
Abruzzo: 1000 siti inquinati. Rischio sanzioni per la mancata bonifica

di Valentina Paulmichl
Ormai è una realtà davanti agli occhi di tutti. La nostra terra, quella italiana, si sta ammalando o, più probabile, è ammalata già da tempo ma noi facciamo finta di accorgercene solo ora. È più comodo, considerando che a contagiarla, siamo stati noi. Siamo come piccoli Attila moderni: dove passiamo noi l’erba cresce ancora, ma è inquinata.
Dopo l’esperienza ormai tristemente nota della Terra dei fuochi, l’Abruzzo aggiunge allarmismo alla preoccupazione. Secondo uno studio approfondito condotto dal Movimento 5 Stelle di Chieti, sarebbero 1000 i siti potenzialmente e realmente inquinati della regione che necessiterebbero di operazioni di bonifica. Un’urgenza riconosciuta da tempo ma che di fatto continua ad essere rimandata. Mancano i soldi. L’UE non ci sta e prende provvedimenti: la mancata bonifica nei tempi imposti comporterà per l’Italia una multa forfettaria di 56 milioni di euro, una penalità giornaliera di 28.000 euro tra la prima e la seconda sentenza della Corte di Giustizia e un’ammenda giornaliera di 256.819 euro per il periodo successivo alla seconda sentenza e fino all’adempimento.
Un rischio fin troppo reale se si considera che la Regione Abruzzo è attualmente priva del Piano Regionale delle Bonifiche che, come previsto da norma nazionale, doveva essere approvato entro lo scorso dicembre. Manca un programma organico nonostante l’approvazione di alcuni progetti mirati, ma l’inadempienza regionale è evidente: dei 24 milioni di euro finanziati con fondi europei per la bonifica iniziale di 30 discariche, solo 8 sono stati stanziati dalla Giunta Chiodi che ha dirottato gli altri 16 verso i PIT (Piani Integrati Turismo).
A far venire a galla questa inadempienza, il Movimento 5 Stelle di Chieti, che ha realizzato una mappatura di discariche, siti industriali dismessi, siti di abbandono incontrollato di rifiuti e potenzialmente contaminati presenti su tutto il territorio. «Si tratta di oltre mille siti – spiega la portavoce Sara Marcozzi – alcuni dei quali potenzialmente inquinati e altri il cui inquinamento è già stato accertato».
Pesanti accuse nei confronti di tutti i livelli dell’amministrazione sono state lanciate durante un evento organizzato sabato scorso dal MeetUp Amici di Beppe Grillo e da Chieti 5 stelle. “Abruzzo Regione Verde”, questo il titolo che ha attirato quasi 400 cittadini preoccupati e allarmati in seguito alla pubblicazione dei dati emersi dallo studio e dallo stato dei lavori parlamentari in tema di reati ambientali.
«Sul sito internet – conclude Sara Marcozzi – sono pubblicati documenti, norme, delibere e relazioni sulla materia. Il Movimento 5 Stelle denuncia la gravissima situazione di rischio ambientale e sanitario in cui la regione Abruzzo di trova».
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