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Potenza, la citta italiana che spreca più acqua

Potenza, la citta italiana che spreca più acqua

di Enza Immacolata Martoccia

Ancora maglia nera Potenza, secondo la classifica annuale stilata dall’Istat sugli usi e consumi acquatici nazionali. La capitale della Basilicata si trova  infatti all’ultimo posto  in quanto presenta picchi altissimi di spreco dell’acqua potabile. Quasi sette litri del prezioso liquido (su dieci che circolano in città) si perdono nel nulla, non arrivano nei rubinetti dei cittadini. Un dato davvero poco encomiabile se rapportato al valore medio italiano che fotografa tutt’altra situazione: gli acquedotti del Paese disperdono in media il 38,2% dell’acqua immessa. L’Italia è il paese dell’oro blu: tra fiumi, laghi, dighe artificiali, falde acquifere è la regione d’Europa più ricca d’acqua. Il problema è che gli italiani ne consumano troppa: 245 litri a testa al giorno e come se non bastasse circa il 30% delle famiglie non si fida di quella che esce dai rubinetti e l’acquista. Risultato? Siamo oltre le medie europee. Le risorse per arginare il problema ci sono: 700 milioni di euro da destinare alla depurazione, ma il problema numero uno resta la dispersione delle tubature, tra contatori malfunzionanti, allacci abusivi e una rete idrica che ha oltre 50 anni. In Italia le criticità maggiori sono al Sud! Infatti da questo studio emerge una spaccatura geografica: città virtuose al Nord, sprechi e perdite ben oltre la media nazionale in quasi tutti i capoluoghi del Meridione. Se Potenza è la città che raggiunge picchi altissimi di spreco, non sono da meno molte altre città: Campobasso, ad esempio, sta a ruota con il 67,9%, Cagliari non scherza con il 59,3%, Palermo ha il 54,6%, Bari non è lontana con il suo 52%. Per dare qualche altro numero: se a Potenza vengono immessi in rete volumi pari a 16.744 (metri cubi) solo 5.230 sono quelli erogati. Potenza dunque è la città d’Italia in cui si spreca più acqua a causa delle tubature fatiscenti.

A Potenza le continue rotture delle tubature di Acquedotto che avvengono in città o nelle pianure agricole non stupiscono più di tanto. Basta girare un po’ a piedi o in macchina che una falla piccola o grande la si incontra di sicuro. Numerose le segnalazioni da parte di cittadini che indicano tubi rotti da anni dai quali vi è una continua fuoriuscita di acqua che bagna le strade della città. Ben il 68% dell’acqua potabile di Potenza si disperde così. Il servizio idrico nel capoluogo di regione e in tutta la Basilicata (costituito da una rete che si estende per circa 1000 Km) è gestito da Acquedotto Lucano. Dall’Ente gestore hanno fatto sapere che le cause di questi disagi sono da attribuire:

* alla conformazione del territorio che presenta dislivelli di oltre 150 metri;

* all’obsolescenza delle reti che hanno un’età media superiore ai 35 anni;

* allo sviluppo delle aree rurali del territorio dove purtroppo si registrano ancora usi impropri ed abusi della risorsa idr ica.

Ci sono progetti in itinere che porteranno alla sostituzione delle reti fatiscenti ma, considerando l’estensione dei lavori ed i tempi biblici che saranno impiegati per la realizzazione, ne scorrerà ancora di acqua sui marciapiedi e sotto ai ponti. L’acqua è un bene prezioso, sprecarla è un vero delitto.

 

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