
FORESTE E ALBERI: BENEFICIO PER LE GENERAZIONI PRESENTI E FUTURE

di Domenico Restuccia
La FAO in collaborazione con l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente) e l’Unione Africa (UA) finanzia dal 2016 un programma pilota che mira a valorizzare il ruolo fondamentale e necessario delle foreste nel migliorare la qualità dell’acqua e il suo approvvigionamento.
Il progetto viene attuato in otto paesi dell’Africa Occidentale (Gambia, Guinea, Guinea Bissau, Mali, Mauritania, Niger, Senegal, Sierra Leone) con l’obiettivo di migliorare la sicurezza idrica ma anche per sensibilizzare le comunità locali e aumentare la loro consapevolezza sulla stretta interazione tra foreste e acqua aiutandoli a integrare la gestione delle foreste (silvicoltura) nelle loro pratiche agricole al fine di migliorare l’approvvigionamento idrico.
Ormai è un evidenza oggettiva che l’acqua sia diventata una risorsa sempre più importante a causa dei cambiamenti climatici. Come sottolinea anche il Direttore Generale della FAO José Graziano da Silva in uno dei suoi interventi: «Le sfide sono molte ma l’obiettivo è molto chiaro: garantire la gestione sostenibile delle risorse forestali e idriche del pianeta» e aggiungendo che «promuovere il rimboschimento ed evitare la perdita di foreste richiederanno nei prossimi anni un aumento significativo del livello di finanziamento e forme di contributi alternativi, sia da investitori tradizionali che dal settore privato». A tal proposito assicura che «La FAO è impegnata a fornire una piattaforma neutrale per i negoziati e il dialogo, per incoraggiare una maggiore interazione tra tutte le parti che lavorano per ottenere foreste gestite in modo sostenibile».
Il primo passo è impostare un piano di monitoraggio del rapporto acqua-foreste che aiuterà i paesi in questione a comprendere i benefici in termini di risorse idriche che potranno ottenere con una migliore gestione delle foreste, che si traduce non solo in una maggiore quantità ma anche in una migliore qualità dell’acqua. Lo scopo dei dati ottenuti da questa osservazione sarà utile per sviluppare pratiche tecnologiche e politiche per liberare tutto il potenziale delle foreste e per migliorare le quantità idriche a disposizione degli abitanti di questi Paesi. Il quadro di monitoraggio sarà sperimentato per la prima volta negli altipiani del Futa Jalon in Africa occidentale.
Nel mondo la sicurezza idrica di otto persone su dieci è in pericolo. Le foreste hanno un ruolo importante nel fornire e regolare l’acqua sia a livello locale che regionale. Ma non si tratta solo della ricarica delle falde sotterranee, ma anche di favorire il controllo dell’erosione dovuta al disboscamento e ai cambiamenti climatici nonché tentare di favorire le precipitazioni di acqua piovana attraverso l’evapotraspirazione.
Non bisogna cadere nell’errore di pensare che l’approvvigionamento dell’acqua sia solo un problema dei paesi più poveri: infatti, più di un terzo dei grandi centri urbani del mondo dipende da foreste protette per il proprio approvvigionamento di acqua potabile (i bacini idrografici e le zone umide delle aree boschive forniscono il 75% delle risorse di acqua dolce del pianeta).
Filosofia di pensiero rafforzata anche dalle parole del Direttore Generale Aggiunto della FAO del Dipartimento delle Foreste, René Castro: «Il ruolo delle foreste per l’approvvigionamento di acqua diventa sempre più importante soprattutto in considerazione del problema dei cambiamenti climatici ed il conseguente aumento della frequenza di eventi climatici estremi (inondazioni, siccità) che aumentano l’insicurezza idrica». Per questo motivo «il nuovo programma propone di mostrare come la silvicoltura non sia sempre in competizione con l’agricoltura e con lo sviluppo urbano per l’acqua. Al contrario, può contribuire in modo significativo a costruire la sicurezza idrica ed alimentare e produrre contesti paesaggistici più resistenti alle calamità». Da sempre le foreste sono un filtro naturale per le impurità presenti nell’acqua e questo può ridurre sensibilmente i costi per il trattamento di potabilizzazione.
La FAO pone questa iniziativa all’interno di un progetto più vasto l’Agenda 2030, composta da 17 obiettivi da raggiungere da parte dei Paesi firmatari entro il 2030. Il contributo delle foreste al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG, l’acronimo inglese) è inserito nell’obiettivo 15 che risponde alla necessità di gestire in modo sostenibile le foreste e gli alberi. Ma le foreste svolgono anche un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi relativi alla fine della povertà, al raggiungimento della sicurezza alimentare, a far sì che vi sia energia sostenibile, e in particolare all’obiettivo 6 relativo alla fornitura di acqua potabile e servizi igienico-sanitari. In definitiva non si può ragionare per camere stagne in un sistema globale e unico come il pianeta Terra.
Sitografia:
http://www.fao.org/news/story/it/item/394801/icode/
http://www.unric.org/it/questo-e-unric
http://www.unric.org/it/agenda-2030
Foto in evidenza by Matthew Murphy
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