
“Bobbing Forest” di Rotterdam, la foresta che galleggia sull’acqua

di Chiara Fazio
E’ senz’altro l’idea eco-friendly più originale e innovativa degli ultimi tempi quella che sta per materializzarsi sulle acque del porto di Rijnhaven, a Rotterdam. Si tratta della “Bobbing Forest” (letteralmente “foresta ondeggiante”), un’installazione che prevede il posizionamento di circa venti alberi su altrettanti vasi galleggianti collegati tra loro, allo scopo di abbellire il paesaggio di questa parte della metropoli rendendola più verde. L’opera di rivitalizzazione urbana prende le mosse da una miniatura del progetto realizzata dallo scultore Jorge Bakker, di origini colombiane ma da anni trapiantato in Olanda: un acquario con all’interno delle piantine fissate su piccoli copertoni che riescono a mantenersi in equilibro attraverso dei fili collegati a pesi posti sul fondale. “In Search of Habit” – questo il nome della scultura – ha suscitato l’interesse della Motership, associazione culturale per la tutela artistica con sede proprio a Rotterdam, al punto da incoraggiarne l’implementazione su una più vasta scala. Quest’ultima sarà totalmente all’insegna del riciclo: gli alberi, infatti, verranno innestati su vecchie boe di segnalazione in disuso legate al fondale per mezzo di tiranti, dopo essere stati recuperati dagli spazi cittadini e salvati da una distruzione pressoché certa, come è ormai consuetudine nella città olandese dove si cerca da tempo di fare sempre più spazio agli edifici e al cemento. Non a caso, lo stesso artista ha dichiarato che il suo intento è proprio quello di ristabilire il legame tra la terra e l’acqua, i due elementi che da sempre caratterizzano i Paesi Bassi, e di voler «invitare le persone a riflettere sul proprio rapporto con la natura, sulle relazioni fra loro e con il mondo intorno a loro». La foresta galleggiante farà il suo ingresso nel molo a partire dalla prossima primavera, precisamente il 16 marzo, in concomitanza con la Giornata nazionale olandese degli alberi, lasciando il tempo necessario alle prove tecniche per la definizione dei particolari dell’allestimento. Degno di nota è l’aspetto (di rilievo internazionale) dell’eco-sostenibilità nelle zone ad elevato rischio alluvionale, col quale si scontrano sistematicamente città come Miami e New Orleans, che potrebbero trarre spunto dalla Bobbing Forest per arginare il fenomeno trasferendo la vegetazione nelle acque dei rispettivi porti.
Un’impresa simile venne tentata soltanto in Brasile nel 2007, dove un albero di Natale galleggiante fu introdotto nella Laguna Rodrigo de Freitas a Rio de Janeiro. Guadagnatosi il primato mondiale con i suoi 85 metri di altezza, l’abete illuminato sul mare attirò turisti da ogni parte del mondo, ma con finalità senz’altro differenti, se non del tutto opposte, a quelle di matrice ecologista perseguite dall’iniziativa olandese.
Sarebbe così folle pensare di fare lo stesso anche a Venezia, Genova o Napoli?
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