
Parma inattesa. Lo spazio del pudore

di Francesca Licata
C’è un doppio significato: da un lato la città in attesa, dall’altro la città sorprendente. Il pudore? Per i Greci aveva a che vedere proprio con la duplicità dello sguardo». Con queste parole Renato Rizzi, architetto e docente di Composizione architettonica e urbana presso lo IUAV (Venezia), commenta la scelta del titolo del suo progetto architettonico, “Parma inattesa – Lo spazio del pudore”.
La mostra, inaugurata il 21 Marzo, rimarrà aperta al pubblico fino al 2 Giugno 2013, presso la Galleria San Ludovico di Parma.
Il progetto, nato da un invito del Festival dell’Architettura, è destinato alla nostra città ed ambisce alla rigenerazione dello spazio urbano, partendo proprio dalla riprogettazione del modo di osservarlo e di rapportarsi con esso.
La mostra, con i suoi quarantaquattro modelli e i grandi pannelli fotografici, rappresenta un ritratto rubato della città,rivolto in particolare alla periferia, non più luogo di scarto, ma di riscatto.
In questo senso, il progetto porta in superficie tutte quelle immagini che sono latenti o represse nelle pieghe, non solo geografico-storiche ma anche iconografiche, di Parma e del suo territorio.Dal corrugato appenninico emiliano, alle segnature idrografiche, al reticolo della centuriazione, alle forme della città murata, sino alle strutture formali di straordinari monumenti urbani quali il Battistero e la Pilotta, attraverso una narrazione di grande fascino estetico e capacità propedeutica, rivolta sia agli amanti dell’arte e dell’architettura urbana, sia al pubblico dei più giovani e curiosi visitatori.
I modelli vengono fatti con dei ritagli di cartoncino disegnati, ricalcati a mano, numerati, montati progressivamente e incollati per arrivare a realizzare un positivo; da qui si può passare al negativo, che è una resina in grado di assorbire tutte le forme del positivo, sulla quale in seguito viene fatto il getto finale in gesso.
I calchi, realizzati con l’ausilio di ben venti quintali di gesso, sono disposti in orizzontale, posati su tavolati 100×200 e appoggiati su alcuni cavalletti disposti al centro dell’asse longitudinale dell’ex-chiesa di San Ludovico; le grandi immagini fotografiche, invece, sono posizionate nei vani delle cappelle laterali, su supporti in carpenteria lignea.
La materia è la vera protagonista di questo progetto, che ha impegnato Rizzi per ben due anni e ha richiesto la collaborazione di circa duecento persone, tra cui molti allievi dell’architetto.
Il materiale in mostra resterà a Parma, poiché donato dall’autore alla collezione artistica della Fondazione Monte Parma, che promuove la mostra insieme al Comune, con il patrocinio dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia e il Dipartimento di Ingegneria Civile, dell’Ambiente, del Territorio e dell’Architettura dell’Università degli Studi di Parma, in collaborazione con il Festival dell’Architettura.
La mostra è accompagnata dalla pubblicazione di un volume, disponibile in tutte le librerie di Parma e d’Italia a partire da aprile 2013, dedicato al progetto, edito dalla Casa Editrice MUP, principale realtà editoriale della città, fondata nel 2002 da Fondazione Monte di Parma e Università degli Studi di Parma. Il libro restituisce il progetto e i suoi materiali preparatori e di indagine scientifica con scritti di Renato Rizzi, Franco Farinelli, Carlo Quintelli, Andrea Tagliapietra, Lamberto Amistadi, Susanna Pisciella.
Parma inattesa, Galleria San Ludovico – Borgo del Parmigianino, 2 – dal mercoledì alla domenica, dalle 10 alle 19 e tutti i giovedì apertura serale fino alle 22.00, ingresso gratuito: guardare Parma con occhi diversi non costa nulla!
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