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Acqua in mostra a La Spezia

Acqua in mostra a La Spezia

di Stefania  Lucchini

 

Maria Cappellini è una convinta assertrice della necessità della salvaguardia dell’ambiente. Da alcuni anni utilizza materiali “non convenzionali” sia nei dipinti che negli assemblaggi che costituiscono la sua produzione artistica ed opera attivamente all’interno del movimento artistico Discaricarts, cercando di ridare dignità artistica e quindi nuova vita ad oggetti e materiali avviati ormai all’abbandono e all’oblio.

Dal 15 dicembre  in via Tommaseo a La Spezia, sono esposte le sue ultime opere: una mostra incentrata sul tema dell’acqua. L’abbiamo incontrata in galleria e  conversato molto amabilmente sullo spirito del suo lavoro, sulle motivazioni e i contenuti della sua ricerca artistica.

La sua forma d’arte si basa sul riciclo e riutilizzo dei materiali di rifiuto e verte intorno al tema dell’acqua mi può spiegare come nasce questa idea e di che cosa si tratta?

 (Eros e Thanatos,Assemblaggio di vecchio ventilatore, frammenti di ferro, filo di ferro, filo di acciaio e blisters)

 

Il tema del rifiuto è un tema che io trattavo già prima dell’alluvione del 2011 perché è stata una scelta ideologica e filosofica di vita, essendo contro lo spreco tipico della nostra società che da società dei consumi si è trasformata in società dello spreco. Le cose nascono oggi e già questa sera sono vecchie.

Quindi arte come impegno sociale e di denuncia.

Certamente sì, anche questo..Siamo un quarto della popolazione mondiale (parlo dell’occidente) e consumiamo la maggior parte delle risorse disponibili. Questo ha dei costi altissimi in termini ambientali e un costo enorme nello smaltimento.

Il tema dell’acqua è emerso principalmente con l’alluvione del 2011.Le bombe d’acqua dal 2011 ad ora si sono ripetute dappertutto e quindi non ci stupiamo più molto di sentire queste notizie.

Ma nel 2011 fu uno dei primi episodi gravi. Io sono rimasta molto colpita perché sono legata molto a Vernazza e a seguito di questi fatti terribili il mare ha cominciato inesorabilmente a restituire tutto quello che l’acqua in piena aveva rubato dalle case e non solo. Quindi io ho raccolto sulla spiaggia moltissimi oggetti, soprattutto il ferro e i metalli in generale perché hanno un fascino particolare per me: il rame prende numerose sfumature, meravigliose e il mare stesso lavora i pezzi come un artista vero e proprio dandogli una forma particolare. Ho cercato anche a livello concettuale il valore simbolico di quello che stavo facendo e ne è nata questa mostra che si intitola ritagli di cielo ritagli di mare

(La ruggine del cercare. Assemblaggio di frammenti di ferro portati dal mare e carta  nautica su tavola)

 

E’ composta da una serie di tavole che si riallacciano al tema delle mappe celesti e una serie di tavole e di sculture che riprendono le creature marine vere o immaginarie come le sirene fatte su carta nautica o semplicemente delle sculture che ci riportano agli animali del mare.

Tutti i materiali sono stati trovati nell’arenile? Solo la plastica è stata recuperata dai rifiuti lasciati dai turisti.

Nella re-esistenza della farfalla di mare riprendo un concetto di un piccolo animale che ha un guscio calcareo che sta cercando di resistere all’acidificazione delle acque a seguito dell’effetto serra e l’ho fatta utilizzando, una sospensione di alcuni furgoni restituiti dal mare per l’anima interna dell’animale, mentre per la parte superiore ho utilizzato delle bottiglie di coca cola.

Ogni volta che si abbandona qualcosa di plastica, gli agenti atmosferici la riportano in mare e li, fa lunghi viaggi perché non si consuma mai, passano centinaia d’anni poi diventa microplastica, si mischia con il plancton e i pesci se ne nutrono.

La scelta di Vernazza è una scelta affettiva e una scelta per ricordare. Le meduse sono i temi principali e Eros e Thanatos ne sono un esempio. La medusa in alto è la vita Thanatos è la morte: questa opera è stata esposta anche a Rovereto. L’opera Eros e Thanatos, devo essere letta come le pulsioni di vita e di morte, le due figure distinte scandiscono la dimensione psichica e biologica di ogni essere.

L’acqua è vita ma l’acqua può essere anche morte.

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