
MARIAPIA VELADIANO: “ANIMANERA” DI “UNA STORIA QUASI PERFETTA”

di Sara Milani
E’ agosto, tempo di mare, di riposo, di gite in campagna, esplorazioni nelle città d’arte o sul divano, di sagre paesane che celebrano le loro “unicità locali”, di concorsi di bellezza ma sopratutto di festival culturali in tutta Italia.
Novità della rassegna estiva Musica in Castello che vede coinvolti molti comuni della provincia di Parma e che quest’anno festeggia la sua XIV edizione svolgendosi dal 08 luglio al 30 agosto, è Libri in castello.
Scrittori di alto livello come Erri De Luca, Sara Rattaro, l’amato Stefano Benni, Raffaella Romagnolo hanno raggiunto il nostro antico Ducato e si sono misurati con il pubblico coinvolgendolo piacevolmente.
Sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla scrittrice Maria Pia Valadiano; vincitrice della XXIII edizione, nel 2010, del Premio Italo Calvino con l’opera Memorie Mancate, diventata poi, nel 2011 il romanzo La vita accanto portandola in finale al Premio Strega.
Conoscevo la sua abilità stilistica e la naturalezza che ha nello scrivere; dialoghi ben scritti, location ben definite e descritte in modo dettagliato che paiono mappe, personaggi “normali” che oggi ci sembrano quasi anormali tanto siamo sempre alla ricerca dall’eccezionalità .
Spesso quando leggiamo un libro è difficile immaginarci lo scrittore nella realtà, a maggior ragione se lo scrittore conversa amabilmente con noi. Il rischio è che non scatti l’affinità e si rovinino le emozioni che il libro ci ha regalato.
Mariapia Veladiano, stupisce tutti, la sua ironia è travolgente. Si definisce una donna di scuola perché è preside in una scuola a Vicenza e continua nonostante il successo arrivato – come dichiara lei stessa – in età attempata, a considerare la scuola come luogo di opportunità; un vero e proprio ascensore sociale e luogo di pensiero.
Nei suoi libri i giovani, la scuola, la musica sono spesso protagonisti, <<come sono i giovani oggi?>> gli chiede l’intervistatore della serata. << Ciascuno è una persona. Ciascuno è diverso. I ragazzi oggi hanno paura ma una ragazzo che ha paura vuol dire che gli è stata indotta, perché per natura i giovani hanno la cultura del desiderio e non del pericolo. Per la prima volta capita che, noi, come genitori abbiamo incertezza sul futuro dei nostri figli. Noi consegniamo la certezza di un mondo che non si può cambiare e che questo è l’unico mondo possibile. E’ follia, il mondo sta implodendo>> risponde la scrittrice.
<< Leggono?>> incalza velocemente l’intervistatore, stupito dalla disponibilità della scrittrice di rispondere con chiarezza ad ogni domanda. << Leggono più di noi, la fascia più attiva è quella che va dagli otto ai diciotto anni ma c’è una bella pretesa a far leggere se poi nessuno gira con un libro in mano>> risponde.
Nei suoi libri i protagonisti hanno tutti nomi parlanti come nell’ultimo edito da Guanda, Una storia quasi perfetta; Bianca ha un nome trasparente, diretto, onesto con un passato di malamore. Ha trent’anni, un figlio, Gabriele, dipinge. Un giorno porta i suoi disegni a far vedere a dei creativi a Vicenza ed incontra un nuovo seduttore ma stavolta in questo incontro ci sarà un cambiamento.
Non lasciatevi ingannare dal titolo in copertina o dal breve riassunto della storia; non è un romanzo rosa, è molto di più. Il titolo originariamente era Animanera ma la casa editrice volle cambiarlo in Una storia quasi perfetta per motivi editoriali.
L’animanera chi sarà?, il seduttore?, chi si nasconde dietro al seduttore?. In questo ed anche negli altri libri della scrittrice sono indagati a fondo i rapporti familiari, le relazioni sociali che se corresponsabili ed attive possono salvarci e fungere da motore trainante nel realizzare le vocazioni della nostra vita perché nessuno si salva da solo e ci sarà sempre una delusione che potrà travolgerci.
Se non lo avete ancora letto, buona lettura estiva.