
Corso intensivo di alta formazione per pubblici amministratori, professionisti, aziende e cittadini

CAMBIAMENTO CLIMATICO, EVENTI METEOROLOGICI ESTREMI E CITTÀ:
strategie e azioni di mitigazione e adattamento; il patto dei sindaci e ruolo del partenariato pubblico-privato
Corso intensivo di alta formazione per pubblici amministratori, professionisti,aziende e cittadini
“Non possiamo risolvere i problemi se non abbandoniamo
il modo di pensare che li ha creati” (A.Einstein)
“Il politico pensa alle prossime elezioni.
Lo statista alla prossima generazione” (A. De Gasperi)
Patrocinio: ANCI Emilia-Romagna e Provincia di Rimini (confermato) – Regione Emilia-Romagna (da confermare)
Sponsor: SIRAM (confermato), HERA SpA, Gruppo Ubisol (da confermare)
PRESENTAZIONE
Con sempre maggiore frequenza ed intensità aree del Pianeta e del nostro paese sono colpite da eventi climatici estremi (in passato più rari): nubifragi, inondazioni, esondazioni e conseguenti frane si alternano ad estati caldissime a cui a volte fanno seguito inverni con periodi freddissimi e straordinariamente nevosi o un mese di gennaio-inizio febbraio di tipo monsonico, come quello del 2014. I costi, in termini economici e monetari, di vite umane perdute, di qualità della vita sono spesso enormi. Al riguardo dovrebbe essere ormai chiaro che prevenire costa meno che curare. Eventi atmosferici estremi sono sempre esistiti. Ciò che è cambiato è la frequenza con i quali essi avvengono, e ciò molto probabilmente legato al cambiamento climatico globale in corso. Esiste, al riguardo, uno spread ambientale che la politica e il dibattito pubblico spesso trascurano colpevolmente.
D’altra parte se le ricerche condotte sulle bollicine d’aria conservate nei ghiacciai hanno dimostrato che per centinaia di migliaia di anni la concentrazione di CO2 non ha mai superato le 300 particelle per milione (ppm), sia nelle fasi glaciali che in quelle interglaciali più calde, nel maggio 2013 gli scienziati hanno rilevato che per la prima volta da almeno 3 milioni di anni la concentrazione di CO2 in atmosfera ha toccato la soglia delle 400 parti per milione (ppm), ed è in continua crescita. Si tratta di un livello non tossico per l’organismo umano, ma estremamente pericoloso per il sensibile clima terrestre, sempre più condizionato da attività umane estremamente energivore e basate sui combustibili fossili. Lentamente e più o meno consapevolmente, e in ogni caso con visioni sicuramente di breve periodo e non certo lungimiranti, le leadership politiche, economiche e finanziarie del pianeta ci hanno condotto in un pericoloso esperimento globale ormai sfuggito di mano. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Esistono evidenze a scala locale che dimostrano i processi di ulteriore dissesto idro-geologico (ma in questo caso la causa non è solo imputabile al cambiamento climatico), di desertificazione, di penuria di risorse idriche, di innalzamento delle temperature (ad esempio la temperatura media di Ferrara, secondo i dati di Arpa Emilia-Romagna, è aumentata di 2.5 gradi nell’ultimo decennio, caratterizzandola come la città più calda dell’Emilia-Romagna).
Peraltro il livello di concentrazione di CO2 in atmosfera non è per nulla stabilizzato; nonostante il Protocollo di Kyoto e la strategia UE di contrasto del cambiamento climatico (sicuramente la più ambiziosa e coerente al mondo, ma insufficientè perché sono Cina e Stati Uniti i più grandi emettitori di gas serra), la concentrazione di CO2 continua a crescere di 3ppm all’anno. La comunità scientifica internazionale aveva indicato in 350 ppm la soglia di sicurezza da non superare per scongiurare cambiamenti climatici irreversibili; ebbene quella soglia è già stata raggiunta nel 1986 e quella attuale di 400 ppm rappresenta un’ulteriore campanello d’allarme della degradazione climatica ed ambientale in atto. Un campanello d’allarme tuttora largamente inascoltato e che peraltro dovrebbe orientare, come vincolo di coerenza, le politiche e le scelte contro la crisi economica e per l’occupazione.
