
Il Bagnaccio: da antiche vasche di Viterbo ad acqua park
di Melania Pulizzi
Un luogo dalle origini antichissime, dove tutto sembrava svolgersi quasi come un rito antichissimo. Lo sfruttamento ristoratore di quelle acque termali lungo la via Francigena da parte dei pellegrini in viaggio a piedi verso Roma, risale al III sec. a.C., durante il periodo Etrusco-Romano. In epoca medievale le terme che sorgevano intorno a queste sorgenti, note in antichità con il nome “Aquae Passeris”, divennero anche meta privilegiata di molti pontefici, non a caso le rinomate “Terme dei Papi” di Viterbo, che distano dal Bagnaccio (la sorgente) davvero pochi km; la loro importanza è anche documentata nelle citazioni di Dante nella Divina Commedia e nei disegni a penna di Michelangelo Buonarroti, realizzati mentre passava dai “Bagni di Viterbo” in uno dei suoi viaggi a Roma, tra il 1496 e il 1536. Dal ‘900 ai giorni nostri queste aree, comprese le Terme, sono diventate meta, oltre che degli abitanti del luogo, anche di tanti turisti a livello nazionale e internazionale, molti dei quali camperisti, in cerca di un’immersione in quelle acque così famose per la loro caratteristica terapeutica e estetica. Col passare del tempo, molti le hanno scambiate per semplici piscine gratuite, in quanto intere famiglie o coppie di fidanzati o amici, si muovono attorno ad essa come fosse un’attrazione, una specie di “acqua park” in aperta campagna, dove però continuano a non esserci né strutture di accoglienza, né luoghi di ristorazione e nemmeno un servizio autobus di linea, forse probabilmente per mantenere il più possibile intatta l’originalità del luogo.
La sua vicinanza alla città storica di Viterbo, può costituire una buona base per soffermarsi qualche giorno e affiancare momenti di relax ad una visita culturale, per esempio. Questo benessere offerto dalla natura, da sempre a ingresso gratuito, è necessario che sia conservato con cura ed attenzione, sia come antica testimonianza che come meta turistica, per questo il proprietario ha dato la possibilità di istituire un’associazione di promozione sociale, chiamata proprio “Il Bagnaccio”, fatta dai fissi bagnanti del luogo, che vi hanno aderito per effettuare le operazioni di pulizia dell’area e manutenzione delle vasche termali, con tanto di regolamento vigente per la fruizione dell’area termale. Un servizio che prevede lo svuotamento delle vasche ogni notte, in modo da riempirle quotidianamente di acqua pulita proveniente dalle sorgenti naturali e dal pozzo. L’apertura di questo parco termale naturale che caratterizza in modo inequivocabile la Tuscia Viterbese, è prevista tutto l’anno, anche in inverno vista l’elevata temperatura dell’acqua, dalla prima mattina fino a notte fonda, quando ad illuminare l’atmosfera rimane solo la luce della luna che fa diventare quella visita un’esperienza particolarissima!
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