
Pisticci : Terra di Luce e di Pozzi Neri

di Simona Pellegrini
Pisticci è il terzo paese della Basilicata, anche se gli abitanti del posto preferiscono chiamarla Lucania, forse per l’affinità con il termine latino “lux” da cui proviene l’appellativo di Terra della luce e con il greco “lykos” (lupo), Terra dei lupi.
Questo paese che conta circa 18 mila abitanti esprime bene tale contrasto tra luci ed ombre.
Da un lato la sua fisionomia di piccole casette bianche strette le une alle altre che riflettono i raggi del Sole, dall’altro lo sviluppo industriale tra grandi promesse e grandi delusioni.
Negli anni ’60 Mattei inizia a cercare il petrolio e l’Eni investe a Pisticci Scalo.
L’industrializzazione porta con sé molte aspettative.
In pochi si rendono conto che l’economia del luogo è prevalentemente agricola.
Intanto viene offerto suolo e manodopera, mentre i ricavi vanno a finire in Lombardia.
L’Anic (Azienda Nazionale Idrogenazione Combustibili) nasce a Pisticci nel 1961, quindici anni dopo arriva il declino. Lo stabilimento muore e si lascia alle spalle inquinamento e cassa integrazione.
È così che il comune di Pisticci rientra nelle 44 zone più inquinate d’Italia oltre ogni limite di legge.
Oggi resta la Tecnoparco. Nel 2013 le analisi dell’Arpab evidenziano la presenza di sostanze tossiche e cancerogene nelle acque di falda.
I veleni provengono dai fanghi di trivellazione che l’azienda dovrebbe trattare a smaltire.
Al 2016 risale l’ultimo coinvolgimento della Tecnoparco in nuove indagini condotte dall’antimafia di Roma su presunte falsificazioni dei codici Cer.
La storia di questo paese, del “balcone sullo Ionio”, può apparire simile a quella di tanti altri.
Miseria e nobiltà sullo sfondo di un paesaggio mozzafiato vista mare.
Ma la rassegnazione non appartiene a questi luoghi.
Lo testimoniano le diverse iniziative che negli anni hanno preso piede.
Si può partire dal progetto degli “Imbianchini di bellezza”. L’obiettivo, ben conseguito, era quello di affiancare all’iniziativa nazionale “Puliamo il Mondo” di Legambiente una “rigenerazione urbana dal basso” coinvolgendo la popolazione. Il risultato? Una cittadinanza attiva che si riunisce nei week-end per imbiancare i muri delle piccole casette bianche, confrontandosi sul rilancio del territorio dal punto di vista ambientale e culturale.
Oppure il progetto IMAGO : una serie di interventi volti alla riqualificazione e alla valorizzazione del paesaggio urbano marcando l’orma del paesaggio artistico.
Storie di luoghi e di genti, scene di vita contadina, vesti tradizionali, rievocati con la street art.
E poi la cultura del cinema portata avanti dal Lucania Film Festival che ormai da anni convoglia a Pisticci grandi esponenti del cinema italiano. Piuttosto che il Teatro Circus il quale mette in scena, nella calde sere d’agosto, suggestive rappresentazioni teatrali all’aperto nello scenario lunare dei Calanchi, quali ad esempio le Baccanti o la tragedia greca di Medea.
L’obbiettivo è quello di restituire alla vita luoghi naturali di straordinaria bellezza che rischiano di essere dimenticati, investire sugli stessi senza ricadere negli errori di un tempo.
Simona Pellegrini
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.