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Cinquanta sfumature di blu: l’aperitivo che ricorda il cielo e il mare

di Francesca Licata

 

Sabato 8 dicembre l’Hub Cafè ha ospitato l’aperitivo “luminoso” Cinquanta sfumature di blu, a cura di Roberta Razzano e del Laboratorio Gastronomico dell’Università di Parma.

Il locale, situato in Piazzale Bertozzi, non vuole essere una semplice location da aperitivo o caffè veloce ma un posto in cui potersi fermare, un centro di aggregazione e comunicazione tra giovani, un crocevia di persone e idee, aperto a mostre e iniziative culturali di vario genere.

L’evento di sabato ha avvolto l’Hub Cafè in un’atmosfera davvero surreale ed evanescente. Vicino alla zona del bancone che, come di consueto, viene dedicata al buffet salato a dolce, ce n’era un’altra totalmente immersa in una nuvola di blu fluorescente, creata con un particolare gioco di luci e incrementata da cocktails e dolci veramente unici e… incredibilmente blu!

Sì, perché questo aperitivo “luminoso” non poteva essere battezzato con un nome più azzeccato: ogni cosa era davvero caratterizzata da cinquanta (e forse più) sfumature del colore del cielo e del mare, in particolare i drinks.

 

 

Versato in simpatici bicchieri a forma di piccoli coni, il particolarissimo cocktail veniva creato sul momento davanti ai clienti che, incuriositi, cercavano di cogliere il segreto del vorticoso effetto finale. La preparazione veniva dettagliatamente illustrata in un video proiettato su parete, ma l’attenzione era totalmente catalizzata sui baristi, che con abilità creavano decorazioni e disegni trasparenti e tridimensionali.

 

 

 

Prima di tutto, nei piccoli coni veniva versato un liquido bianco formato dall’unione di acqua, sciroppo e glucosio; successivamente in ciascun bicchierino venivano iniettati, tramite una pseudo siringa, liquori diversi che, grazie al loro peso inferiore rispetto a quello della base, riuscivano a creare divertenti vortici colorati.

 

 

Degustando più di un drink era possibile vivere, di volta in volta, un’esperienza unica e irripetibile, poiché tutti i bicchieri, sebbene figli della stessa idea, risultavano diversi tra loro, sia alla vista che al palato.

Ma la magia non finisce qui: se, come me, avete sempre pensato che in natura il blu non si trovi nel cibo, questa era l’occasione giusta per ricredervi! Infatti, come accompagnamento ai cocktails, venivano serviti piccoli muffins che avevano la forma, la consistenza e il sapore a cui siamo abituati, ma una loro parte era colorata artificialmente di blu.

 

 

Infine, l’ultima “sfumatura” della serata: lo zucchero filato, rigorosamente blu, servito su bastoncini e riposto in piccoli bicchierini trasparenti, in modo da rendere ancor più visibile il colore.

Tutti questi effetti speciali, oltre che incuriosire, in alcuni casi hanno anche fatto tornare i clienti un po’ bambini: il blu di cibi e bevande, colorando labbra e bocca, ha reso il tutto ancora più divertente.

 

Un aperitivo unico e speciale, una fusione di scienza, arte e design: davvero imperdibile!

 

 

Circa l'autore

Giorgio Triani

Sociologo, giornalista, consulente d’impresa.

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