
Legambiente elabora la prima mappa del rischio climatico italiano

di Filippo Madoi .
Legambiente, in collaborazione con TeamDev ed Esri Italia, ha dato il via ad una iniziativa per la mappatura del rischio climatico italiano. L’ente si propone di raccogliere dati relativi ad episodi meteorologici particolarmente intensi, di cui la nostra penisola continua a soffrire con ormai sempre maggior frequenza. Partendo dal 2010, la mappa verrà costantemente aggiornata, segnando in modalità didascalica luogo, data, tipologia di evento e breve descrizione di esso. Obiettivo della mappa è annotare i luoghi in cui si verificano più frequentemente fenomeni e conseguenti danni, evidenziando in particolar modo le cause di tipo gestionale -come il consumo del suolo- e l’impreparazione degli enti preposti alla vigilanza e alla gestione di crisi ambientali. Sul sito www.legambiente.it, infatti, si riassume lo scopo andando dritti al punto, «il clima sta cambiando e dobbiamo attrezzarci. Le nostre città non possono andare sott’acqua ogni autunno».
Come funziona la mappa
Consultando la pagina http://www.planningclimatechange.org/atlanteclimatico/ si visualizzerà una pianta della penisola italiana. Per ogni evento meteorologico rilevante è presente un’icona, che rappresenta gli eventi relativi ad ogni città, come, ad esempio allagamenti, o frane. Cliccando su una delle -per ora- centoventuno località colpite in questi cinque anni, si aprirà uno specchietto informativo corredato di foto e breve descrizione. Con l’icona Visualizza tutte le informazioni si accede ai dati più dettagliati.
Bella iniziativa, dunque, quella di Legambiente, che, grazie alla visione d’insieme fornisce un piano dettagliato di cosa davvero è il pericolo legato al rischio climatico, con la speranza di sensibilizzare relativamente a questo fenomeno sempre più ricorrente.
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