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Viaggio ad Haida Gwaii, vicino al Paradiso

Viaggio ad Haida Gwaii, vicino al Paradiso

 

di Aurora Galli

“La Nazione Haida è l’erede legittimo di Haida Gwaii. La nostra cultura è fondata sul rispetto e l’intimità con la terra, con il mare e con l’aria attorno a noi. Come le foreste, le nostre radici sono talmente intrecciate che gli eventi più gravi non potranno sopraffarci. Dobbiamo la nostra esistenza ad Haida Gwaii. La generazione vivente accetta la responsabilità di passare il testimone alle generazioni future. Su queste isole i nostri antenati sono vissuti e sono morti. Noi costruiremo qui le nostre case fino a quando non saremo chiamati a raggiungerli nel grande aldilà”. Questo struggente dichiarazione d’amore per la loro terra è il primo paragrafo della Costituzione della Nazione Haida.

Il mio primo incontro con gli Haida è stato casuale ed inaspettato. Stavo visitando il Museo di Antropologia della UBC (University of British Columbia) di Vancouver, dedicato alle culture delle First Nations americane, quando all’improvviso mi apparve, al centro di una grande sala vuota, una magnifica scultura in legno di cedro, illuminata dall’alto attraverso una grande vetrata sul soffitto: “Il Corvo ed i Primi Uomini” dell’artista Haida Bill Reid. Sul muro la trascrizione di una lunga leggenda orale sulla nascita dell’uomo secondo la tradizione Haida, di cui la statua era la rappresentazione plastica.

gwaii-1Il Corvo ed i Primi Uomini di Bill Reid-  Vancouver, Museo di Antropologia UBC

Il senso religioso, quasi mistico, che emanava dalla statua aveva trasformato la sala del museo in un santuario ed aveva suscitato in me un profondissimo ed impellente desiderio di conoscere la cultura che aveva dato vita ad un tale capolavoro. All’esterno del museo la ricostruzione di un villaggio Haida, con i suoi  totem – insegne araldiche familiari – e le bellissime case in legno dipinto. Ho deciso  in pochi minuti di partire subito per Haida Gwaii, la terra degli Haida.

L’arcipelago di Haida Gwaii (fino al 2010 Queen Charlotte Islands)  è composto da circa 350 piccole isole, ad ovest della British Columbia canadese, cento chilometri a sud dell’Alaska.   Il suo nome, in lingua Haida “Xaayda Gwaay”, significa “Le isole del popolo degli Haida” che per millenni ne sono stati gli unici abitanti. Parenti stretti degli Haida  sono i Kwakiutl che l’antropologo Franz Boas studiò a lungo  aprendo la strada agli studi antropologici della regione.

Arrivare  all’aeroporto di Masset, sull’isola di Graham, a bordo di un piccolo bimotore a elica è di per sé un’esperienza entusiasmante. Il volo di un paio di ore da Vancouver sorvola il mitico “Inside Passage” verso l’Alaska. Questo tratto di mare è ad est della catena delle Montagne Costiere della British Columbia. Le alte vette a strapiombo sul mare,  perennemente innevate,  che si susseguono a perdita d’occhio fino allo Yukon, la foresta pluviale, le insenature naturali,  i profondi fiordi glaciali, il percorso del fiume Fraser, i laghi costieri sono uno spettacolo di ineguagliabile, commovente bellezza.

Masset, insieme a Skidegate, è uno dei due centri principali dell’arcipelago. E’ comunque una piccola cittadina, nata a poca distanza dall’antico insediamento indiano di Old Masset, in lingua Haida “Uttewas”, ovvero “Il bianco pendio”.

Gli Haida, che all’arrivo degli inglesi sull’arcipelago alle fine del millesettecento erano tra quindici e trentamila persone, furono decimati a tal punto da vaiolo, sifilide e morbillo – portati da cacciatori di pellicce, cercatori d’oro e i missionari – che nel 1900 erano sopravvissute  solo 350 persone. Grazie ad un fortissimo senso identitario, ad una strenua resistenza  ed alla volontà di mantenere le proprie radici  attualmente gli Haida residenti sull’arcipelago sono cresciuti fino a 4500 individui e per le strade si incontrano molti bambini.

gwaii-2-jpgCasa Haida con insegne araldiche (totem), Old Masset  -Haida Gwaii

Vancouver è una magnifica, verdissima città, tra mare e montagne, sviluppatasi intorno all’ enorme parco pubblico di Stanley Park ma Haida Gwaii è quasi primordiale,  con una natura incontaminata e ricchissima di vita. Davvero un’ altro mondo.

Solo dopo un paio di settimane sulle isole ho iniziato a comprendere la complessa struttura sociale della Nazione Haida, fondata sulla parentela e sul rango, a discendenza matrilineare. Ogni Haida appartiene per nascita ad uno dei due gruppi esogamici in cui è divisa la nazione, i Corvi e le Aquile, ed è molto fiero della propria appartenenza. Nel tempo ho imparato molto su questa First Nation ma, al mio arrivo, sono rimasta rapita soprattutto dalla sconvolgente bellezza della natura selvaggia.

gwaii-3Capo Clan Haida villaggio di Skedans: celebrazioni del 4° Anniversario del Qay Llnagaay

La foresta pluviale temperata costiera è ormai un bioma piuttosto raro a livello mondiale ma Haida Gwaii ha circa 540,000 ettari di foresta ancora intatta; sul mare crescono enormi e bellissimi cedri rossi  e l’abete Sitka, diffuso su tutta l’isola. Nelle zone più elevate  si alternano all’abete  cipressi e cedri gialli.

gwaii-4Foresta pluviale temperata – Skeena,  Haida Gwaai

I programmi di salvaguardia dell’ambiente sono il frutto di lunghe e laboriose negoziazioni con il governo centrale canadese e con quello della British Columbia. Nei primi anni 2000 questo piccolo, grande popolo è riuscito ad ottenere che circa la metà della superficie di Haida Gwaii sia considerato “Territorio Protetto” e che, nelle aree rimanenti, lo sfruttamento delle foreste avvenga solo secondo criteri di ecosostenibilità, al tasso di sostituzione naturale.

