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Città di giardini verticali in Giappone

Posted by admin on November 27, 2013

Fonte: http://www.nemetonmagazine.net/blog/?p=3043

 

di Mikio Kuranishi

La Mori Building Co., Ltd. è una delle più grandi immobiliari del Giappone. Nata nel 1959,  oltre mezzo secolo fa, è conosciuta come l’azienda che ha promosso in Giappone le iniziative più pioneristiche nell’ambito del rinnovamento e dello sviluppo urbano. Per un lungo periodo, fino alla sua morte improvvisa avvenuta lo scorso anno, Minoru Mori condusse la Mori Building come dirigente, tanto da esserne considerato il fondatore. Ha studiato presso la più prestigiosa istituzione giapponese, l’università di Tokyo, e inizialmente aspirava a diventare un romanziere. Appena prima di laurearsi, collaborò con un’immobiliare fondata da suo padre, e venne assorbito dagli affari di famiglia. Il suo primo lavoro riguardò lo sviluppo di uffici da affittare, e a questo proposito disse di aver studiato architettura per soddisfare questa esigenza.

A quel tempo, Mori iniziò a interessarsi alle teorie urbanistiche di Le Corbusier, uno dei maestri del Modernismo. In particolare, disse di essere stato molto influenzato dal libro di Le Corbusier La città radiosa (La Ville Radieuse, 1930), e le idee che egli trasse dal libro sono alla base dell’approccio al rinnovamento urbano della Mori Building. Esse possono essere riassunte in poche parole: “fare edifici alti, inverdire e aprire gli spazi vuoti creatisi”.

Mori venne in Europa per vedere dal vivo i lavori di Le Corbusier, il cui pensiero non era ancora ben accettato a quei tempi; non sorprende che Mori ne fosse rimasto deluso perché non riuscì a trovare quello che stava cercando. In seguito viaggiò negli Stati Uniti, dove fu incoraggiato dalla presenza di ragguardevoli grattacieli e pianificazioni urbane più consone alle idee di Le Corbusier.

Il primo progetto di rinnovamento su larga scala intrapreso dalla Mori Building comportò lo sviluppo di un’area di circa 41.000 metri quadrati, estesa da Akasaka a Roppongi, in una zona centrale di Tokyo chiamata Ark Hills. Parte di quest’area riguardava un vecchio quartiere residenziale comprendente circa 500 occupanti che includeva sia proprietari che affittuari. Mori adottò un approccio educato e sincero e investì del tempo per persuadere individualmente ognuno di essi, preoccupati per la costruzione di grattacieli nei lavori di rinnovamento.  Trascorsero circa 20 anni dalla pianificazione all’inaugurazione, in parte perché dovevano essere fatti ampi sforzi come questo. Alla base di questo impegno c’è proprio il desiderio di Mori di trasformare Tokyo in una città di livello internazionale.

Dopo un po’, l’idea di creare edifici alti e aumentare il verde venne trasformata nel motto della Mori Building di “vertical garden cities (VGC),” e l’azienda applicò in maniera palese questo approccio, sottolineato dallo sviluppo urbano a larga scala di “Roppongi Hills”. Come per Ark Hills, ci volle del tempo per persuadere molti occupanti, e ci vollero 17 anni dalla progettazione al termine della costruzione.

Il piano di Roppongi Hills, che copre un’area di circa 84.000 metri quadrati, consiste in un gruppo di edifici che include appartamenti, un hotel e gli immobili di una stazione televisiva (TV Asahi Corporation), raccolti intorno a un alto edificio adibito ad uffici (54 piani). Il progetto incorpora anche un’ampia varietà di servizi urbani, come un museo d’arte, un cinema multisala, una struttura scolastica, negozi, bar e ristoranti, il che rende Roppongi Hills una città compatta, dove la gente può lavorare, vivere, giocare, lavorare, rilassarsi e studiare, tutto nella stessa area. Inoltre, venne ripristinato il preesistente giardino di un’antica residenza samurai (Mohri Garden), e uno sforzo è stato fatto per distribuire il verde sopra alle coperture delle case. In questo modo, ampia considerazione fu data all’ambiente attraverso interventi mirati, e fu così che venne coniato il motto “VGC” dalla Mori Building.

La Mori Building differisce dalle altre immobiliari per la presenza di un reparto chiamato “Town Management” e per il suo impegno nel creare la bellezza nelle città al passo con la pianificazione attraverso la complessità della costruzione, con un occhio a un costante incremento dell’attrattiva e della vitalità della città stessa. Il responsabile di questo reparto è stato Shingo Tsuji. Mori lo designò come successore alla presidenza appena prima della propria morte. Risulta evidente che Mori si impegnava non solo nello sviluppo urbano, ma si preoccupava anche delle risorse umane.

Roppongi Hills ha celebrato il 10° anniversario dell’inaugurazione nell’aprile di questo anno, ed è ancora un richiamo per le persone, riaffermando fermamente il fatto di essere in costante crescita.

Come accennato in precedenza, in gioventù Mori era rimasto affascinato da Le Corbusier, e in seguito divenne noto come uno dei maggiori collezionisti delle sue opere pittoriche e dei suoi disegni architettonici. Mori sarà stato anche un devoto di Le Corbusier, ma non per questo si può dire che ne sia stato un seguace accecato dalla sua fama. In realtà, egli perseguì la razionalità senza sentirsi in dovere di rifiutare l’ambiente tradizionale, il cosiddetto streetscape, solo perché considerato “vecchio”. Andò anche contro l’idea della crescita lineare delle città, e in un’intervista commentò: «Piuttosto che progredire linearmente partendo da un punto, è meglio svilupparsi organicamente, creando una rete a partire da un punto». L’idea di base è simile a quella di Jane Butzner Jacobs, che si lamentava del degrado delle città degli Stati Uniti, mentre la più recente è vicina alla teoria della struttura a semilattice di Christopher Alexander, entrambi critici nei confronti dell’approccio di Le Corbusier riguardo alla pianificazione urbanistica. Sembra che Minoru Mori abbia immaginato la crescita delle città come i rami di un albero o le venature di una foglia.

Il carattere cinese corrispondente a “mori” (森)nel nome di Minoru Mori è un ideogramma che in giapponese significa “foresta”. Col tempo, terremo d’occhio i futuri sviluppi della Mori Building.

Circa l'autore

Giorgio Triani

Sociologo, giornalista, consulente d’impresa.

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