
L’idrogeno diventa sostenibile grazie alle nanotecnologie

A cosa serve l’idrogeno?
Forse non tutti sanno che l’idrogeno rappresenta oggi una delle poche soluzioni pratiche alla ormai certa fine dei combustibili fossili alla quale siamo immancabilmente destinati.
Sì, perché l’idrogeno è un ottimo combustibile per la produzione di energia, e da qualche giorno può dirsi davvero sostenibile.
In gergo è definita ‘Fotoelettrolisi dell’acqua’, e per gli atei come me altro non è che la produzione di idrogeno mediante l’acqua e il Sole.
Si tratta di un processo chimico del quale gli scienziati sono a conoscenza ormai da qualche tempo, ma che ad oggi è diventato molto più praticabile. Questo accade grazie ad alcune nuove nanotecnologie che ne hanno abbassati nettamente i costi.
Il processo è semplice.
La cella per la reazione originaria è stata dotata di un catodo, ciò che permette una semireazione di riduzione, con dei fili in silicio che intrappolano la luce e originano una reazione chimica perfetta.
È la magia delle nanotecnologie, il futuro che si fa praticamente invisibile.
Abbassare i costi di questo processo può essere oggi davvero rivoluzionario, un’innovazione così importante che se normalizzata e soprattutto divulgata potrebbe muovere i fili dell’economia e dei business che ci sono dietro le energie rinnovabili.
Questo, infatti, rappresenta oggi un giro d’affari da milioni di euro, sfruttato da chi si fa protettore dell’ambiente ma che specula su questa sua possibilità, a totale danno di chi di questa energia ha bisogno.
di Pasquale Ancona
Review
0%
La fotoelettrolisi potenziata: le nanotecnologie a supporto delle rinnovabili La fotoelettrolisi potenziata: le nanotecnologie a supporto delle rinnovabili