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Oziando fruttuosamente per la mostra mercato di Colorno

Fiori Colorno

 

di Malù Pagani

 

 

  Nacque appunto vent’anni fa per l’iniziativa di due giovani volonterose (Elisa  Campari e Isabella Gemignani). Crearono una società (Artour) e partirono con lena per una strada ancora da scoprire. Riuscirono in poco tempo ad affermarsi. La mostra mercato sfondò e divenne famosa anche oltre i confini d’Italia. La scelta del luogo fu veramente azzeccata: il parco della Reggia di Colorno (PR). L’imponente Palazzo Ducale dà accesso al giardino all’italiana, a lato disegni di bosso rotundifoglie perfetto, nel centro un bianco camminamento che oltrepassando la fontana circolare s’inoltra sfumando nella zona boschiva e poi a circoscrivere i confini del disegno due gallerie di carpino nero, ormai fitto e compatto . Logicamente quanto fu impiantato, una decina di anni fa, si rifecero alle stampe dell’epoca austriaca: esse rappresentavano il luogo perfetto per le passeggiate delle dame di corte, che dovevano conservare il bianco incarnato e questa fresca ombra le proteggeva dai raggi solari! Atmosfera ideale.

  Attualmente la striscia bianca viene in parte occupata dagli espositori che mostrano negli spazi assegnati ciò che vendono. Non ci sono solo piante e fiori esposti ma anche oggetti di artigianato, ceramiche, le cose di un tempo, i tessuti lavorati a mano, i cesti della Lunigiana, i frutti della bioagricoltura ,quest’anno persino la pecora cornigliese (famosa per il suo mantello),il suino nero ed il tacchino di Parma! Entrando noto un banco che subito mi attrae e ,curiosa, mi avvicino, espone grossi rotoli e matasse di vecchie corde di canapa intrecciata (introvabili) e tinozze di latta ovali di tutte le dimensioni e cesti dal sapore antico. Poi accanto il cestaio, che crea sotto gli occhi dei presenti cesti di giunco,di ulivo e di olmo . Li vorresti comprare tutti ma sono già prenotati! Seguono gli specialisti delle rose, dei frutti, delle erbacee perenni, delle hoste e poi ancora altre rose ed erbacee perenni, le officinali e l’immancabile violetta di Parma così famosa ma così delicata. Mi fermo per guardare meglio alle tavole di Caterina Greci per ammirarne i vasi colorati, predilezione per i verdi e gli ocra, le palle natalizie e le simpatiche galline. Tutto in terra cotta, ideate e forgiate da lei stessa. E qui mi riposo perché gentilmente mi offre una sedia, così rara a trovarsi in questo bellissimo posto!  

  Si: potrei andare al garden bar tenuto con sapienza da Massimo Spigaroli ma è proprio in fondo al percorso e mi lascio prendere dalla pigrizia. Dallo scorrere delle cose e delle persone. Di solito vengono premiati i migliori espositori, cosi vedi aggirarsi i personaggi del verde: paesaggisti, architetti, maestri giardinieri di chiara fama. Nel palazzo laboratori per grandi e piccoli,conferenze di giardinaggio e interessanti video. Aspettando quella di autunno.

Circa l'autore

Giorgio Triani

Sociologo, giornalista, consulente d’impresa.

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