
Il giardino magico di Paola, a Salso Minore

di Malù Pagani
Bisogna vederlo ai primi di giugno,quando questa poderosa massa d’infiorescenze bianche piatte e foglie di un verde lucente avvolge l’annosa casa e la ricopre, fitta fitta,per tre lati. Quasi a proteggerla. Solo il riquadro delle finestrelle ne è libero e logicamente gli accessi. Va su fino alle gronde senza paura alcuna. Rimani lì, incantato, non ci puoi credere, la guardi, la fotografi nei particolari per averla poi sempre negli occhi e per far partecipi gli amici di tale bellezza. E’ l’ortensia rampicante (idrangea petiolaris).Questo è il fulcro del giardino. Si,devi entrare dal monumentale porticato: otto colonne sorreggono la capriata in legno,perfetta. Faceva parte della rimessa del sale delle antiche saline gestite dai Farnese . Qui, a Salso Minore. Unica. Ma la petiolaris è opera esclusivamente della padrona e giardiniera del luogo,quindi lode al merito.
E’ una lunga storia che risale a quaranta anni fa. La casa rustica, diroccata e fatiscente, fu acquistata da Paola così come il terreno circostante. Paola ed il marito si rimboccarono le maniche e cominciarono a cambiar faccia alla casa . Essa in breve fu trasformata sapientemente in una piccola residenza di ottimo gusto . E la famiglia cominciò a viverla. Ma la grande spina era il terreno circostante. Un deserto, la grande salinità del terreno non permetteva ad alcuna essenza di vivere. Si fecero sondaggi e vari tentativi poi infine con drenaggi speciali si riuscì a liberare dal sale la parte superficiale del terreno. E così si cominciò a piantare la zona sempre però facendo grosse buche con terriccio ricco di humus per ammendare il terreno.
Si entra e ci si emoziona subito,il fascino delle antiche colonne ti prende e ti coinvolge in questo mondo magico. A destra quadrati di iperico calicinum e stachys lanata,quindi lastroni di pietra antica ti accompagnano alla casa, rose e bulbi vari e poi un semicerchio di noccioli che danno ombra al soggiorno esterno (divani e poltrone in ferro con accoglienti cuscini e due tavoli in pietra). Praticamente il giardino è diviso in due dalla costruzione. A nord un largo prato con frutti antichi, a lato lungo i sentieri che si dipartono da esso tappezzanti a non finire, tra essi spicca per la sua generosità la phlomis a foglia larga, poi un piccolo roseto delizioso. Al limitare del confine i servizi (ricovero attrezzi,concimi vari) e le talee così preziose. Una enorme buca raccoglie foglie, erba e rami a macerare.
Al lato sud della casa un bel pergolato di glicine protegge un lungo tavolo di pietra grigia pronto per le belle merende. Da qui si accede al prato. Esso è contornato da una linea di cespugli vari e sempre bulbi e tappezzanti, il lamium impera e alberi di media altezza, ne viene così circoscritto e adornato. Statue e vasi e sedili in cemento ormai intriso di antico muschio ti ricordano il giardino della tua infanzia. Negli occhi e nel cuore ti rimarrà indelebile la visione della idrangea petiolaris.
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