
Summit Labirinto d’Acque 2018: la cronaca della 4 giorni

di Valentina Sciarrabba
Sabato 24 marzo, presso il Labirinto della Masone a Fontanellato, vicino Parma, si è conclusa l’ultima delle quattro giornate dedicate al tema dell’acqua. Il summit internazionale Labirinto d’Acque 2018 è iniziato mercoledì 21, con la conferenza intitolata “The Virtuous Path: from Water Scarcity to Water Efficiency”, nata dalla collaborazione tra l’Università di Parma, l’UNESCO WWAP, l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), il CHy (Commission for Hydrology)-WMO (Global Conference: prosperity through hydrological services), l’EEA (Agenzia Europea dell’Ambiente) e l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po.
«L’obiettivo principale di questa prima giornata è stato quello di far incontrare e dialogare realtà diverse che, a vario titolo, si occupano di acqua», dichiara il Prof. Valloni direttore del Centro Acque dell’Ateneo parmense (Eu.watercenter).
Durante la mattinata, hanno esposto i loro contributi autorità, funzionari e rappresentanti delle Agenzie Onu che hanno parlato dell’acqua come risorsa a livello globale. Mentre, nel pomeriggio, sono state presentate le soluzioni che, a partire dalla scarsità dell’acqua, potranno garantire l’uso ottimale della stessa. In parallelo, si è svolta anche l’Exhibition nella quale prevalentemente sono stati esposti progetti riguardanti i problemi legati al cambiamento climatico che toccano l’agricoltura. A tal proposito, hanno dato il loro contributo il SSICA, il CIDEA, l’ENEA di Bologna, il Burana Land-Reclamation Board, l’IMEM-CNR di Parma, la Cap Group Milano, la Bruno Kessler Foundation, il Proambiente Scrl e gli studenti della scuola secondaria di I grado “Guglielmo Marconi” di Pistoia. Molti dei progetti erano incentrati su servizi e tecnologie innovative che offrono soluzioni concrete ai nuovi bisogni del mondo agricolo. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione stanno entrando con forza nell’agricoltura per ottimizzare l’uso dell’acqua.
La giornata di giovedì 22, intitolata “World Water Day” è stata coordinata dal climatologo, divulgatore scientifico, direttore della rivista Nimbus, presidente della Società Meteorologica Italiana, Luca Mercalli che ha affermato: «pioggia e neve di questi giorni non significano nulla. Tra l’altro non rappresentano un’anomalia. Anche nel 2005 è capitato un fenomeno praticamente simile. Purtroppo fa notizia una nevicata a fine febbraio, ma non si parla quasi mai di quello che sta succedendo nell’Oceano Artico dove si registrano temperature di dieci gradi oltre la media. Una superficie di 1,4 milioni di chilometri quadrati è già sparita».
Gli incontri sono proseguiti venerdì 23, con la conferenza dal titolo “The Blue Challenges and Opportunities: from Strategies to Action”, realizzata sotto l’Alto patronato del presidente della Repubblica, l’Alto patrocinio del Parlamento europeo, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna. Durante questa terza giornata è stata messa in evidenza una visione di quelli che sono gli scenari climatici in Emilia-Romagna. La Regione guarda al futuro per rafforzare l’impegno per l’adattamento al clima, puntando alla riduzione delle emissioni di gas e alla tutela delle risorse naturali. L’iniziativa alla quale hanno partecipato il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il ministro all’Ambiente, Gian Luca Galletti, il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, gli assessori regionali all’Ambiente, Paola Gazzolo, e all’Agricoltura, Simona Caselli, rappresentanti degli stati di California, Israele, Sud Africa, docenti ed esperti internazionali, si è svolta nella Giornata mondiale della metereologia.
In questa occasione, l’assessore Simona Caselli ha affermato: «di fronte agli effetti del cambiamento climatico sempre più impattanti, l’agricoltura deve trasformarsi profondamente: per questo la nostra strategia ha un approccio olistico e sistematico, fuori da logiche emergenziali. Occorrono interventi strutturali per garantire adeguate riserve idriche e per questo la Regione, affiancandosi agli stanziamenti sugli invasi maggiori previsti dal Psr nazionale, ha messo a bando i primi 18 milioni per realizzare invasi fino a 250 mila metri cubi di capacità e reti di distribuzione accompagnando questa misura con uno stanziamento di quasi 2 milioni di euro per rendere più efficiente l’uso dell’acqua in agricoltura attraverso l’introduzione di tecniche di irrigazione di precisione e strumenti gestionali innovativi».
L’ultima giornata, intitolata “Research, Development and Innovation in Thermal Medicine” ha avuto come oggetto l’alimentazione, la medicina e lo sport. A coordinare il simposio conclusivo è stato Umberto Solimene, presidente di FEMTEC (Federazione Mondiale Termalismo), che ha introdotto gli interventi dei relatori, tra i quali il Prof. Vitale, direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca scientifica Termale (FoRST) e professore di Anatomia Umana presso l’Università degli Studi di Parma. Il professore ha affrontato il tema della medicina termale e delle vie respiratorie, affermando che «recenti ricerche – alcune delle quali promosse e sostenute dalla FoRST – hanno chiarito vari meccanismi cellulari e molecolari di azione dei mineralizzatori delle acque ed evidenziato gli effetti benefici della terapia inalatoria termale sui danni da inquinamento e da fumo di sigaretta, che sempre più frequentemente vengono chiamati in causa come responsabili delle infiammazioni delle vie respiratorie medie e inferiori, dell’asma bronchiale e della iperreattività bronchiale».
Il Labirinto d’Acque 2018 ha rappresentato un’opportunità unica per creare un dialogo sul tema dell’acqua. L’auspicio per il futuro è quello di far in modo che questa prima edizione non termini con la fine delle quattro giornate, ma che prosegua con l’organizzazione di eventi collaterali, anche in funzione della programmazione dell’edizione successiva che si terrà nel 2020.
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