Non c’è, infatti, un prima e un dopo, ossia prima si risolve la crisi economica e finanziaria poi si riparano gli enormi guasti ambientali causati da modelli di sviluppo insostenibili, iniziati 2 secoli fa con la prima rivoluzione industriale. Fronteggiare i cambiamenti climatici, sviluppare coerenti strategie per la definitiva affermazione delle energie rinnovabili (come fa la Germania, che si è posta l’obiettivo del 35% di energia rinnovabile sul consumo totale entro il 2020 e dell’80% entro il 2050) e per la riqualificazione energetico-ambientale di un patrimonio edilizio largamente obsoleto sono un modo intelligente e sostenibile di creare da subito nuove imprese e lavori adatti alle drammatiche sfide del XXI° secolo.
In coerenza con il giusto principio “pensare globalmente, agire localmente”, i comuni possono fare molto. L’adesione al Patto dei Sindaci esige la definizione di un programma coerente, con obiettivi misurabili che vadano oltre a quelli stabiliti dall’Unione Europea con la
strategia 20+20+20. Tramite il PSC, il POC, il RUE, la definizione di Piani Clima e Piani di Azione per l’Energia Sostenibile-PAES comunali, l’uso selettivo della tassazione locale, dei meccanismi di garanzia dei fidi, il coinvolgimento delle ESCO in progetti di efficienza energetica, i comuni possono orientare il modello di sviluppo locale verso più alti livelli di sostenibilità energetico-ambientali (e anche antisimici), contribuendo a fare dell’Europa l’area più all’avanguardia nel mondo e le nostre città delle “eco città”.
Poiché la sfida del cambiamento climatico (e quindi quella energetico ambientale) è ineludibile e riguarderà sempre più l’attuale generazione e quelle future , serve una riflessione molto approfondita e continui percorsi di alta formazione tecnico-politica per affermare un nuovo paradigma politico-culturale che assuma le strategie contro il cambiamento climatico e di adattamento come un vincolo di coerenza per tutte le politiche pubbliche (che devono essere sempre più integrate tra loro e coordinate amministrativamente) e di coinvolgimento del settore privato e dei cittadini.
PROGRAMMA DI ALTA FORMAZIONE
1° Modulo – Martedì 25 marzo 2014
9,30 – 13,00
CAMBIAMENTO CLIMATICO: A CHE PUNTO SIAMO, GLI SCENARI , GLI EFFETTI SULLE CITTA’
Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana
2° Modulo – Mercoledì 26 marzo 2014
9,30 – 11,00
PATTO DEI SINDACI E STRATEGIA DI ADATTAMENTO NAZIONALE
Antonio Lumicisi, Ministero dell’Ambiente
11,00 – 13,00
COME COSTRUIRE UN PIANO DI ADATTAMENTO LOCALE – IL PROGETTO LIFE BLUEAP DEL COMUNE DI BOLOGNA
Giovanni Fini, Comune di Bologna
3° Modulo – Martedì 1° aprile 2014
9,30 – 13,00
CAMBIAMENTO CLIMATICO E GESTIONE DELLE EMERGENZE NEI COMUNI: ONDATE DI CALORE E POPOLAZIONE; PRECIPITAZIONI ALLUVIONALI, SICCITA’ ECC.; L’EARLY WARNING SYSTEM MESSO A PUNTO DA ARPA EMILIA-ROMAGNA
Carlo Cacciamani , Direttore Servizio IdroMeteoClima ARPA (ARPA-SIMC) Centro Funzionale Regione Emilia-Romagna
4° Modulo – Martedì 8 aprile 2014
9,30 – 11,00
– CAMBIAMENTO CLIMATICO E CITTA’: RIPENSARE LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA PER REALIZZARE CITTA’ RESILIENTI; ALCUNE ESPERIENZE IN ATTO
