
Le nutrie in città. Stavolta non si trovano lungo gli argini dei fiumi

di Martina Stocco
Sembrano dei castori, ma a differenza di essi hanno una lunga coda che ricorda altri roditori: i topi. Di loro si è tanto sentito parlare qualche anno fa durante l’alluvione che ha colpito la Bassa modenese. Stavolta però non si trovano lungo gli argini dei fiumi, bensì a due passi dal centro di Modena. L’artista belga Dzia Krank ha dedicato loro anche un murale. Per chi ancora non l’avesse intuito stiamo parlando delle nutrie.
È difficile vederle se non si presta attenzione, ma se si posa lo sguardo ecco che quelle masse informi che ricordano piccoli accumuli di terra iniziano a muoversi. Si rincorrono e trascorrono il tempo a rovistare nell’erba e a mangiare.
Dove si trova quest’oasi delle nutrie?
In via Canaletto, di fronte alla palazzina Pucci. L’area in cui “pascolano” indisturbati questi mammiferi è delimitata dai cartelli di divieto d’accesso. D’altronde il terreno indicato è quello su cui dovrebbe sorgere il supermercato Esselunga. Oltre al supermarket quell’area dovrebbe essere adibita anche a spazio residenziale. E le nutrie che fine faranno? «Scapperanno via e si cercheranno un altro luogo in cui vivere», ha detto Piero Milani, operatore del Centro fauna selvatica “Il pettirosso”.
Nonostante si debba aguzzare la vista per scorgerle, non siamo gli unici ad esserci accorti della loro presenza. «Avete visto quante!», ha esclamato un anziano a passeggio, indicandocele. «Porteranno malattie?», ha domandato un altro pensionato a spasso col nipotino. «Non sono pericolosi per la salute dell’uomo – hanno ribadito dall’associazione che si occupa di animali selvatici – perché non possono trasmettere la leptospirosi (malattia comunemente trasmessa da roditori, bovini e suini). Inoltre, da quando sono usciti dalla categoria “animali selvatici” in molti ne hanno fatto animali d’affezione, da compagnia».
Con l’uomo come si comportano?
«Si adattano molto bene – ha spiegato l’esperto – addirittura meglio dei coniglietti. E in Paesi come la Francia, ad esempio, sono anche utilizzati nelle ricette di cucina. Non hanno predatori perciò quando si stabilizzano in un luogo si riproducono facilmente. L’unico nemico è il freddo».
Beh, in città devono essersi trovate bene perché ne sono state avvistate altre anche al parco Ferrari, forse in attesa del concerto di Vasco Rossi.
Foto in evidenza by Ales Krivec
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