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Dissetarsi a Roma. La mappa delle 220 fontanelle pubbliche

Dissetarsi a Roma. La mappa delle 220 fontanelle pubbliche

di Sofia Capone

 

Una mappa completamente gratuita e scaricabile online ha raccolto tutte le fontanelle pubbliche del centro storico della Capitale. Un’iniziativa che tutela l’ambiente e permette di bere acqua purissima a costo zero grazie ai “nasoni” della città eterna ( reprint)

Risorse preziose, anzi preziosissime. Non solo perché contribuiscono a tutelare l’ambiente ma perché possono fare risparmiare in una sola giornata l’equivalente di una bella pizza margherita. I “nasoni”, come vengono chiamate le fontanelle pubbliche a Roma, non sono solo presenze familiari e oggetti dalla curiosa storia. A Roma per tutti, turisti e non, sono una vera e propria “miniera d’oro” che si nasconde tra i vicoli e le strade della città. Acqua purissima a costo zero che spesso quasi nessuno sa dove poter trovare. Così si mette mano al portafoglio, comprando nei bar a volte costosissime bottigliette di plastica che durano qualche sorso o poco più, prima di finire nel cassonetto.

La cartina dei nasoni di Roma Allora perché, oltre alle cartine che segnalano i tanti monumenti e le bellezze della città eterna, non creare una mappa delle fontanelle pubbliche della Capitale? A pensarci è stato Adriano Carnebianca che qualche tempo fa ha fatto nascere Watermap, la prima piantina del centro storico di Roma in cui vengono segnalati strada per strada, rione per rione, i “nasoni”. Un’iniziativa che ha preso forma grazie alla società Energie Healthness Concept e che è stata sviluppata da un team di creativi. Così, tra una visita a un museo o una sosta a Piazza Navona, chiunque può dissetarsi senza spendere un euro, invece di pagare bottiglie in Pet che spesso vengono buttate nel cassonetto sbagliato.

Un segnale per sollecitare tutti a un consumo critico Watermap è stata la prima cartina di questo genere fatta per la città di Roma ed è scaricabile gratuitamente su Watermap.it. Un’iniziativa nata un paio di anni fa proprio per dare un segnale ai cittadini e ai turisti che a migliaia, ogni giorno, passeggiano per le strade della città. “La cartina dei nasoni”, che ha anche ricevuto il patrocinio di Comune, Provincia e Regione, è nata da un’idea del presidente della società, Adriano Carnebianca, cittadino romano e appassionato di due ruote, convinto che l’acqua pubblica debba essere una fonte accessibile a tutti. E’ stato lui stesso, autofinanziandosi, a creare questa piantina per sensibilizzare tutti a uno stile di vita più critico e sostenibile. “Roma disponeva di questa grande risorsa che veniva poco utilizzata – ha spiegato -. All’inizio non tutti manifestavano la loro fiducia nei confronti di questa fonte importante per la città e addirittura nel passato le persone utilizzavano quest’acqua per innaffiare i giardini o le piante”. Un’acqua che, grazie ai quasi 250 controlli che vengono fatti ogni anno, è ottima da bere e sorga a una temperatura particolarmente gradevole anche per dissetarsi sotto la canicola estiva.

Per scaricarla basta un click Per scaricare la cartina non bisogna iscriversi o registrarsi: Watermap è disposizione di tutti. Turisti, scolaresche in gita, ma anche cittadini curiosi di scoprire una parte importante della loro città per trovare sollievo alla sete senza dover fare file alla cassa. Dietro la sua realizzazione, però, c’è stato un gruppo di lavoro che ha effettuato un attento censimento di tutti i “nasoni” presenti in città. “Un lavoro davvero significativo – ha sottolineato Carnebianca – se si pensa che le fontanelle presenti nel tessuto urbano capitolino sono più di 2.500. Nella Watermap vengono indicate, però, solo 220 fontanelle, quelle maggiormente fruibili nel quadrante storico di Roma”. Magari tra qualche tempo si potrebbe pensare di estendere la mappa anche agli altri quartieri della città. E pensando al futuro la società che ha dato vita a questo progetto sta pensando anche a un’applicazione per Ipad e Iphone, anche se bisognerà aspettare ancora qualche tempo per definire i dettagli.

Il laboratorio virtuale Quello che invece stupisce, però, è il grande interesse che questa iniziativa ha sollevato. Non solo quello delle tante persone che, in occasione di viaggi o di lunghe passeggiate nel centro della capitale, hanno scaricato la mappa. Ma anche quello di chi ha iniziato a partecipare attivamente alla comunità che si è creata attorno a Watermap. “Testimonianze e spunti che tutti possono fornire – ha ricordato il creatore di Watermap – o attraverso le pagine dedicate di Watermap sui social network (Facebook o Twitter) ma anche nel WatermapLab, uno spazio di condivisione importante dedicato a quanti vogliano promuovere la cultura della sostenibilità anche in ambito idrico”. Watermap.it, infatti, non è solo uno spazio virtuale in cui vengono raccolte esperienze, testimonianze e notizie sull’acqua e sul consumo critico della prima risorsa vitale del nostro pianeta. E’ anche una “zona franca” in cui poter informare la community su esperienze e soluzioni e,

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