
Una parola per cambiare

di Sara Milani
Se dovessi raccontare in poche righe l’andamento di questo 2016 incerto, a dir poco “traballante”, penserei alle parole; al loro potere. Un potere non più tanto latente ma evidente.
La politica, i media o semplici persone che abbiamo incontrato, ci hanno brutalmente esposto dinnanzi a parole come: guerra, terrorismo, attacco, precariato, instabile, golpe, disastro ambientale, allerta, religione, crisi economica metropolitana, aeroporto, chiesa, consumismo e tantissime altre, di norma riconducibili ad eventi negativi.
Semplici metafore, simboli di un impellente bisogno di comprendere ed afferrare quel cambiamento che tutti in cuor nostro desideriamo e stentiamo ad afferrare ma che percepiamo come l’unica forma di salvezza come se non vi fosse altra via d’uscita
Cambiare non è mai stato così urgente nemmeno quando nel 2008 l’allora sconosciuto Barack Obama, capace di illuminare milioni di americani con il suo potente slogan: << Yes, we can>> sembrava anticipare ciò che oggi non è più possibile rimandare. Non è una possibilità, un opzione alternativa, una via d’uscita in caso non ci andasse più bene quello che siamo, facciamo, diciamo, leggiamo, le persone che frequentiamo, il lavoro che svolgiamo, il modo nel quale educhiamo i nostri figli, quello che sogniamo, sentiamo o pensiamo dell’altro; è l’unica alternativa possibile e senza di essa rischieremo di perderci attaccati a ciò che non serve più.
Senza di essi rischiamo di cedere, a chi ci propone soluzioni facili facendo leva sui sentimenti più bassi che ognuno di noi ha dentro di sé più o meno nascosti. Chi sa dominare le parole, ha anche la capacità di intercettarli.
Per questo motivo la parola che voglio dedicarvi è ENTUSIASMO. Il libro di Edoardo Lombardi Vallauri e Giorgio Moretti, Parole di Giornata, è uno di quei libri da tenere sempre sul comodino e sfogliare a caso ogni giorno, funziona meglio dell’I Ching senza bisogno di ricorrere ad alcun esotismo. Nel testo l’entusiasmo viene descritto così:
entusiasmo
en.tu.sià.smo
S Stato di appassionata esaltazione
E Formato dal greco en ‘dentro’ e thèos ‘dio’. Il dio dentro.
E’ una delle parole più belle che si possano immaginare. L’entusiasmo non è una semplice eccitazione partecipe. E’ qualcosa di più profondo, potente, massiccio.
E’ il risvegliarsi di una forza che ci invasa, grazie alla quale non c’è meta che non sia a portata di mano, ostacolo che non possa essere abbattuto, collettività che non ne possa essere travolta e coinvolta. E’ lo stato d’animo attivo, centrato e sorridente che schiude l’infinita realizzabilità dei sogni.
La parola suona stonata accanto a tutte le altre precedentemente elencate, ma è talmente carica di vita da farci riflettere su come il cambiamento dovrà essere affrontato, per non subirlo, non per dimenticare quello che ci circonda, ma per ricordarsi sempre che le parole hanno un peso e conoscerle nel profondo ci condurrà verso soluzioni inaspettate.
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FONTE: http://unaparolaalgiorno.it/a/22/parole-di-giornata