I mammiferi autoctoni  dell’arcipelago sono solo dodici  ma non è impossibile imbattersi in un orso nero, un caribou o una martora. L’avifauna invece è ricchissima perché Haida Gwaii , in primavera ed in autunno, è un luogo di sosta e riparo per le specie in transito verso le aree di nidificazione dell’Alaska.

Dal-kath-lieu”  è una parola Haida che significa “Il luogo ove danzano le gru”. A nord dell’ isola di Graham è stato creato il Delkatla Wildlife Sanctuary che ogni anno dà rifugio a circa 140 specie di uccelli. Oche dalla testa bianca, gru, alzavole e beccaccini (a decine di migliaia) si alternano sul territorio secondo il periodo di migrazione. In transito  da Hawaii e Giappone arrivano gli albatros dai piedi neri.  Al Delkatla si avvistano anche svassi, piccioni Guillemots, Cassin’s auklets, gabbiani, anatre di mare, oche di Brant.

gwaii-5Cucciolo di Orso nero, British Columbia

Corvi e Aquile,  che sono presenti sulle isole in moltissimi esemplari, sono centrali nella cultura Haida. La Nazione è infatti organizzata attorno a due diversi Clan, quello dei Corvi, con 22 lignaggi, e quello delle Aquile, con 23 lignaggi. Le Aquile sono così numerose e rispettate che con estrema facilità ho fotografato un Aquila dal Collare Bianco, appollaiata su un albero del mio giardino, mentre facevo colazione di primo mattino.

gwaii-6Aquila dalla Testa Bianca – Haida Gwaii

 

Ogni primavera arrivano ad Haida Gwaii le balene grigie per cibarsi delle uova di aringa. Fanno tappa durante le loro migrazioni annuali, coprendo distanze anche di quindici, ventimila chilometri. Provengono dalle lagune della Bassa California e del Messico, dove partoriscono in inverno, per raggiungere le acque dell’Alaska, dove si alimentano in estate.

Il vero gioiello di Haida Gwaii è il Parco Marino di  Gwaai Haanas, che occupa tutta la parte meridionale dell’isola Moresby ed è accessibile solo via mare o con piccoli aerei da turismo. A protezione dell’ambiente i turisti possono visitare il parco solo accompagnati, in piccoli gruppi, e pagando un ticket di ingresso davvero costoso, che comprende però anche la visita all’ antico villaggio di Ninstins sull’isola di “Skunggawai”, (l’Isola del Salmone Rosso in lingua Haida) dichiarato dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità” nel 1981. Le case del  villaggio ed i totem, costruiti in legno, presentano delle grosse difficoltà di conservazione per l’esposizione agli agenti atmosferici e l’alto grado di umidità dell’ambiente marino. Gli Haida abitarono a  Ninstins per oltre duemila anni ma dovettero abbandonare l’insediamento nel 1884. Dopo l’arrivo degli europei erano rimaste vive solo venticinque persone.

In primavera nelle acque di Gwaai Haanas arrivano in gruppi numerosissimi i delfini del Pacifico e nelle aree a nord dell’arcipelago si avvistano orche assassine, solitarie o in piccoli gruppi.  Foche, lontre e  leoni  marini della California e Steller sono invece stanziali in  queste acque. Il loro numero è in costante aumento dopo che, tra il 1900 ed il 1970, ne furono abbattuti circa 55000 esemplari.

Ma è grazie alla splendida arte che gli Haida hanno attirato l’attenzione del mondo intero sul di sé. A  tal punto che le riproduzioni di quattro opere di Bill Reid, tra i quali “Il Corvo ed i Primi Uomini”, compaiono sulla banconota canadese da venti dollari. Gli Haida però, anche per il suo significato fortemente simbolico, considerano  la canoa da guerra chiamata “Lootaas” l’assoluto capolavoro  di Bill Reid e l’emblema della propria identità culturale. E’ un’imbarcazione intagliata in un unico tronco in legno di cedro lungo ben quindici metri.

gwaii-7Canoa  con dignitari Haida davanti al centro culturale di Qay’Llnagaay

La sensazione di appartenenza che ho provato in queste isole è stata molto profonda. Un sentimento inaspettato, lontanissimo da casa e dalle mie radici. Questo mondo è talmente incontaminato e bello da annullare tutte le differenze culturali e tutte le inutili sovrastrutture della contemporaneità.  Si entra in una dimensione quasi senza tempo, davanti ad una natura che non si può che rispettare e proteggere come hanno fatto gli Haida per migliaia di anni.

 

 

 

Aurora Galli

Matricola 274764

25 Novembre 2016

 

 

 

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