
Venezia, parco giochi d’ Italia

“Ma Venezia quando chiude?”
È questa la domanda che molti turisti pongano per le strade di una delle città più visitate al mondo.
Sì perché Venezia, la città lagunare per eccellenza, viene considerata dai più una sorta di Disneyland, una specie di parco giochi e, come tale, viene trattata. Quasi che la città sia solo meta turistica e non un vero agglomerato urbano in cui gli abitanti vivono e lavorano.
I dati rivelano che già dal 2013 la popolazione residente è in calo a causa di un sovraffollamento turistico.
Il Servizio turismo di Ca’ Farsetti, il municipio della Serenissima, raccoglie ogni anno i dati forniti dall’Azienda di promozione turistica di Venezia, ed è oggi lo strumento più utile per comprendere e quindi gestire meglio un settore come quello turistico. Questo rappresenta certamente una risorsa economica fondamentale per il territorio ma anche altrettanto deleterio. Il desiderio di viaggiare e di scoprire la città di Venezia sembra non conoscere crisi o battute d’arresto, neppure di fronte ai drammatici eventi internazionali di questi ultimi tempi.
La città storica ottiene un afflusso esorbitante con oltre 6 milioni 800mila persone annue. Negli anni il numero delle strutture adibite ad ospitare i turisti è andato progressivamente crescendo. In totale oggi sono 50.503 i posti letto nel comune: quasi 33 mila dei quali a Venezia città.
Chi sono i turisti-deturpatori della città? I più numerosi sono europei, con oltre 4 milioni e 600mila presenze; seguono quelli provenienti dalle Americhe (2.236.314), Asia (1.148.842), Oceania (375.193), Medioriente (149.295) e Africa (106.866).
Di certo non si discute la bellezza del posto, la poesia che trasuda i suoi canali, ma la realtà che oggi la città si trova a vivere diventa sempre meno controllabile, non solo per chi si trova ad amministrare queste cifre, ma anche e soprattutto per la vivibilità di chi lì ci è nato e vorrebbe viverci. Per questo motivo, la domanda è, bisognerà attendere un’implosione praticamente certa del meccanismo, o si sta pensando ad un modo per limitare e quindi rendere governabile il fenomeno?
di Vittoria Fonzo
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.