
Pianezza ,un sogno reale. A Felegara, affacciato sulla vallata del Taro

di Malù Pagani.
Un’associazione benefica di Parma:”Centro di aiuto alla vita” anni fa ideò una serie di visite ai giardini privati della provincia . Un abbonamento comprensivo di una visita a sei giardini privati. Si vedono i luoghi, la proprietaria della casa e degli impianti verdi, si fotografa e da ultimo si consuma una bella merenda . Non sono piccoli pasticcini col te, di un tempo che fu, ma veri e propri buffet dove regnano sovrani i salumi e la torta fritta, le tortine salate di verdura e le torte dolci e poca acqua ma tante bollicine di bianco amabile… Tanti giardini ho visto in questi anni per merito di questa organizzazione che devo ringraziare caldamente. Ho conosciuto l’opera di paesaggisti famosi, italiani ed inglesi, da Pizzetti e Porcinai a Peter Holmes, o il gusto ed il buon senso di proprietari appassionati e colti e da tutti ho potuto ghermire qualcosa di buono, catalogarlo, specie nella mente, per utilizzarlo poi al momento giusto.
L’altro giorno ho visitato un posto mozza fiato . Pochi tornanti sopra Felegara la collina si placa e si distende in un altopiano verde di prati polifiti. E da questo tavolato la vallata del Taro in tutta la sua ampiezza. Tale visione ti procura un capo giro insolito, la sindrome (verde) di Stendhal? Rimani muta , mai ti saresti aspettata di essere catapultata ad ammirare simile spettacolo . I proprietari ben consci di tale bellezza han saputo conservare ed accrescere la magia del luogo . Da un bel rustico annoso hanno ricavato sapientemente una parte living con porticato sulla vallata . Un grande prato rustico tosato per il calpestio l’avvolge e finisce là dove si congiunge con quelli stabili, ora dorati, perché maturi, infiniti, nessuna recinzione ne condiziona il limite, solo la rigogliosa siepe di carpino li separa dalla stradina d’accesso . Ad est una linea massiccia di fichi ,a nord a ridosso del porticato un bel lauro nobilis, cespuglioso ed altissimo . Alla parete di un fabricatello annesso una rosa rampicante dal nome sconosciuto protende i sui fiori rosa, timida ma generosa e profumata . A sud due vecchi gelsi, due sculture del passato . A ovest, solo ma imponente, a guardia della casa, un olmo a più biforcazioni dalla base, forse bicentenario . Ora che tutti gli olmi sono spariti dall’Europa, questo rimane là sano e possente e incontrastato . Al tramonto e all’alba puoi vedere i dolci caprioli , i cinghiali e le volpi, a volte con prole al seguito, si avvicinano per cercar cibo o forse perché sanno che qui vi abitano persone che li amano.
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