
Favignana tra sapere e piacere
di Veronica Fumarola Si è da poco conclusa la seconda edizione della Sicily Summer School 2.0: una settimana (dal 15 al 19 settembre) in cui “sapere” e “piacere” si sono uniti in una combinazione nuova e originale, in un’isola, Favignana, dai colori e dalle storie sorprendenti.
Al mattino quattro ore di lezione alla scoperta di WordPress, di strategie di content marketing e di Storify con i docenti Andrea Pescetti, Simone Tornabene, Giorgio Triani e Marco Valesi. Il pomeriggio, invece, favolose e avventurose escursioni lungo tutta la costa dell’isola per ammirare la bellezza non solo delle cale più famose e più note, come Cala Azzurra o Cala Rossa, ma soprattutto quelle minori e meno affollate che permettono di godere al meglio il paesaggio circostante e di poter ammirare da lontano le altre isole dell’arcipelago delle Egadi, Levanzo e Marettimo. Tra queste Cala Cavallo, Bue Marino, Cala Rotonda, Cala Grande, Punta Sottile e molte altre attraverso le quali Favignana si mostra in tutte le sue sfumature: dall’azzurro dell’acqua cristallina delle prime ore del mattino al rosso del tramonto, al grigio della nebbia che all’improvviso si leva dal mare e rende invisibili anche le persone sdraiate sotto l’ombrellone vicino.
Un territorio, quello delle Egadi ,“conteso” da Trapani e Marsala, dalle innumerevoli risorse, che registra, soprattutto nel 2015, un altissimo numero di turisti provenienti da ogni dove: non solo italiani agevolati dai voli low cost della Ryanair presenti in quasi tutti l’aeroporti d’ Italia e con scalo nella vicinissima Trapani, ma anche spagnoli, francesi e qualche gruppo di amici americani che alle case vacanze preferisce il lussuosissimo e suggestivo Cave Bianche Hotel, un hotel quattro stelle, costruito tra le cave di pietra di Favignana, storica tra quelle del bacino del Mediterraneo. Come racconta la storia, il periodo di massimo impiego è compreso tra il 1700 e il 1950, grazie anche all`impegno della famiglia Florio, che la usò ampiamente e con grande successo per la realizzazione di opere quali il Palazzo Florio di Favignana o Villa Igea a Palermo.
Una delle scoperte che si fa visitando l’isola è l’importanza che ricopre proprio la famiglia Florio, a cui si deve la costruzione dello stabilimento Florio, che si può subito intravedere appena si giunge a Favignana attraverso uno degli aliscafi o dei traghetti che ogni giorno, soprattutto nel periodo estivo, trasportano migliaia di turisti. La tonnara è qui un’istituzione, così come lo sono tutti i rais: è stata per anni la base dell’ economia dell’isola con la pesca del tonno rosso, ha dato lavoro a molti uomini e, come si scopre attraverso la visita guidata allo stabilimento, ha permesso di guadagnare anche alle donne nonostante fossero madri: i loro bambini erano accuditi da una balia, in una stanza apposita dell’edificio.
La particolarità dello stabilimento non risiede nelle scatolette di tonno conservate ancora intatte o nella riproduzione, in miniatura, delle fasi della pesca, quanto nell’interattività di questo luogo: una delle sale vede la presenza di numerosi pannelli sui quali sono riportati i volti di coloro che hanno lavorato allo stabilimento, alcuni ancora vivi: basta porsi di fronte all’immagine per sentire i loro racconti, la loro esperienza. A parlare sono anche i rais, alcuni è possibile vederli nel centro dell’isola, seduti ad un bar mentre raccontano le loro avventure non solo agli amici, ma anche ai turisti.
Il centro pullula di gente, ma la tranquillità regna sovrana: chi cerca la pace e il relax può facilmente trovarli e goderne per mezzo di passeggiate in bicicletta, a piedi o sui più veloci scooter. Un’isola per tutte le età: gruppi di amici, giovani coppiette innamorate, famiglie o comitive non più in tenera età alla ricerca del divertimento, del relax o alla scoperta della natura.
Favignana, la farfalla del Mediterraneo mostra a tutti come, anche nell’apparente isolamento e con piccole ali, si possa volare più in alto di quanto si possa immaginare.
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