
Cominciano i narcisi e finiscono i carciofi

di Malù Pagani
I narcisi, tutti, possono dare una gioia stupenda per gli occhi e per lo spirito ma….devono essere messi giù bene! Dobbiamo imparare dalla natura, perciò in primavera girando per boschi e piane dobbiamo fotografare e cercare di memorizzare e prender appunti e poi mettere in pratica ciò che ci viene insegnato. Tra ottobre e dicembre facciamo incetta di bulbi di narcisi, di ogni tipo: alti e nani, bianchi e gialli, ad infiorescenza, precoci e tardivi, profumati e non. Scegliamoli grossi e possibilmente con una fenditura che indicherà dove dividerli. In questo modo potremo ricavarne il doppio senza timore di rovinarli . Poi col nostro cesto al braccio e la palettina andiamo in giro per il nostro spazio verde. Al piede di una latifoglia, dentro una vecchia radice dimenticata nel terreno, a lato di un ponticello, di fianco ad una panchina, in mezzo ai tappezzanti, siano essi lamium, edera, pervinca o petasite fragrans o altro .
Sempre a gruppetti di tre o cinque bulbi. Sempre in pieno sole e dove non ci sia ristagno d’acqua. Devono essere “botanici”ossia adatti a rimanere nel terreno per sempre! Un piccolo buco,il bulbo e il terriccio per ricoprirlo, ecco fatto . A primavera saranno tutti fioriti e la gioia, vi assicuro, sarà immensa. Si propagheranno soli, l’anno seguente saranno raddoppiati e li troverete qua e là, saranno emigrati spontaneamente . Un avvertimento:dopo la fioritura lasciateli seccare a dimora, le foglie le strapperete solo quando toccandole si staccheranno con estrema facilità. I fiori invece vanno tagliati appena sfioriti . Il pericolo è che si sforzino a produrre i semi, semi che a noi non interessano perché la germinazione di essi sarebbe troppo lunga. Non sottovalutateli mai, sarete sempre ricompensati .
Ottimi risultati li ho avuti nel mio spazio verde, ma sono stata avvantaggiata da due fattori primo: ”il mio fuori prima dei campi “, come lo chiamo io, è un giardino naturale, quindi in massima parte spontaneo, secondo quando arrivai qui tanti e tanti anni fà…già c’era un piccolo gruppo di pallide giunchiglie abbandonate sulle sponde di un canale nei pressi e così presi spunto da tale esempio. Se dopo qualche anno avranno difficoltà a fiorire, divideteli e concimateli in primavera con fosforo e potassio.
Carciofi fritti alla toscana
Meglio i carciofi liguri o sardi con le spine,sono più teneri . Togliete le prime foglie e tagliateli in punta,poi a spicchi,otto per ogni carciofo medio . Con le forbici tagliate accuratamente le spine interne .In acqua e limone per mezz’ora . Scolati e ben asciugati, infarinateli poi passateli nell’uovo sbattuto con pepe e sale . Li friggerete in olio di semi, spicchio per spicchio raccogliendoli con la forchetta .Un accorgimento importante, potete friggerli prima e poi scaldarli in forno al momento di servire . Ricordatevi la carta assorbente . Ottimi come aperitivo.
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