
Acqua Day 2013. Da una Giornata Mondiale all’altra

Trovate parecchie notizie e segnalazioni sul water day 2013, che come da tradizione ha il suo giorno il 22 marzo. Non potremmo fare diversamente. Anche perché tante iniziative sono assolutamente meritorie. Però si comincia a provare un po’ d’irritazione per una ricorrenza ormai molto simile alla festa del babbo o della mamma. Un atto dovuto, buono per fare festa un giorno e per il resto dell’anno continuare a fare quel si fa e si è fatto da sempre, che però bisognerebbe smettere di fare. Ossia di sprecare acqua, di inquinarla, di gestirla malamente, di usarla per piccole o grandi speculazioni. Insomma di continuare a fare chiacchiere anziché fatti.
Qui basterà ricordare quel che è avvenuto con il referendum dell’altr’anno contro la privatizzazione dell’acqua e chiedersi cosa sia nel frattempo accaduto. Nulla o quasi. Perché ci sono t altre e più gravi questioni economiche che premono. Ma soprattutto perché continuiamo a essere un paese immobile, dove per cambiare bisogna che ci sia un crollo, che non sia più possibile fare diversamente, che si sia costretti. Non è una novità, ma ricordarlo si deve. Visto che disastri e scempi del territorio si succedono, senza che vengano sanate le ferite e nemmeno che si metta mano agli interventi indispensabili per mettere in sicurezza tante parti del paese a rischio idrogeologico.
Ma non meno bisognoso di cure e investimenti è il nostro paesaggio e i tanti beni ambientali e architettonici che ci rendono il primo paese al mondo per consistenza e qualità del patrimonio naturale, storico e culturale. Senza però che tale ricchezza venga sfruttata degnamente, nel contempo che da 30 anni non ci sia governo, partito politico, amministratore, imprenditore che non dica, ridica e stradica che questa straordinaria risorsa – il nostro petrolio- deve essere finalmente messa a servizio della sviluppo economico, potendo diventare in tempi brevi un settore in grado di creare centinaia di migliaia di posti di lavoro. Soprattutto per i giovani.
Già. Però siamo sempre qua a fare i conti con promesse e occasioni mancate. E a dovere ringraziare un’associazione che da anni supplisce, con forze e soldi privati, alla latitanza dei poteri pubblici ad ogni livello. E’ la Fai, della quale questo fine settimana si terrà la XXI Giornata di Primavera , con 700 visite straordinarie ad altrettante meraviglie del nostro paese. E’ uno sforzo che merita di essere sostenuto ( sino al 24 marzo si può donare telefonando al 45501). Perché sono soldi che vengono investiti per ristrutturare, riaprire, sistemare giardini, corti e palazzi diversamente destinati all’oblio o alla rovina.
Insomma qui siamo lontani dalle retoriche celebratorie della Giornata Mondiale dell’Acqua, che si misurano anche attraverso l’inflazione di giornate mondiali, sponsorizzate da Onu e Unesco, e ormai si succedono a ritmi tali, che vien quasi voglia di chiedere una moratoria. Viusto che l’altrieieri ( 20) s’è celebrata quella della Felicità, ieri quella della Poesia, oggi, appunto, quella dell’Acqua,domani quella della Meteorologia e così via un giorno dopo l’altro. ( il calendario completo è consultabile al sito http://www.unric.org/it/ricorrenze-e-anni-internazionali ). In ossequio a una tendenza che sta smarrendo il senso della misura. Quando non ha la leggerezza e l’originalità della Giornata mondiale della Lentezza che si terrà il prossimo 13 maggio. Con i due fantastici appuntamenti di Milano, dove verrà collocato un “passovelox” in corso Vittorio Emanuele, in funzione fin dal primo mattina per multare – simbolicamente – i milanesi più frenetici; . E di Roma, partenza da Piazza Trilussa, dove si cercherà di battere il record mondiale di anti-velocità: 300 metri in un’ora e mezza.
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