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Siccità nel parmense. Un convegno di eu-watercenter fà il punto

Siccità nel parmense. Un convegno di eu-watercenter fà il punto

di Marina  Rosi

Gli studiosi delle numerose istituzioni che partecipano al Centro Acque-eu.watercenter
dell’Università di Parma, che attualmente collaborano alla conduzione del Corso di
Perfezionamento in Cambiamento Climatico e del Progetto Aladin “Agroalimentare Idrointelligente”
di irrigazione automatica a rateo variabile, finanziato al Centro CIDEA
dell’Università di Parma con i fondi Por-Fesr della Regione Emilia-Romagna, saranno
presenti presso l’auditorium Sant’Elisabetta, Pad 13 del campus, giovedì 7 dicembre 2017
per illustrare ai media e ai portatori di interesse le ricerche in corso.
Dalle ore 10.15 ricercatori disponibili per colloqui con i partecipanti interessati.
Alle 10.45 inizierà la presentazione di Giuseppe Ricciardi (Arpae servizio idro-meteoclima)
sullo stato dell’annata 2017 e sulla tendenza delle risorse idriche superficiali che
comprenderà anche una breve illustrazione dell’Atlante Idroclimatico 1961-2015 della
Regione Emilia-Romagna.
Alle 11.15 seguirà la presentazione di Renzo Valloni (Direttore del Centro Acqueeu.watercenter
dell’Università di Parma) sullo stato dell’annata 2017 e sulla tendenza delle
risorse idriche sotterranee della pianura di Parma che comprenderà anche una breve
illustrazione di Giulio Torri (Dipartimento di Ingegneria e Architettura) sulla modellistica
tridimensionale del sottosuolo della pianura in corso di completamento.
Alle 11.40 Silvano Pecora (Arpae servizio idro-meteo-clima) presenterà una
esemplificazione di modellistica integrata delle acque superficiali e sotterranee per la
gestione delle risorse idriche e la simulazione degli impatti dei cambiamenti climatici.
Alle 12.05 si darà spazio agli interventi dei partecipanti.
Alla base della decisione di organizzare l’incontro aperto al pubblico del 7 dicembre
sono i seguenti dati di fatto.

Clima Italia.

E’ di oggi la notizia rimbalzata su tutti i media nazionali che in base ai dati satellitari
diffusi dal Consiglio Nazionale delle Ricerche sul tasso di umidità del suolo a fine agosto,
l’Italia è risultata il Paese più secco d’Europa. In Italia, nei primi nove mesi del 2017 ha
piovuto anche meno della metà di quanto atteso.
Emilia. Questo, in combinazione con le temperature particolarmente elevate ha causato
gravi danni all’agricoltura e al patrimonio forestale, anche e soprattutto in Emilia come ben
documentato dalle rappresentanze degli agricoltori e dai tecnici del nostro Parco
Nazionale Appennino Tosco-Emiliano


Temperature
Emilia-Romagna. Negli ultimi 25 anni, la rete di monitoraggio Arpae ha registrato, in tutte
le stagioni, significativi aumenti di temperatura rispetto al periodo di riferimento 1961-1990.
La temperatura media è aumentata di 1,1 °C (a Parma di 1.2 °C), la massima di 1,4 °C, la
minima di 0,8 °C. Si tratta di un gradiente di aumento a dir poco critico.
Una proiezione cautelativa della temperatura massima estiva (media delle massime
giornaliere) attesa per la Regione Emilia Romagna nei prossimi 30 anni (precisamente per
il periodo 2021-2050) indica un valore medio sul trentennio di quasi 30°C con punte fino a
quasi 32 °C.
Va però detto che già negli ultimi sei anni, per ben tre annualità (2012, 2015 e 2017), la
media delle temperature massime estive è stata superiore al valore medio (30°C) del
trentennio a venire. Ciò suggerisce che la succitata proiezione fatta per il periodo 2021-
2050 potrebbe in realtà essere troppo cautelativa.

Piogge
Emilia-Romagna. Nel periodo autunnale-primaverile (ottobre 2016-maggio 2017) sono
state molto inferiori alla norma, in particolare nell’Emilia occidentale con carenze
percentuali localmente stimate dal 50 al 75 % delle attese.
Portate fluviali
Comune di Parma. Nel territorio del Comune di Parma le portate dei corsi d’acqua
appenninici Taro, Parma, Enza, hanno mostrato una progressiva tendenza ad anticipare la
secca (portata nulla) che nel 2017 si è instaurata nella prima metà di giugno (minimo
storico). A tal riguardo, il 22 giugno 2017 il Consiglio dei ministri ha decretato lo stato di
emergenza per la siccità nei territori di Parma e Piacenza
Emilia-Romagna. Su tutto il reticolo idrografico che interessa il territorio regionale sono
state rilevate portate fluviali inferiori al minimo deflusso vitale (DMV) estivo. Sul territorio
sono stati disposti i divieti di prelievo idrico dai corsi d´acqua di numerosi bacini e diversi
tavoli tecnici hanno affrontato le necessità di approvvigionamento dei diversi settori di
utilizzo, in particolare per garantire le esigenze legate all´uso potabile e per l´irrigazione in
agricoltura. Il 15 settembre 2017 il governo ha esteso la dichiarazione dello stato di
emergenza all’intero territorio dell’Emilia-Romagna.

Falda freatica
Comune di Parma. I dati dell’Università di Parma sui livelli della falda freatica nella
pianura di Parma coprono un arco di tempo di diciotto anni. Si tratta di un monitoraggio
che in primo luogo documenta la ben nota oscillazione stagionale della falda con un livello
di massima (livello dell’acqua freatica più vicino al piano campagna) in primavera e un
livello di minima (livello dell’acqua freatica più profondo) in autunno. Nell’anno 2017
l’intervallo di oscillazione stagionale è variato di luogo in luogo da pochi centimetri a quasi
nove metri.
I livelli di minima, che richiedono un monitoraggio particolarmente attento, misurati in
numerose annualità nel periodo 1999-2017, rivelano che le profondità raggiunte dai livelli
di falda nelle due annate estremamente siccitose, 2003 e 2017, sono simili fra loro e ben
più profondi rispetto alle restanti annualità. Rispetto ai livelli di minima di 17-18 anni fa
negli anni 2003 e 2017 i livelli di falda si sono spinti più in basso fino a 5 metri

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