
L’agricoltura biologica è un alleato contro i cambiamenti climatici

Il biologico taglia le emissioni
Una conclusione arrivata dalla ricerca condotta da Paola Migliorini, professore associato dell’Università di Pisa e vicepresidente diAgriBioMediterraneo, affiliata alla Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica (Ifoam). Lo studio è stato condotto in Italia nell’arco di cinque anni, dal 2003 al 2007, e ha portato a risultati straordinari. Grazie a rotazioni lunghe, in grado di arricchire il suolo di sostanze organiche, i terreni coltivati con metodi biologici hanno aumentato la loro capacità di assorbire CO2 (rispetto a quelli convenzionali). Il taglio delle emissioni registrato ha raggiunto punte del 58 per cento in riferimento a ogni ettaro coltivato e di oltre il 60 per cento per ogni chilogrammo di raccolto. La ricerca di Migliorini ha anche smentito il luogo comune per cui i terreni coltivati in modo biologico abbiano una resa inferiore rispetto a quelli convenzionali. Sul lungo periodo, la resa è la stessa.
L’agricoltura è vittima dei cambiamenti climatici
A moderare il convegno il meteorologo Luca Lombroso, tra i più attivi nel cercare di diffondere consapevolezza sul tema dei cambiamenti climatici e nello smascherare bufale e informazioni scorrette. “Il settore agricolo è responsabile della fetta più grande della torta delle emissioni in atmosfera, insieme alla deforestazione e più dei trasporti”, ha affermato Lombroso. “Oggi è fondamentale attuare qualsiasi iniziativa che vada incontro alla necessità di ridurre le emissioni. Quindi se l’agricoltura biologica può aiutare a ridurre questa fetta, è necessario convertire le coltivazioni tanto più che i rapporti sul clima ci dicono che il nostro obiettivo è arrivare all’azzeramento delle emissioni entro il 2070”.
Un ragionamento che non lascia spazio a dubbi. L’agricoltura biologica, dunque, non è solo “buona” perché protegge l’ambiente e la nostra salute da fertilizzanti e pesticidi, perché ci regala alimenti più ricchi di sapore e di sostanze nutritive, ma è anche la via da seguire per contrastare il riscaldamento globale.
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