Francesco Musco, IUAV-Università di Venezia
11,00 – 13,00
– IL PIANO CLIMA DI COPENHAGEN: METODOLOGIE, OBIETTIVI, PROCESSI PARTECIPATIVI ADOTTATI DA UNA CAPITALE EUROPEA CHE ASPIRA A DIVENTARE CARBON FREE ENTRO IL 2025
Piero Pelizzaro, Responsabile cooperazione internazionale Kyoto Club
5° Modulo – Martedì 15 aprile 2014
9,30 – 11,00
IL RUOLO DELLE ESCO E DEI FINANZIAMENTI TRAMITE TERZI NELLA REALIZZAZIONE DEI PIANI DI AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE E L’EFFICIENZA ENERGETICA
Luciano Caroli, Consulente ESCO
11,00 – 13,00
– PROCEDURE DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI ENERGIA E ILLUMINAZIONE PUBBLICA NEL QUADRO DELLE NORMATIVE EUROPEE E NAZIONALI SUI SERVIZI PUBBLICI LOCALI; APPALTO DI SERVIZI E CONCESSIONE DEI SERVIZI; SOCIETA’ IN-HOUSE E LIBERA CONCORRENZA.
Ufficio Legale SIRAM – Milano
SEDE DI SVOLGIMENTO
Rimini, Sala Marvelli Provincia di Rimini, via Dario Campana 64
COSTI DI ISCRIZIONE E ATTESTATO DI FREQUENZA
Il corso, rivolto prioritariamente a pubblici amministratori e funzionari di Regioni, Province, Comuni e Unioni di Comuni, è aperto anche a professionisti , aziende e cittadini interessati ai temi del programma. Al termine del corso verrà rilasciato ai partecipanti un Attestato di Frequenza. E’ possibile iscriversi all’intero programma o a singoli moduli.
Costo di iscrizione all’intero programma:
499,00 € (Iva esente) per i dipendenti di Enti Pubblici con più di 10.000 abitanti;
299 (Iva esente) per i dipendenti di Enti Pubblici con meno di 10.000 abitanti
499,00 € (+ Iva 22%) per professionisti e aziende.
Costo di iscrizione per singolo modulo:
150,00 € (Iva esente) per i dipendenti di Enti Pubblici con più di 10.000 abitanti;
99 € (Iva esente) per i dipendenti di Enti Pubblici con meno di 10.000 abitanti;
150,00 € (+ Iva 22%) per professionisti e aziende
E’ POSSIBILE ASSISTERE ALLE LEZIONI IN DIRETTA STREAMING, CON ACCESSO RISERVATO A UTENTI ACCREDITATI, OPPURE USUFRUIRE DI UNA VISIONE SUCCESSIVA DELLE LEZIONI, SU RICHIESTA DELL’UTENTE (VIDEO ON-DEMAND).
PROFILO DEI RELATORI
Luca Mercalli: climatologo, specializzato in ricostruzione dei paleo–climi alpini, presiede la Società Meteorologica Italiana, fondata nel 1865, e dirige la rivista “Nimbus”. E’ uno dei più attivi saggisti e giornalisti scientifici italiani sul tema del clima e dell’efficienza
energetica, ha pubblicato oltre 1500 articoli su La Stampa, La Repubblica, Il Fatto Quotidiano, Gardenia e Donna moderna, e ha al suo attivo 1300 conferenze. Svolge attività di docenza a contratto all’Università di Torino e seminari nelle scuole italiane di ogni ordine e grado. E’ consulente dell’Unione Europea per la strategia di adattamento ai cambiamenti climatici e la lotta al consumo di suolo. Ospite fisso della trasmissione di RAI3 “Che tempo che fa” dal 2003, collabora anche a TGR Montagne e ai programmi della RadioTelevisione Svizzera Italiana. Tra i suoi ultimi libri; Filosofia delle Nuvole (Rizzoli, 2008); Che tempo che farà (Rizzoli, 2009), Viaggi nel tempo che fa (Einaudi 2010), Prepariamoci (Chiarelettere, 2012), Il Clima bene comune (Bruno Mondadori, 2013).
