccolo vassoio con due bicchieri per accogliere appunto l’offerta del vino. Belli e simpatici, giustissimi per questa giornata e per questo posto.

Ma purtroppo, grande nota dolente, non ho potuto non pensare al problema, un parassita, la vespa cinese (dryocosmus kuriphilus), che da qualche anno sta divorando le piante di castagno. La regione Emilia Romagna si è mossa due anni fa con la lotta biologica. Ha fatto dei lanci sui castagneti da Piacenza a Rimini di un insetto (torymus) che contrasta la vespa cinese. L’allevamento di questo insetto però è molto lungo e oneroso, di conseguenza i lanci sono stati sin qui solo sessanta. Si spera che la regione continui con costanza affinché questa nostra ricchezza non venga a perdersi.

 

Frittelle di farina di castagne

Farina di castagne gr 500, latte 1 litro, zucchero due cucchiai, olio di semi tre cucchiai, due pizzichi di sale. Olio di semi per friggere, zucchero di semola per guarnire.

Si mescola la farina col latte e gli altri ingredienti, possibilmente con la frusta. Badare a non formare grumi. Si lascia riposare il composto tre ore circa poi si frigge, un mestolino alla volta in olio caldo. Si servono calde cosparse di zucchero semolato.

Circa l'autore

Giorgio Triani

Sociologo, giornalista, consulente d’impresa.

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