
Discariche, è polemica in Molise

di Letizia Cicchitto
Nella regione Molise continua ancora la disputa sull’ampliamento della discarica situata a Montagano, uno dei tre siti, insieme a Isernia e Guglionesi, per lo stoccaggio dei rifiuti solidi urbani. Le tre discariche molisane smaltiscono 170mila tonnellate di immondizia all’anno, mentre nella regione, secondo i dati Arpa, se ne producono solo 125mila. La discarica situata in Contrada Colle Santo Ianni a Montagano, nasce nel 1995 come sversatoio dei rifiuti solidi urbani per iniziativa della comunità montana Molise Centrale per arginare il problema delle discariche abusive sparse sul territorio molisano. La gestione del sito è stata affidata alla Giuliano Environment s.r.l. di Campobasso. La discarica nasce con l’idea di smaltire i rifiuti di soli 17000 cittadini, ma con il tempo è diventata un bacino che accoglie rifiuti provenienti da più di 50 paesi del Molise, per un totale di circa 130-150mila cittadini. Al 2010 la superficie della discarica risulta essere di 12 ettari e considerando la portata dei rifiuti che vi convergono si stima un ulteriore ampliamento nel 2015. In discarica arrivano circa 52mila tonnellate di rifiuti all’anno, escludendo il sommerso e l’abusivo, tra cui rifiuti organici e rifiuti riciclabili. Dalla spazzatura indifferenziata viene recuperato solo il ferro attraverso un’elettrocalamita, il resto viene buttato in discarica, l’organico, non potendo essere trasformato in concime di qualità, per via della presenza di residui di plastica, viene utilizzato per la ricopertura della discarica stessa. Inoltre è stata sollevata una questione anche in merito alle difficoltà per il riciclaggio dei materiali come carta, plastica e vetro, che a detta della società privata Giuliani che la gestisce, sarebbe di pertinenza del comune e del consorzio CONAI, ma che pare invece possa avvenire anche senza convenzione in condizioni di libero mercato. Sempre nel 2010 è ritornata in auge l’idea di un inceneritore che risolvesse l’annoso problema dell’accumulo dei rifiuti, anche se alla Regione hanno negato che fosse in atto un iter ufficiale per la costruzione di un termovalorizzatore.
L’ultimo progetto in merito alla questione inceneritore è stato proposto dalla stessa ditta Giuliani Environment s.r.l. e che ha anche chiesto e, solo in un primo momento, ottenuto l’autorizzazione per lo stoccaggio dei rifiuti pericolosi in una zona poco distante da Colle Santo Ianni. È ovvio che la richiesta da parte della Giuliani sia strettamente connessa con il fatto che per incenerire i rifiuti risulta necessario stoccare le ceneri di scarto, considerate come rifiuti pericolosi. Come anticipato, la richiesta di stoccaggio fatta verrà accettata nell’agosto del 2010, ed avrebbe permesso così alla Giuliani di stoccare i rifiuti pericolosi in un sito a 300 metri a valle dall’attuale discarica. Rifiuti quali acido solforico e solforoso, idrossido di calcio, filtri dell’olio, pitture, vernici, soluzioni di industrie fotografiche, batterie, liquidi antigelo, toner per stampa, bitume, olio e grassi commestibili; rifiuti di evidente produzione industriale e per lo più non provenienti dal Molise. Il quesito che ancora oggi resta irrisolto è il perché è stata anche solo proposta la costruzione di un sito di stoccaggio proprio nei pressi di una discarica già in via di saturazione. Una scelta, quella dell’inceneritore in assoluta controtendenza alle normativa europee che propendono invece a favore del riciclaggio dei rifiuti. Nel novembre del 2010 il sindaco di Montagano ha mandato una lettera al Consiglio regionale affinché si occupasse di rivedere l’autorizzazione rilasciata dalla regione Molise per la realizzazione di questo sito di stoccaggio. Dopo un lungo dibattito il consiglio regionale ha votato sfavorevolmente alla mozione.
Numerose sono state le inchieste giornalistiche sulla possibilità d’inquinamento delle acque e dei terreni molisani per via di sversamenti di rifiuti tossici e sulle possibili connivenze tra i gestori delle discariche e le associazioni malavitose campane, come denunciato dalla giornalista del “ Il Mattino” Rosaria Capacchione, che invita i cittadini a un maggior senso e dovere civico nel denunciare ciò che risulta anomalo. Nel maggio 2013 la comunità montana Molise Centrale propone la creazione di un impianto fotovoltaico di circa tre ettari sempre nei pressi del colle Santo Ianni su un’area ricoperta della discarica, per un costo di 1 milione di euro, per compensare così le spese di energia elettrica fatte dall’impianto. I cittadini di Montagano ovviamente hanno reagito in maniera negativa alla notizia, visto che si parla di progetti futuri di una durata ventennale e che quindi andrebbero a confermare i sospetti che non ci sarà una chiusura prossima della discarica, anzi addirittura un ulteriore ampliamento. Febbraio 2014, la storia continua.. la comunità montana Molise Centrale, ormai dichiarata in fallimento da già due anni torna alla carica, proponendo un progetto da 10 milioni di euro, di cui finanziarne con risorse proprie il 75% e chiederne il cofinanziamento alla Regione per la restante parte.
Ricordiamo che la comunità montana “Molise centrale” proprietaria della discarica con impianti annessi sita nel comune di Montagano, è titolare dell’autorizzazione alle operazioni di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e dell’autorizzazione alla gestione dell’impianto di compostaggio, ai soli fini della preparazione di compost di qualità e ad utilizzare rifiuti compostabili provenienti da terzi. Ad oggi l’interrogativo che ci sta più a cuore è se ci si sta interrogando sull’impatto ambientale che avrà un ulteriore ampliamento della discarica. Il comune di Montagano si è impegnato per arginare in parte il problema con la messa appunto della raccolta differenziata porta a porta e la realizzazione di un’oasi ecologica nella quale depositare i rifiuti differenziati. Il progetto ha avuto e continua ad avere come obiettivi quello di attuare una corretta politica ambientale, la riduzione dei costi per la gestione dei rifiuti urbani e soprattutto la riduzione della quantità di rifiuti da smaltire in discarica. Certo è che maggiore deve essere la partecipazione dei cittadini su tematiche sensibili come questa, richiedere, anzi pretendere, maggiore trasparenza nelle decisioni di coloro che ci governano e scelgono per noi, maggiore coscienza nel prendere decisioni che non trasformino il Molise e, in particolare Montagano, in un buco nero che risucchi i rifiuti di altre regioni d’Italia che non si prendono l’onere di smaltirli correttamente. Il nostro augurio, infine, da cittadini di un paese civile, è quello di poter vivere in salute senza essere risucchiati dai nostri rifiuti, asfissiati dalle sostanze nocive che stiamo contribuendo ad aumentare e continuare a vivere in un territorio dove la natura faccia da padrona.
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