Francesco Musco: architetto e urbanista (Iuav), dottore di ricerca (PhD) in Analisi e Governo dello Sviluppo Sostenibile (Ca’ Foscari), è ricercatore in Tecnica e Pianificazione Urbanistica presso l’Università Iuav di Venezia. Fa parte dell’academic board del Master Europeo in Planning and policies for the City, Environment and Landscape (www.iuav.it/cap) e del consiglio del dottorato in Pianificazione territoriale e politiche pubbliche del territorio. È iscritto all’ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Venezia. Ha insegnato nelle università di Parma (Facoltà di Economia), Bologna (Facoltà di Ingegneria), Reading (Department of Real Estate and Planning), Barcellona (UAB, Geografia). Coordina il Master Erasmus Mundus on Maritime Spatial Planning in collaborazione con l’Universidad De Sevilla e l’Universidade dos Açores (www.iuav.it/msp).
Responsabile degli accordi di collaborazione di Iuav con Drexel University (Philadelphia, US), John Hopkins University (Baltimore, US), University of Reading (UK), Future University (Khartum, Sudan). Collabora con numerosi enti pubblici e privati in Italia e all’estero alla definizione di politiche ambientali, territoriali e per lo sviluppo locale. Attualmente coordina e partecipa a diversi progetti europei: per conto della Regione Veneto “UHI Development and application of mitigation and adaptation strategies and measures for counteracting the global Urban Heat Islands phenomenon” (Central Europe Program 2011-2014); il progetto di cooperazione “Sviluppo sostenibile e nuovo assetto della pianificazione territoriale dell’area umida Humedal de Mantequilla”, in collaborazione con Undp di Quito; co-coordina il progetto TERRE Energy and Employment (South East Europe Program 2012-2014).
Corrispondente di “Archivio Studi Urbani e Regionali” dal 2005 e referee di “Climate Policy” dal 2010. Tra le sue recenti pubblicazioni (2009) “Rigenerazione Urbana e Sostenibilità”, FrancoAngeli, Milano; con M.van Staden (2010), Local Government for Climate Change, Springer, New York; con D. Patassini (2011), Mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici: valutazioni di efficiacia di piani e politiche in Usa, in Europa e in Italia, Maggioli; (2013) “Città e territori nel cambiamento climatico: piani, strumenti e processi di governance”, FrancoAngeli, Milano (in corso di pubblicazione).
Antonio Lumicisi: laureato in scienze statistiche e demografiche. Senior expert presso il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare. Si occupa di sviluppo sostenibile da oltre 20 anni. Nell’ambito delle attività svolte per il Ministero dell’Ambiente si è occupato di negoziati internazionali sui temi del cambiamento climatico, biodiversità, desertificazione e foreste; attualmente, segue il tema energia/cambiamento climatico nell’ambito delle Politiche di Coesione dei Fondi Strutturali 2007-2013 e del programma PON-GAS 2007-2013. Ha svolto attività di docenza presso l’Università della Tuscia di Viterbo con il corso “Foreste e Sviluppo Sostenibile” negli anni 2006-2011 e in numerose altre università italiane con lezioni e seminari ad hoc. Dal 2005 ha coordinato la campagna Sustainable Energy Europe (SEE) in Italia e, a partire dal 2008, il Patto dei Sindaci. E’ consigliere di Itabia (Italian Biomass Association) e membro dei Comitati Scientifici di diverse organizzazioni che si occupano di sviluppo sostenibile; da aprile 2013 è Presidente della Fondazione Ambiente Pulito.
