
Pesci esotici a due passi dalla Parma.Intervista con Marco Reggiani allevatore di carpe giapponesi e storioni

di Matteo Franzini.
Coloratissime carpe Koi giapponesi e storioni ornamentali vivono e crescono a pochi metri dallo scorrere della Parma: succede a Lesignano, dove nella parte “bassa” del paese, affacciata proprio sul fiume, Marco Reggiani ha fatto di questo particolare e delicato allevamento la sua ragione di vita. A trent’anni, Marco è oggi tra i maggiori appassionati ed intenditori italiani di Koi, e delle tecniche orientali per la creazione e la cura di laghetti naturali: ha inaugurato la sua attività “My Koi and Sturgeon” appena un anno fa, pochi mesi dopo essersi dedicato a tale passione, ed ha già ottenuto importanti riconoscimenti e soddisfazioni.
L’allevamento di Koi, parola giapponese per indicare la carpa, ha origini antiche legate alla Cina imperiale fin dal V secolo avanti Cristo, una vera arte, trasposta poi e perfezionata in Giappone dal quindicesimo secolo. Le Koi, simbolo nella cultura nipponica di amore ed amicizia, sono state nei secoli classificate e divise in base ai loro diversi colori, alla decorazione ed alla qualità delle scaglie. In Giappone i migliori allevatori di Koi vengono considerati veri e propri maestri di un’arte, che prevede, secondo la tradizione, l’utilizzo di tecniche rigorosamente naturali nella cura dell’animale e del laghetto in cui vive.
A questo mondo Marco, cresciuto a Lesignano in una famiglia dove il legame con la pesca e l’acqua è sempre stato forte, si è avvicinato pochi anni fa, quasi per una scelta del destino, quando un incidente sul lavoro lo costrinse ad un periodo forzato a casa: da sempre appassionato, oltre che di pesci, anche della cultura orientale e giapponese in particolare, Marco ha deciso di lanciarsi nella cura di Koi dopo aver conosciuto Luca Ceredi, sicuramente uno dei maggiori esperti italiani di quest’arte ed oggi suo amico, mentore e spesso collega. Dopo un primo posto in categoria al primo “Italian Koi Show” svoltosi a Cesena nel maggio del 2014, è iniziata l’avventura lavorativa di “My Koi and Sturgeon”: Marco è oggi unico in tutto il parmense ad allevare Koi, ma anche storioni con scopo ornamentale, e a costruire e curare a domicilio laghetti da giardino. Attualmente il suo allevamento, diviso tra Lesignano e Sacca di Colorno, tra laghetto in giardino e diverse vasche d’allevamento, conta oltre 2000 pesci, tra nidiate numerose in crescita ed animali più grandi. Il più anziano è Nessie, uno storione siberiano di 10 anni: “anziano” si fa molto per dire, dal momento che l’età di Koi e storioni si misura nell’ordine dei secoli.
Marco, capelli lunghi, piercing e tatuaggi che tradiscono la sua altra passione, quella per la musica Metal, parla della propria attività con la consapevolezza e la serietà di un vero esperto: «In questo primo anno di attività ho riscontrato un vero interesse dalle persone ed ho lavorato per diversi clienti – spiega – : cerco di trasmettere sempre al cliente di quanta cura ed attenzione costanti necessitano questi pesci ed il laghetto naturale. Ho deciso di lavorare il più possibile secondo i metodi naturali dei maestri giapponesi, ad esempio ho sostituito i filtri meccanici per l’acqua con pietre contenenti minerali e batteri benefici per l’acqua e per l’animale: l’acqua ne risulta poco limpida, ma si ottengono maggiori benefici per i pesci». D’altra parte, Mud pond (stagno di fango) è il modo in cui vengono chiamati i laghetti d’allevamento secondo la tradizione giapponese. L’obiettivo, spiega, è quelli di raggiungere i livelli giapponesi di selezione e qualità: ogni tipologia di Koi, dalla più naturale Chagoi alla selezionatissima Goshiki, presenta diversi gradi di rarità e delicatezza. Dalle numerose nidiate (undici chili di mangime al mese sono necessari per l’intero allevamento) Marco opera tre selezioni consecutive, fino al isolare gli esemplari migliori destinati alla vendita. O alle competizioni: al secondo “Italian Koi Show” di Cesena, Reggiani è riuscito a portare a casa tre primi posti di categoria ed un best Utsuri (più bella in gara della famiglia di carpe Koi Utsuri) con tre pesci in gara. Tuttavia, ad oggi l’allevamento di pesci ornamentali in Italia rimane «Una specialità ed un mercato molto di nicchia: le gente ne è incuriosita, ma la maggior parte ancora ne ignora le caratteristiche. Da parte di esperti ed appassionati non mancano comunque apprezzamenti e riconoscimenti». Un attività che richiede fi farsi dei veri esperti: di cura dell’animale, ma anche delle minime caratteristiche biologiche e batteriologiche dell’acqua, ai comportamenti ed alle sostanze utilizzate dai clienti sui propri laghetti; fino a farsi, come racconta Marco, dei veri e propri chirurghi, andando ad operare malattie e tumori dei pesci. Ufficialmente tra i maggiori esperti di quest’arte, Marco ha già iniziato a tenere lezioni sulla propria attività e sulla cura del laghetto naturale, presso scuole elementari del parmense e in collaborazione con il Cna di Langhirano.
Prossimi obiettivi? Ovviamente quello di migliorare sempre sul piano della qualità, fino a «Raggiungere a tutti gli effetti i livelli giapponesi: ad esempio ottenendo il Grand Champion al prossimo Italian Koi Show, il titolo per il miglior pesce in assoluto, andato quest’anno ad un animale importato dal Giappone». Mente nel cassetto rimane anche, in attesa di essere esaudito, un altro grande sogno che da sempre lo accompagna: un lungo viaggio in Oriente tra i paesaggi e la cultura giapponesi.
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