Giovanni Fini: laureato in ingegneria civile, sezione edile, presso l’Università di Bologna e dottore di ricerca in ingegneria edilizia e territoriale. Lavora per il Comune di Bologna dal 1998. Nel periodo 1998-2003 si è occupato, tra l’altro, del coordinamento delle attività per il nuovo piano energetico (1999) e della sua attuazione, della redazione della zonizzazione acustica, della valutazione ambientale di strumenti urbanistici attuativi, nonché dell’ attuazione di progetti europei sui temi del risparmio energetico e della sostenibilità (ecobudget). Dal 2003 al 2007 è stato responsabile Ufficio Speciale di Piano, curando in particolare la fase preliminare di approvazione del nuovo PSC con la stesura del documento preliminare, quadro conoscitivo e valutazione di sostenibilità e del completamento della attività di concertazione istituzionale (conferenza di pianificazione) e di partecipazione pubblica (Forum “Bologna. Citt à che cambia). Attualmente è Responsabile Progetti Unità Intermedia Qualità Ambientale, Settore Ambiente ed Energia presso il Comune di Bologna dove ha coordinato, tra le altre cose, la stesura del PAES e la preparazione del Piano di Adattamento del Comune di Bologna nell’ambito del progetto europeo BlueAp, co-finanziato dal programma Life Plus.
Piero Pelizzaro: esperto in politiche di adattamento ai cambiamenti climatici, dal 2013 è Consulente Associato di Acclimatise Italy e dal 2010 lavora a Kyoto Club come Responsabile per la Cooperazione Internazionale ed è membro del Gruppo di Lavoro Enti Locali per Kyoto. In precedenza è stato project assistant presso lo Stockholm Environment Institure nell’ufficio di Tallinn (Estonia) occupandosi di Enviromental Economics e progetti internazionali. Nel 2009 ha fatto parte della segreteria scientifica dell’eurodeputato Umberto Guidoni, occupandosi di divulgazione scientifica. Al momento si occupa del progetto MED ZeroCO2 Small communities for big changing (Junior Expert) LIFE+ RECOIL Recovered waste cooking oil for combined heat and power production ( Technical Director), BlueAP Bologna Local Urban Environment Adaptation Plan for a Resilient City ( Senior Expert). Da Gennaio 2012 è consulente esterno presso AzzeroCO2 per la realizzazione dei Piani d’Azione per le Energie Sostenibili del Patto dei Sindaci.
Carlo Cacciamani: ha conseguito la laurea in Fisica all´Università di Bologna ed è specializzato nelle previsioni meteorologiche a breve e media scadenza e climatologia a mesoscala. Per oltre dieci anni è stato responsabile dell´Area Previsioni meteo del Servizio Idrometeoclima di Arpa, per il quale lavora fin dal 1985. E´ stato responsabile per conto dell´Agenzia di progetti promossi dall’Unione Europea sul Clima nell’ambito del quinto, sesto e settimo programma quadro (Accord, Stardex, Ensemble, Weather) e ha partecipato a progetti europei per lo studio della siccità in area mediterranea (progetti Interreg Sedemed e Sedemed2). Dal 2005 al 2008 è stato responsabile del Centro funzionale della Regione a supporto della Protezione civile. Dal luglio 2008 è Direttore del Servizio Idro-Meteo-Clima di Arpa, carica che ricopre anche oggi. Ha insegnato all´Università di Bologna come qualità di professore a contratto nell´ambito del Master di Meteorologia applicata. E’ co-autore di più di 90 pubblicazioni e report interni ad ARPA-SIMC, atti di partecipazioni a congressi e articoli di tipo divulgativo nel campo della previsione meteorologica ad area locale, della climatologia e dei cambiamenti climatici. Fa parte del comitato scientifico del Blog Climalteranti.it
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